Stream of Consciousness

di MkBDiapason
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Non so da dove sia uscita, e non lo voglio nemmeno sapereXD
E' stato un momento di incoscienza U.U

Ambientata negli anni che precedono la serie, ma non so dove (saranno in qualche stanza di qualche albergo in una qualche città, o in una qualche cabina in una qualche stazione spaziale...boXD) e non so perché...XD (cioè, il perché è facilmente intuibile X°D)

A voi sta cosa.>\\\<


°Stream of Consciousness°




Fu un atto incauto.
Lo trasse a sé impavido. Senza tremori.
Con accortezza permise ai loro occhi di incontrarsi, ed in quell'incontro domandò se potesse proseguire.  Insieme s'accordarono nell'intreccio di un abbraccio, ed il suo ragazzo gli sussurrò il suo invito audace.
Sentì le sue labbra e la sua voce mordergli i sensi come le note caustiche di una Rapsodia insofferente.
"Come si sente,dottore?"
"Confuso"
"Stai ancora pensando?…"
"Non posso smettere."
"Come sei ostinato!"
Le sue labbra iniziarono a corteggiare quelle ostinate dell'amante, intrattenendole nel suo caldo gioco.
"E' la Musica…"
"Come?"
"E' la Musica che..mi innervosisce…"
"Come mai?"
""Bè, anzitutto, è snervante…impiego il doppio del tempo per pensare."
"Ma la Musica non serve per pensare, in sua presenza tutto deve tacere."
"Oh…credevo..fossimo qui per parlare…"
"Lo faremo per altre vie…"
"Che genere di altre vie?"
"Perché non ti abbandoni e lo scopri?"
Lo convinse a chiudere gli occhi, e lasciarsi così ancor di più in balia dell'ignoto.
Non sapeva il perché, ma accolse la proposta.
"E cosa dovrei scoprire?"
"Quanto è volubile la volontà di un uomo in assenza del Pensiero, e quanto sia capace di sconsideratezze al suono di Musica."
La sua bocca fu allora assalita con l'invadenza viziata di una pretesa d'amore. Incalzante e incessante come gli assalti di quelle note che cavalcavano l'aria e si infrangevano nei timpani.
Non sapeva se abbandonarsi alla sconsideratezza, o continuare la resistenza. Ma la sua bocca era una fortezza in disuso dal suo ultimo amore.
"Perdonami…io non…"
Le note continuavano il loro tumulto accompagnando gli assalti del giovane, e quell'esercito voluttuoso che imperversava da entrambe i lati lo avevano completamente circondato e sconfitto.
La sua bocca si schiuse,dopo tanto tempo, e l'altra poté accedere in quell'antro di sapori nuovi da conquistare.
Si era finalmente concesso un piccolo abbandono. Fu come sentirsi precipitare in un'incoscienza frenetica, il preludio convulso di un orgasmo.
Aveva dimenticato il gusto. Il sapore di calde labbra che si schiudono irresistibilmente davanti ad una fame viziosa.
"Non dire niente, per favore. Lascia parlare le tue mani,te ne prego."
Una preghiera sommessa.
Quel ragazzo reclamava le sue mani. Il suo tocco.
Allora cominciò a carezzarlo, timidamente, nervosamente.
Non sapeva cosa toccare, e come toccare.
Aveva dimenticato persino come operare su di un corpo vivo e pulsante!
Fremevano irritate al tatto, e la stoffa che ancora impediva lui di godere della vitalità fresca della carne…
Le note stridettero in un crescendo incitante, e quell'impedimento fu in poco tempo eliminato.
"Lasciati andare…"
"Farò molto di più."
Fu un atto incauto.
E lo prese.
Lo tirò a sé.
Lo catturò tra il vorticare dei suoi baci e inconsulte carezze.
Lo catturò sotto di sé. Ed entrambi prigionieri dei sensi,si lasciarono graffiare dalle note.
Ognuno desiderava marchiare l'altro, ed i loro desideri lottavano per potersi esprimere.
Volevano esplodere.
Nel dolore, nel piacere. Ogni epilogo sarebbe stato grato, in ogni sua forma.
Il pulsare dei loro petti scandiva il tempo. Era metronomo di un flusso incontrollabile di desideri latenti. Ad ogni battito uno nuovo affiorava e si esprimeva in un lamento.
Perché tutto questo non si era potuto consumare prima?
Perché bisognava attendere l'incoscienza?
E perché quella Musica non cessava i suoi incitamenti?
Voleva la conclusione.
Voleva giungere al termine.
Arrivare.
Venire.
Le ultime note cavalcarono sino a frantumare ogni esitazione.
Lo tirò a sé.
Lo prese.
E si liberò.
La Musica aveva cessato le sue prediche e le sue esortazioni.
E tutto si era andato calmando.
"Come si sente,dottore?"
Come si sentisse?
"Esaurito."
"Metto su un'altra Sinfonia, Bones?"
Rise.
"Perché no…abbiamo ancora tutta la notte,ragazzo mio."
Il giovane amante baciò di nuovo il suo dottore, mentre tutto di loro si riaccordava per un nuovo concerto ed una nuova esplorazione Sensibile.
"…ancora tutta la notte."





 





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