Capitolo 1 Evil Note
Un quaderno rosso e due pazze isteriche.
-Ohi guarda, un quaderno!!- esclamò Valentina.
-Dai raccoglilo!!- la incitò Giulia, osservando suddetto oggetto che giaceva ai loro piedi.
-Ma perchè io? Magari esplode (Deidara Rulez!)! Oppure è
un quaderno della morte che mi prosciugherà tutte le energie
appena lo sfioro!!- cominciò ad ipotizzare Vale, in un crescendo
di agitazione e preoccupazione.
Giulia la osservò esterrefatta per un attimo, e, dopo essersi
ripresa dall'attacco dell'amica, estrasse dalla tasca un paio di guanti
blu (Bluuu!!! *-*) in plastica e una grande pinza sterilizzata.
-Tiè, usa queste.- disse porgendole gli attrezzi mentre indossava la mascherina bianca e ne dava una uguale all'amica.
-Giulia! Passami il bisturi! Veloce veloceeeee lo stiamo perdendo!!-
esclamò Vale in preda al panico osservando preoccupata il
quaderno.
-Ma guarda che devi solo raccoglierlo-
-Perché non lo fai tu?!-
-E se poi me ne pento?-
-Ah grazie eh! Sempre io a rischiare la pelle!-
-Prego cara-
-Avete intenzione di raccogliermi prima di domani o devo restare a
marcire qui?! 'sassine! 'sassine! Siete delle 'sassine!!- entrambe si
voltarono di scatto verso il quaderno dal quale sembrava provenire la
voce.
-Vale ma quel quaderno parla!!!!!- Esclamò Giulia, facendo un
balzo all'indietro ed indicando l'oggetto con aria spaventata,
reggendosi in equilibrio su una sola gamba per paura di toccarlo.
-Cazzofigata!!!- urlò Vale, gettandosi a pesce sul quaderno,
senza però riuscire ad afferrarlo e a causa della sua mira di
cacca finì con il naso spiaccicato sul marciapiede bagnato e
sporco.
-I miei capelli!!!!!! NOOOOO!!!!!- gridò spaventata, balzando in
piedi e accarezzandosi i capelli con inquietudine e gli occhi
spalancati iniettati di terrore e preoccupazione per la sua chioma
bionda perfettamente pettinata e rigorosamente boccolosa verso la fine.
-Nel frattempo, un passante alto e dall'aria allampanata (che d'ora in
poi sarà il passanteX), proveniente dalla direzione opposta a
quella delle due ragazze, si chinò, a raccogliere il quaderno.
-Ohmacchhebello!!!- esclamò, osservandolo rapito mentre se lo rigirava tra le mani.
-Giù le mani tizio!! Quel coso è nostro!!!- urlò
Giulia, lanciandosi sull'uomo e strappandogli di mano l'oggetto per poi
stringerlo al petto e cullarlo come un bambino.
-Il mio tessssssoro....-
-Ehm...- mugugnò il passanteX, assistendo preoccupato alla scena.
-Lascia stare il mio tesssoro!!!!!!!!!!!!!!- Giulia si mise in
posizione di difesa, cercando di nascondere il quaderno con una mano e
tentando di graffiare il passanteX con l'altra, soffiando come un gatto.
-Giulia!!! E' un oggetto malefico!!! Lascialo andare prima che ti possegga!!! Lasssssialo, per tutti i capelli!-
Il passanteX, nel frattempo, era indietreggiato, e di lui non rimaneva
ormai che un puntino lontano, sebbene l'eco delle sue parole non si
fosse ancora spento del tutto.
-Aiiuuuuutooo!!! Sono due pazze scatenaaaateeeee...eeee...eeee...eee...ee...e...-
Le due si guardarono stupite, come se toccarsi febbrilmente i capelli e
piangere a dirotto per loro o stringere tra le mani un quaderno come
fosse un tesoro inestimabile (con conseguente ringhio/soffio a chiunque
si avvicini) fossero due cose perfettamente normali per loro.
-Vale siamo in ritardo!!!!!!!!!!!- esclamò Giulia, guardando
l'orologio, per poi cominciare a correre in cerchio agitando braccia e
mani (e quaderno, il quale, poveretto, aveva ormai la nausea)
-La Marogna ci scannerà- mormorò preoccupata Valentina, cercando di farsi piccola piccola.
Giulia s'immobilizzò all'improvviso e, voltatasi lentamente
verso l'amica, le rivolse un'occhiata eloquente, che le fece scattare
entrambe come due centometriste (con tanto di nuvola di fumo
mentre correvano) ad una velocità disumana.
**Qualche secondo dopo, a scuola**
Le due ansimavano pesantemente, con le lingue che quasi toccavano terra (Orochimaru Rulez! ;P)
Salirono le scale trascinandosi a peso morto su ogni gradino.
"Ma guarda te che cazzo di fatica immane ogni mattina, potrebbero
inventare un ascensore!" pensò la bionda, passando proprio in
quel momento davanti all'ascensore, gesticolando e mormorando frasi
sull'utilità di averne uno a scuola, senza accorgersi di averlo
appena superato.
Entrarono in classe. Il solito gruppetto di oche era intento a
starnazzare animatamente (Tutte le oche andarono a bere, andarono a
bere alla fonte del re! Tutte le oche andarono a bere, andarono a bere
alla fonte del re! Nd autrici), mentre gli altri si stavano affrettando
a copiare i compiti non fatti il giorno prima.
C'è da dire che era una stanza veramente deprimente, muro grigio
(orribilmente grigio) armadi bianchi e parete in mattoni. Almeno c'era
una parete di sole finestre e vetrate (con grata appliccata alle
seconde finestre al di là del deambulatorio (storia dell'arte
rulez!) che passava tra le due pareti. Agli armadietti erano appesi
fogli con disegnini e scritte molto random (frutto di ore, ORE passate
ad annoiarsi).
