La morte di Pegasus
<< ragazzi... torniamo... a quella terra splendente... In quel
meraviglioso mondo traboccante di luce >> disse Atena e
alzò lo scettro mentre il suo cosmo si espandeva.
Con la morte di Hades, tutto il regno da lui creato stava crollando,
l'Elisio rischiava di sparire trascinandoli con con sé
nell'oblio e nella distruzione.
I cavalieri annuirono, erano pronti a tornare nel mondo da loro
appena salvato, il loro pianeta. Sparirono in una luce dorata ed
intensa.
Sulla terra, i loro amici avevano gli occhi rivolti al cielo dedidti a guardare il lento ritorno del sole.
Erano felici, i cavalieri della speranza ce l'avevano fatta, il sole
illuminava di nuovo i loro volti mentre le tenebre si defilavano veloci.
D'improvviso, nel cielo comparve una luce dorata che catturò la
loro attenzione: erano i cavalieri, con Atena, che tornavano dopo
un'estenuante lotta.
Gridi di gioia si elevarono da coloro che li attendavano per poi però smorzarsi all'improvviso; qualcosa non andavano.
Sui volti dei cavalieri di Atena non c'era gioia, non un sorriso era
disegnato sulle loro labbra anzi, le lacrime velavano i loro
occhi; in particare Atena, grosse lacrime rigavano il suo viso senza
controllo.
Poi Shaina si accorse di una cosa << ma... dov'è Pegasus? Perché non è con voi? >>
<< Oh no... >> mormorò allora Seika catturando l'attenzione di tutti.
<< cosa? >> chiese spaventata Shaina
<< dov'è il nostro amico Pegasus? >> chiese
baldanzoso Jabu dell'unicorno cercando di mettere a tacere un brutto
presentimento
<< lui... >> cominciò a dire Hyoga serrando i pugni
<< ecco lui... >> ma non riusciva a terminare la frase,
troppa forza gli veniva richiesta e lui non ne aveva più, non
dopo lo scontro, non dopo quanto lui aveva visto e vissuto. La presa
del pugno si allentò mentre una lacrima gli attraversava il viso.
<< e i cavalieri d'oro? >> chiese kiki
<< loro... loro sono morti... si sono sacrificati affinché
potessimo passare il muro del pianto per raggiungere così
l'Elisio. Hanno bruciato i loro cosmi assieme, tutti e 12 i cavalieri
d'oro riuniti per l'ultima volta... >> rispose Shiryu non
riuscendo a dire altro
L'aria tra i presenti divenne pesante, gli occhi di Kiki si riempirono di lacrime
<< Mu ... fratello... >> cominciò a singhiozzare il
bambino e Marin lo abbracciò cercando di consolarlo e di non
piangere a sua volta.
<< E Seiya? Parlate cavalieri... dov'è? >> proruppe
Shaina, incapace di stare calma, le labbra le tremavano pericolosamente.
<< mio fratello... Seiya... lui è... >> fece Seika
con un fremito nella voce e cercando lo sguardo del dragone. Lui
riuscì ad annuire lievemente per poi spostare lo sguardo; non
poteva guardare Seika, aveva perso un fratello appena ritrovato...
aveva perso un fratello che era anche un loro grande amico, come poteva
dirle quelle fatidiche parole e rendere tutto reale? Sentirle
pronunziare avrebbe tolto ogni dubbio, non più una piccola
illusione che tutto questo non fosse successo davvero sarebbe esistita,
un'evidente realtà si sarebbe abbattuta su di tutti.
Si limitò a spostarsi un po', facendo vedere interamente Hyoga
che sosteneva un corpo, era Seiya; un taglio profondo si trovava
all'altezza del cuore, ma nonostante questo, un sorriso si trovava sul
suo volto, il sorriso di chi era in pace con se stesso, di chi aveva
combattuto per un'ideale di giustizia, per la salvezza della sua Dea,
dei suoi amici, del mondo... e di sua sorella.
