Questione di
Argomenti
Era da
più di mezz’ora che annodava le frange della
sua sciarpa color rosso-oro, sbuffando ogni tanto per togliere quel
dannato
ciuffo vermiglio dall’occhio sinistro.
L’aria di fine gennaio era fredda e pungente e le
folate di vento le tagliavano il viso facendole uscire le lacrime dagli
occhi.
“Non potevi trovare un posto migliore?”
sbottò
seccata la rossa serrando le mani gelate a pugno e affondandole nelle
tasche
del cappotto. Il ragazzo accanto a lei alzò gli occhi al
cielo.
“Possibile che non ti vada mai bene niente, Potter”
disse aspirando l’ultima boccata di quella che era ormai la
settima sigaretta
da quando erano seduti su quella panchina.
“Forse Malfoy non ti sei accorto che qui
c’è un
freddo cane!” alzò la voce di un’ottava
e per l’ira le guance le si colorarono di
un rosso porpora.
Cosa ci facessero entrambi su quella panchina
rimaneva un mistero e il mistero era come si fossero incontrati nello
stesso
posto e alla stessa ora. Forse qualcuno si divertiva a lanciare
incantesimi di
cattivo gusto o forse era solo destino.
“A Malfoy Manor ci sono inverni molto più rigidi
di
questo e come vedi il mondo gode ancora della mia bellissima presenza,
quindi
non morirai non con questo leggero fresco”.
Terminò la frase con una punta di
presunzione sfidandola con lo sguardo e un sorriso gli curvò
gli angoli della
bocca. Per un momento Lily rimase disorientata e pensò che
quelle labbra sembrassero
meno irritanti quando erano a pochi centimetri da lei; si ricompose
evitando di
arrossire e boccheggiò un attimo non sapendo come
controbattere: qual era stata
l’ultima cosa che aveva detto? Aveva poca importanza
perché in un modo o
nell’altro la faceva sempre arrabbiare perciò non
badò molto alle parole ma lo
cruciò con lo sguardo sperando con tutto il cuore che
riuscisse nel suo
intento.
Il biondo non ci fece caso e anzi il suo sorriso si
allargò ancora di più per poi scoppiare in una
risata canzonatoria.
“Che hai ora per la barba di Merlino?” la rossa
stava davvero perdendo la pazienza e non era saggio farla arrabbiare ma
Scorpius lo sapeva bene: non aveva ancora dimenticato le pustole che
gli erano
nate meglio non dire dove per uno scherzo innocente che aveva fatto
alla Potter e lei si era subito vendicata a dovere.
“Niente, avresti dovuto vedere la tua faccia!”
disse
cercando di contenersi senza alcun risultato. Era bello Scorpius quando
rideva
ma per il resto rimaneva quel fottuto ed egocentrico Malfoy che Lily
era certa
di detestare.
“Bene se sono venuta qui per sentirmi deridere da
un deficiente come te me ne vado subito” Lily si era
già alzata dalla panchina
e aveva tutta l’intenzione di andarsene ma Scorpius la
bloccò stringendole il
polso della mano destra.
“Ehi Potter” d’un tratto cessò
di ridere rivolgendo
uno sguardo serio alla ragazza che aveva di fronte. La rossa
perciò decise di
sedersi e Scorpius allentò la presa lasciando circolare
nuovamente il sangue.
“Stavo pensando-” iniziò apparendo
tremendamente
serio.
“Perché tu pensi?” lo interruppe la
rossa cercando
vendetta per la battuta di poco prima.
“Sai è la stessa cosa che mi chiedo io tutte le
volte che mi parli” la beffeggiò per poi
continuare “comunque stavo dicendo e
non provare più a interrompermi”. Il ragazzo
sembrava essere determinato e
avrebbe portato a termine quel discorso. Lily non poté far
altro che sentire
cosa avesse da dire.
“Siamo i figli dei due più grandi maghi del
secolo,
i nostri padri sono stati nemici e si sono odiati e disprezzati o
almeno questo
è quello che mi racconta sempre mio padre, ma forse
è perché non si sono mai
chiariti, non hanno mai parlato…se noi provassimo a parlare,
magari potremmo essere
diversi e non commettere gli stessi errori delle nostre
famiglie” concluse il
ragazzo rivolgendo uno sguardo a Lily che lo fissava incredula.
