We grew up, now. di Brinne (/viewuser.php?uid=58272)
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Sentì Peter urlare come un pazzo e all'inizio
Edmund sorrise, pensando che il fratello avesse ritrovato quella sua
goia malata e selvaggia nel combattere da cui si dissociava, poi
udì la carica dei suoi alleati e poi si perse nuovamente
nella mischia.
Qualche volta, di sfuggita, intravide Susan e gli sembrò
sempre incolume e nel pieno delle sue forze, così come
Oreius e il signor Castoro.
Ma dopo, oh sì, dopo Edmund credette di morire.
Non capì subito cosa stesse accadendo e si
domandò cosa aspettasse Lucy a rialzarsi da terra,
circondata com'era dai nemici, ma nemmeno per un secondo lo
sfiorò l'idea che forse la sua sorellina non fosse in grado
di farlo.
- Lucy! Alzati, porca miseria.- urlò, con gli occhi fuori
dalle orbite e la gola bruciante di sete e graffiata dalle polveri, ma
evidentemente Lucy non potè sentirlo e la sua voce venne
sovrastata dai rumori della battaglia.
Sbattè le palpebre, infastidito dalla luce del Sole, che
ormai brillava vincitore contro le tenebre della notte trascorsa nel
sangue. Si voltò, sentendo una lama vibrare alle sue spalle
e di nuovo fu costretto a dimenticarsi di chi era, perchè
era e come era.
Fu di nuovo un animale in balia dei suoi istinti da rabbia, vendetta e
sopravvivenza ed Edmund il Giusto era solo un pallido ricordo.
- INTORNO AL RE, INTORNO AL RE!-
L'avversarsio con cui Edmund stava combattendo abbassò la
lama nel sentire quel richiamo e anche il ragazzo cercò la
fonte di quel rumore, con il terrorre che il re fosse suo fratello a
divorargli le ossa.
Non impiegò molto a raggiungere le insegne reali di Archen e
quando vide Peter con lo sguardo colmo di un odio che mai era
appartenuto al maggiore dei Pevensie, e la sua spada grondante e il
corpo ancora caldo e scosso dalle convulsioni di re Durius, comprese
che il sovrano attorno cui stringersi era un altro.
Sospirò di sollievo, ma perchè Peter non faceva
lo stesso?
Perchè continuava ad ansimare e a
stringere convulsamente l'elsa?
La guerra era finita.
Oh no Edmund, la tua guerra è appena iniziata.
Raggiunse il fratello, posandogli una mano sull'avambraccio e
strappandogli la spada. - Peter, calmati.-
Cercò di mettere tutta la dolcezza e la sicurezza che era in
grado di dare, in quella parole, ma il fratello aveva lo sguardo perso
e fisso oltre le insegne e sembrava soffrisse e nel tempo stesso avesse
bisogno di quella misteriosa visione che tanto lo dannava.
Edmund si voltò e in un attimo assunse la stessa espressione
di Peter, ma l'odio che crebbe in lui era di portata talmente superiore
da farlo boccheggiare a terra, mentre cercava di respirare.
Alzò di nuovo gli occhi e si riempì la mente di
quell'immagine funesta, troppo debole per andare da Lucy e
accompagnarla in quel suo ultimo viaggio.
Edmund Pevensie sapeva di essere un codardo.
Non il ricordo della Strega Bianca, non quello dei lupi, non quello di
Aslan, ma gli occhi lucidi di Lucy gli diedero la forza di alzarsi e
trovare il coraggio di avvicinarsi a lei.
Non seppe mai se anche Peter e Susan si fossero avvicinati in quel
momento, ma non gli importava.
Aveva occhi solo per la spada che costringeva Lucy a terra e le
provocava tutto quel dolore e quella sofferenza.
- Lucy...- mormorò, inginocchiandosi vicino a lei e portando
le mani tremanti vicino alla spada con l'intento di toglierla e
liberarla da quel demone, ma poi ci ripensò e le prese una
mano, ghiacciata.
Gli occhi vitrei della ragazza lo guardarono senza vederlo, cercarono
la fonte di quel suono senza trovarla. - E-ed?- biascicò,
agitandosi e provando ad alzarsi, ma le braccia forti di Edmund e la
spada glielo impedirono.
- Sono qui, Lu.-
No, Edmund stava nuovamente mentendo: lui non era lì con
lei, lui non riusciva ad abbassare gli occhi sulla ferita, lui era da
un'altra parte, in un altro tempo, quando l'idea di una guerra era
lontana anni luce e la morte era una cosa talmente estranea da
scherzarci sopra.
- Avrei voglia di quel budino al cioccolato che mi ha offerto l'altra
sera...alla fine non l'ho mangiato.- disse Lucy, aprendosi in un
sorriso che si trasformò presto in una smorfia di dolore.
Non si era ancora lamentata e anzi, si stava preoccupando del budino.
Edmund si passò una mano sugli occhi, poi si alzò
da terra e si inchinò per prenderla in braccio, incurante
della stanchezza e dei muscoli che protestavano.
Non aveva idea di come poterla salvare e non sapeva se esistesse
davvero un modo, ma l'idea di lasciarla lì a morire gli dava
il voltastomaco.
Lucy non era fatta per le guerre e per il dolore.
Ma Lucy ne era dentro fino al collo, ora.
