Il nostro concerto

di Ladyally
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Il nostro concerto

Tesoro, avvicinati un poco,
voglio rivelarti un segreto:
l’altra sera parlando con mio padre
ho compreso quel che davver voglio:
il niente.

Non intendo inseguire inutilmente
il successo, la dorata gloria,
l’alloro, e il lusso scintillante,
il danaro, e i premi opprimenti:
nulla conta;

mi basta la nostra tiepida stanza
assieme a qualche calda candela
rischiarante carte scarabocchiate
e la mia soffice e fedele bic blu,
ma ascolta:

non ho altezzose esigenze, vedi,
se non una che è così umile
da imporporarmi tutta la carne e
portarmi a pregarti d’avvicinarti
per sussurrar:

« Voglio voltarmi e trovarti accanto
mentre una poesia scrivo per te
che a tua volta ardentemente crei
con una passione sorprendente,
e smarrirmi

nei tuoi occhi così castani
che son sogni e regni e parole
che penetrano nel niveo vuoto
e che si radicano tra le righe
e sbocciano,

ché tu, amor mio onnipresente,
liberissimo verso versatile
che ti riversi riverberante in me
priva di pretese e richieste, sei
poesia »





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