Lampi e tuoni

di VidelB
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Lampi e tuoni, lampi e tuoni. Luce e oscurità, giorno e notte.

Una saetta apparve improvvisamente nel cielo, come un luminoso filo di lana annodato su sé stesso, scomparendo dopo aver dato all’occhio giusto il tempo di imprimere la sua forma sulla retina dell’osservatore. Il buio tornò padrone appena dopo… ma bastò un frammento di secondo perché questo venisse nuovamente interrotto da altri bagliori e altri brontolii. La pioggia scrosciava. Ora era più forte, più selvaggia; quasi con rabbia si abbatteva sul terreno riarso fino a pochi minuti prima, inzuppandolo e infiltrandosi sempre più in profondità.

E adesso la grandine! Pezzi di ghiaccio presero a sostituirsi alle gocce d’acqua, tintinnando e rimbalzando, mentre un tuono più vicino cadde con un rombo spaventoso, accelerando i battiti dello spettatore impotente di fronte a una tale furia della natura: cosa si poteva fare dopotutto in situazioni del genere? Solo nascondersi e aspettare, nella speranza di rimanere indenni fino alla fine.

Perfino la sagoma di una pianticella mossa dal vento aveva acquistato un’aura inquietante in quella penombra rumorosa… la luce bianca che l’illuminò come un flash impietoso, la rivelò invece in tutta la sua debolezza e precarietà, bagnata e maltrattata com’era sotto le intemperie. In qualche modo ti faceva sentire grato del minimo riparo che possedevi in quell’istante; ma i continui rombi graffiavano subito via anche quella piccola felicità.





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