Another World

di Lady Trash
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<< Rin, Rin! Sveglia piccola!! Domani inizia la scuola e dobbiamo ancora comprare la divisa!! Forza Rin !! Svegliati!! >>
"Eccomi eccomi" penso ancora mezza addormentata.
"Che palle, domani inizia la scuola! E per di più sarò quella nuova! Mondo crudele e crudeli antenati!".
Mi alzo e inizio quella che sarà l’ultima giornata normale per un mezzo demone come me, come se per esseri come noi esistesse la normalità.
Forse però occorre che ti racconti tutto dall’inizio, allora piacere lettore: io sono Rin Yasashi-sa  e sono un mezzo demone! Mezzo demone?, ti chiederai tu … esatto! Mio padre era un demone e mia mamma un’umana, si innamorarono ed eccomi qui: il frutto di quello che da piccola chiamavo  grugnire.
Mio padre faceva parte della casta dei demoni cane: ovvero "persone" di alto rango nella scala sociale di noi demoni; conobbe mia mamma e come ho detto prima  nacqui io. Lei però morì dandomi alla luce come quasi tutte le umane che partoriscono un mezzo demone: la loro forza, il loro stesso corpo cede e l’unico rimedio è la morte. Tutto quello che mi rimane di lei? Solo una lettera scritta diciassette anni fa e un ciondolo con la loro immagine (la sua e quella di mio padre) dentro. Non lo tolgo mai mentre la lettera è gelosamente custodita nella mia camera, in un cassetto chiuso a chiave.
Quando mia mamma morì quello stronzo di mio padre andò a suicidarsi per raggiungerla scatenando, per di più, molto scalpore tra i demoni maggiori: ovvero i demoni più importanti, o cazzuti come dico io, di tutti!, tentarono di resuscitarlo e lui si riuccise ma, prima, mi diede il nome che ho ora dicendo che a mia mamma sarebbe piaciuto che lo portassi … poi morì  di nuovo!!!
A quel punto i demoni maggiori non sapevano che fare. I miei erano morti e nessuno sbavava dalla voglia di accudirmi, avendo già la sua prole a casa.
Fui affidata ad un demone cane molto importante, il signor Taisho, che molto volentieri si prese cura di me come se fossi figlia sua nonostante avesse altri due pargoli. Il problema però era che io non volevo assolutamente stare con dei demoni, mi intimorivano e avevo paura di loro; piangevo sempre quando il signor Taisho cercava di avvicinarmi e la situazione sembrava insostenibile.
Un giorno, non chiedetemi come perché non me lo ricordo, riuscì a fuggire e mi ritrovai in una casa con degli umani; passai del tempo con loro e mi ricordo vagamente che ero felice lì, con quella stramba famigliola composta da un uomo un po’ maniaco e da una donna ex- sterminatrice di demoni.
Quando mi ritrovarono, i demoni (per primo il povero sig. Taisho che mi voleva già bene) compresero che quello era il posto giusto per me e che solo lì avrei trovato la pace e il silenzio. Era anche vero però, che io demone ero e demone sarei stata per tutta la vita, anche se solo a metà.Venne così deciso quindi che all’alba del mio diciottesimo compleanno sarei stata introdotta al mondo dei demoni e se proprio avessi voluto rifiutarlo, avrei continuato a vivere come un’umana; nel frattempo sarei vissuta con quei due, come li chiamo io ogni tanto: Sango e Miroku, rispettivamente mio padre e mia madre da diciassette anni.
Ora la storia ti è più chiara lettore? Forse non molto perché non mi considero brava nello spiegare, più nell’agire.
Fu così che, agendo, mi ficcai di nuovo sotto le coperte senza pronunciare neanche una parola!




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