Sentì dietro di sè dei passi e dei respiri
pesanti, e seppe che Peter e Susan lo stavano seguendo a religiosa
distanza, mentre tutta Narnia sembrava poter udire il suo muto urlo di
dolore e frustrazione.
E probabilmente era così.
- Mettetela qui, mio signore.- appena entrato nella tenda adibita
ad infermeria, la signora Castoro si era avvicianata e aveva
fatto cenno a Edmund di appoggiare Lucy a un lettino.
Di malavoglia, il ragazzo fece ciò che gli era stato
chiesto, ma non accennò ad allontanarsi. Una mano gli si
posò sulla spalla.
Peter e Susan erano arrivati.
La signora Castoro si avvicinò ad un armadietto e ne etrasse
bende e acqua pulita, poi tornò da Lucy e guardò
con una smorfia la ferita slabbrata che era ora in bella mostra dopo
aver estratto la spada.
- Puoi fare qualcosa?-
- Un miracolo?- ribattè lei, senza il coraggio di toccare
ulteriormente il corpo di Lucy. - L'ultima possibilità che
ci rimane sta nella pozione della Regina Lucy, ma se quella non
funziona...beh allora potete solo pregare.-
- Non prego da anni.- rispose Edmund brusco, mentre la mano di Peter si
serrava con più forza sulla sua spalla. Sentì
distintamente un singhiozzo di Susan, ma non si voltò, come
se, girandosi, avrebbe mancato di rispetto a Lucy.
La signora Castoro sbuffò, poi tornò con la
bottiglietta che Babbo Natale aveva regalato a Lucy, ma si
bloccò con gli occhi spalancati.
- Non servirebbe a nulla, piccola amica.-
Ed non ebbe la forza di girarsi, sapendo che se lo avesse fatto sarebbe
saltato al collo di Aslan per ammazzarlo.
Arrivava ora?
Ora che tutto era finito, concluso, perduto?
Il ragazzo strappò la fialetta dalle zampe della signora
Castoro e si avventò su Lucy, aprendole delicatamente le
labbra e facendovi cadere una goccia di pozione. - Edmund, è
troppo tardi.-
- Lei non è ancora morta.- provò a dire Susan,
con voce spezzata.
Aslan si mosse, portandosi al fianco di Edmund e osservando Lucy con i
suoi grandi occhi indagatori. - No, ma la ferita è troppo
profonda.-
- Babbo Natale ha detto che avrebbe guarito qualsiai ferita.-
sbottò Peter, lasciando finalmente la spalla di Edmund, il
quale fece cadere un'altra goccia tra le labbra di Lucy.
- Nemmeno Babbo Natale può andare contro il destino.-
A quel punto, Edmund non riuscì più a trattenersi
ed esplose come un vulcano che a lungo ha riposato: - Destino? Proprio
tu vieni a parlarci di destino? Tu che ci imponi profezie assurde e che
arrivi sempre quando è ormai troppo tardi? Hai detto di
amare Narnia e ancora una volta Narnia ha dovuto combattere da sola.
Lucy sta morendo, riesci a capirlo o per te era solo un'altra pedina?-
Aslan soffiò e se Edmund fosse stato più attento
avrebbe visto gli occhi del grande leone rabbuiarsi, ma il ragazzo non
era in sè.
- Lucy vivrà di nuovo nella mia terra.-
- Beh, io invece non vivrò senza mia sorella, su questa terra.-
sentì le lacrime pungergli gli occhi e, per la prima volta
in vita sua, non si preoccupò di ricacciarle indietro.
Il leone rimase in silenzio, continuando a fissare Edmund negli occhi,
poi scostò lo sguardo, portandolo su Lucy.
- Non per le tue parole, ma per l'amore che provi verso Lucy, tua
sorella vivrà.- Aslan soffiò sulla ragazza e
subito i Pevensie videro la smorfia di dolore sciogliersi e la ferita
rimarginarsi, mentre ancora Edmund stringeva la mani affondando le
unghie nei palmi.
- Vieni Ed, lasciamola riposare.- sussurrò Susan, prendendo
il fratello per un braccio e tirandolo fuori dalla tenda.
Uscito, Edmund guardò la piana dove si era svolta la
battaglia e la vide disseminata di corpi.
Quanto altro dolore doveva patire Narnia, prima di giungere finalmente
alla pace?
Quante altre volte Aslan sarebbe dovuto intervenire per porre rimedio
ai disastri degli uomini?
Osservò la disperazione aleggiare tra l'esercito e rinchiuse
il sollievo per la salvezza di Lucy in un angolino del suo cuore.
Non avrebbe permesso al dolore di scalfire quella gioia.
Allora?
Che ne dite?
Stiamo
ormai volgendo al termine della storia e spero vivamente che vi sia
piaciuta, fino ad ora.
Noto
che le recensioni sono calate e mi dispiace che gli ultimi capitoli non
siano più all'altezza delle vostre aspettative!
Beh,
ringrazio ovviamente i se che hanno recensito e tutti coloro che
l'hanno aggiunta tra i preferiti, seguite e ricordate :)
Giuro
che cercherò il tempo di rispondere alle recensioni, ma
ultimamente sono un po' tirata con i tempi.
Fatemi
sapere, carissimi\e
UN'ULTIMA
COSA: mi sto cimentando in una originale, se avete tempo datele
un'occhiata qui
Con affetto,
Brinne.
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