Ikki aveva gli occhi chiusi cercando di reprimere le lacrime e facendo
coraggio a suo fratello che piangeva in silenzio. Shyriu evitava gli
sguardi di tutti e Hyoga guardava il viso di Seiya cercando di trovare
un senso a quanto era accaduto. " perché tu Seiya? perché
sei morto? Perché non sei tornato sano e salvo come sempre,
raggiante e felice, sempre pronto a risollevare lo spirito di tutti, tu
che con le tue uscite assurde facevi ridere tutti, anche nelle
situazioni più disperate portavi un sorriso a tutti noi...
perché questa amara fine ti ha riservato il destino? " e calde
lacrime versava che cadevano come goccie di rugiada sul corpo inerte di
Seiya, che tra le sue braccia perdeva lentamente calore, su cui poteva
avvertire sempre più il peso della morte. Cadde il cigno in
ginocchio, incapace di sostenere ancora tutto quel peso, il freddo
corpo era lì, a ricordargli che era davvero morto, come a
dimostrazione del fatto che davvero se n'era andato.
<< Pegasus... >> mormorò Shaina, incapace di muoversi e scivolando lentamente al suolo come in trance.
<< fratello... >> sussurrò Seika in lacrime;
poi corse verso Hyoga chinandosi al capazzale del fratello e
prendendogli la mano rabbrividì: era gelida. Si chinò sul
corpo del fratello e pianse disperatamente
<< Perché proprio ora? perché proprio ora che lo
avevo ritrovato? PERCHE'? >> Hyoga non disse niente, sapeva che
non stava parlando con lui.
Shaina, al grido disperato di Seika, si riscosse << PEGASUUUUS
>> urlò a sua volta accorrendo al fianco di Seika e
mettendola una mano sulla spalla mentre l'altra la disponeva sopra
all'altra mano che stringeva ancora quella di Seiya. "amore... te ne
sei andato... non ho potuto fare niente per difenderti, per
proteggerti.. questa volta era lontana... perdonami Seiya "
pensò la sacerdotessa con la tristezza nel cuore, chiuse gli
occhi per non vedere più, non riusciva a sostenere la vista del
corpo immobile di Seiya.
Gli altri erano in silenzio, tutti piangevano, chi più chi meno.
Marin ormai singhiozzava disperatamente anche lei; pensieri simili a
quelli di Shaina le attraversarono la mente. Seiya non era il suo
amore, ma era stato suo allievo, il suo allievo prediletto, lo aveva
considerato per anni come un fratello minore, e adesso, era come vivere
nuovamente la perdita del fratello avvenuta anni prima.
Era questo il prezzo da pagare per la vittoria conquistata?
Nessuno riusciva a farsene una ragione; avevano perso i cavalieri
d'oro, valorosi guerrieri e loro amici e anche Pegasus. Con lui avevano
perso un amico, un compagno, un fratello... un amore.
Il fiore sboccia, e appasisce
la stella brilla nella notte, per poi sbiadire
ogni cosa ha una fine:
la Terra, il Sole, le innumerevoli galassie e perfino lo sconfinato universo.
Accanto a tutto questo
la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia
ecco, che in un preciso punto del tempo dello spazio, l'uomo nasce;
lungo l'arco della vita ride, piange, combatte, soffre, è felice o in affanno
d'amore ricolmo o consunto dall'odio
ma poi, scivola come tutti nel sonno più lungo:
il sonno eterno...
parole tratte dalla serie di Hades e pronunciate da Shaka della vergine.
Spero la fic vi sia piaciuta. E' così triste... T.T
Ho messo le parole di Shaka perché trovo il suo monologo traordinario, quasi poesia e mi ha colpita profondamente.
comunque grazie per la lettura e ringrazio chi commenterà, sperando che qualcuno lo faccia xD
un caloroso saluto a tutti :)
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