Le due ragazze presero posto negli ultimi banchi della fila centrale e
lì posarono sul banco il quaderno (che si stava riprendendo
dalla corsa sfrenata che l'aveva cisto coinvolto).
Passarono le prime tre ore in uno stato di coma profondo, dal quale si
risvegliarono solo nel sentire il suono della campanella della
ricreazione.
-Cosa ne facciamo di questo quaderno?- chiese Vale mentre sgranocchiava croccantelle al ketchup con aria assorta.
-Bah... Scriviamoci qualcosa!- propose Giulia e, dopo essersi scambiate
un'occhiata che, diciamocelo non prometteva niente di buono,
afferrarono una pagina a testa e brandirono le penne con aria vagamente
assatanata.
-Cosa diavolo volete farmi??!!- urlò il quaderno in preda ad una crisi isterica.
Entrambe saltarono sulla sedia, cadendo all'indietro e restando distese a terra con un'espressione da "WTF??!!".
Si guardarono e Giulia esclamò -AAAAH!!!! L'ha sentito anche lei?!-
Vale annuì con aria saccente -Zìzì! Io afere zentito ja!!-
-Coza fare noi adezzo?!- domandò Giulia.
-Continuare con noztra itea ti zcrivere zu cvaderno!-
-Molto pene!- sputacchiò Giulia.
In men che non si dica erano nuovamente sedute e brandivano ancora le penne con aria minacciosa.
-Io zcriverò Ronnie Radke!- annunciò Vale accompagnando
la frase con una risata malefica e uno sguardo perso nel vuoto.
-Zìzì io zcriverò Alucard!- disse Giulia (continuando sempre con la pronuncia alla tettezchia!).
Il quaderno ormai aveva smesso di agitarsi (sì, i quaderni si
agitano ù__ù) e si era arreso al suo destino crudele
(misero me tapiiiino nd quaderno) (taci e subisci! Nd autrici).
Le due iniziarono a scrivere ridacchiando (maleficamente e
istericamente) e quando ebbero finito accadde una cosa molto random
(random rulez!).
La professoressa, appena entrata in classe, (ed era quella di francese,
già sclerata di suo!) cominciò a parlare al contrario (in
francese!) sotto lo sguardo attonito degli studenti (in francese!)
contorcendosi e mormorando cose senza senso (in francese!)
comportamento che, peraltro, considerando l'atteggiamento
consuetudinario della professoressa, poteva anche dirsi nei limiti del
normale, dato che ogni frase (al contrario e senza senso IN FRANCESE!!)
era accompagnata da una risatina isterica e da un battito di mani.
Ok, quando suddetta professoressa si gettò a terra in preda alle
convulsioni, sputacchiando (e centrando gli occhi di tutti i presenti,
che avrebbero dovuto munirsi di ombrello per poter anche minimamente
sopportare tale sputacchiosa batterica pioggia) schiumando dalla bocca,
roteando gli occhi come posseduta e inneggiando quelli che sembravano
essere brani di un rito satanico per il sacrificio umano, le due
ragazze sollevarono lo sguardo dal quaderno e si accorsero che FORSE
qualcosa di strano (ma solo forse!!!) stava accadendo.
All'improvviso la professoressa si calmò sollevandosi da terra
come uno zombie appena uscito dalla tomba, osservando con sguardo
bianco e folle e la bava alla bocca i ragazzi, nell'aula calò il
gelo più totale, la pareti congelate, i mattoni congelati, le
finestre congelate, la cattedra congelata, i banchi congelati, le sedie
(e i sederi dei ragazzi) congelate, gli armadi congelati, i libri
congelati, le penne congelate, le matite congelate, le gomme congela...
Ok, basta così.
-Pinguuuuu!!!!!- esclamò una ragazza dal fondo dell'aula,
indicando la porta (congelata) che si apriva e lasciava entrare il
piccolo, dolce, caro, puccioso, scemo, deficiente, rincretinito,
incapace di parlare, pinguinello, che trainava (con non poca
difficoltà) quella che sembrava essere una slitta.
In tutto il trambusto nessuno si era accorto che le scritte e la
copertina del quaderno avevano cominciato a brillare di un brillante
color rosso.
Giulia e Valentina osservarono la scena che si presentava ai loro occhi
quasi esterrefatte, come se tutti i loro sogni si fossero avverati in
un colpo.
La loro espressione mutò dallo stupito allo sbavante/sognante
quando riuscirono ad intravedere le figure che sedevano sulla slitta.
-Ronnieeeeeee!!!!!!!!!!-
-Alucaaaaaaaaaard!!!!!!!- gridarono all'unisono, gettandosi sulla slitta.
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Note delle autrici (Crystal Radke e ShadowQueen)
Si, siamo proprio noi quelle due pazze isteriche. E si, è così che ci comportiamo normalmente.
Questa fanfiction è nata durante un giro in centro, con
conseguente fermata in fumetteria, durante il quale Santo Itachi ha
voluto illuminarci con la sua divina luce facendoci dono di un'idea
(cosa proprio rara visto i soggetti che siamo).
Il Ronnie in questione è Ronnie Radke, l'ex cantante degli Escape The Fate (del quale Crystal è innamorata persa)
Alucard è il superfigo vampiro di Hellsing (dal quale ShadowQueen è morbosamente ossessionata)
Altri sconvolgenti (e mooolto random, intendiamoci) colpi di scena nel capitolo seguente!!
Un grande RANDOM a tutti voi!
P.S.: THE GAME.
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