Piccole prose.

di Annavi
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Arturo cercava di tenere in mano una bolla di sapone.
Era tanto leggera che non riusciva realmente a toccarla:
sempre tra la bolla e il contatto con la sua pelle vi era una sottile membrana d'aria.
Neppure la bolla riusciva a restare a lungo posata sulle sue palme:
ad ogni suo tremolio liquido e luminoso si sollevava, come vola ad ogni passo l'uomo sulla luna.
Arturo tratteneva in fondo alla gola il sospiro di vedere la bolla scoppiata;
tuttavia questo timore non gli pesava: il sospiro poteva sfuggirgli da un momento all'altro come il filo di un palloncino nel cielo.
Infine deluso di aver solo intravisto una stella cadente e di non averla saputa mostrare al suo migliore amico,
Arturo torna a casa con le mani umide, il sospiro č fuggito.




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