“Un troll ti ha dato qualche mazzata in testa
stamattina?”
disse infine la rossa guardandolo seriamente come qualcuno che avesse
visto un
pazzo delirare.
“Fottiti Potter” sbuffò il ragazzo
estraendo dal
pacchetto un’altra sigaretta e portandosela alla bocca. Le
aveva appena proposto
l’idea assurda che qualche tempo prima il suo amico Nott gli
aveva suggerito
con il risultato che adesso pensava che fosse diventato matto, non che
lui
stesso non lo pensasse veramente. Di cosa potevano parlare una Potter e
un
Malfoy, di quanto fosse bello e felice il mondo dei Maghi? No, non quella Potter e quel
Malfoy.
“Bene allora che argomenti proponi?” ruppe il
silenzio Lily che appariva adesso interessata alla proposta del biondo.
Non
aveva mai pensato di poter parlare con lui: di solito litigavano dalle
prime
ore della mattina in sala grande fino a sera tra i corridoi, prima di
rinchiudersi nei propri dormitori dove avrebbero continuato
l’uno a maledire
l’altra e viceversa. Parlare era un qualcosa di nuovo e Lily
era rimasta
perplessa prima di rispondere: aveva tante forse troppe domande da
porgli e non
voleva di certo passare per una delle solite sciacquette che volevano
sapere
vita, morte e passione del ragazzo che si portavano a letto.
“Argomenti?” alzò un sopracciglio
scettico mentre
osservava di rimando gli occhi verdi della rossa che gli aveva posto la
domanda.
“Si, argomenti…non so scuola,
Quidditch-” era
davvero impegnativo trovare un argomento adatto per Malfoy che non
fosse…
“Sesso” disse sfoggiando un sorriso malizioso e
avvolgendo il braccio attorno alla schiena di Lily.
“Ma no porco
Godric E va bene anche quello” si arrese alla fine
sperando comunque di
trovarne di migliori.
“Non mi va di parlare di quello” portò
la sigaretta
alla bocca e ne aspirò un po’.
Lily annuì e tornò a fissare le strisce rosse e
gialle della propria sciarpa: in effetti, era da un po’ che
non vedeva uscire
ragazze di altre case dal dormitorio dei serpeverde, non che lei ci
fosse mai
stata ma Hogwarts era un castello vivente e certe cose si venivano a
sapere,
anche se non li volevi sentire.
Lily osservò in lontananza il villaggio di Hogsmeade
a pochi kilometri di distanza dalla piccola altura in cui erano seduti.
Probabilmente i suoi cugini Rose e Hugo erano lì a
divertirsi, al caldo davanti
a una bella tazza di te, mentre lei era a morire di freddo su
quell’altura
insieme al ragazzo che più detestava in tutta Hogwarts.
Avrebbe davvero
preferito un bel bicchiere di acquaviola ai Tre manici di scopa ma il
suo
pomeriggio libero era saltato a causa di quell’individuo
accanto a lei. Ora che
lo osservava meglio era bello e i suoi occhi grigi sembravano liquidi e
acquosi
quasi come il cielo uggioso e carico di malinconia mentre i capelli
biondi con
riflessi bianchi gli ricadevano leggeri sulla fronte. Il ragazzo
sentendosi
osservato si girò e Lily divenne inevitabilmente purpurea
sperando con tutto il
cuore di scomparire all’istante.
“Ultimamente mi guardi un po’ troppo
spesso” disse
avvicinando il viso a quello di Lily.
“Non stavamo cercando degli argomenti?”
soffiò
piano in preda ad un violento capogiro: le sue labbra erano troppo
vicine e lei
stava perdendo il controllo, complice il fiato di lui sul suo collo.
Il cuore perse qualche battito e l'ossigeno sembrava non volerne sapere
di arrivare ai polmoni troppo compressi dal suo abbraccio.
Si guardarono negli occhi contemplando il proprio
riflesso.
Erano entrambi troppo orgogliosi per parlare quando
preferivano fare a pugni con il cuore e poi leccarsi le ferite a
vicenda: era
inevitabile che Potter asciugasse le proprie lacrime odorando delle
sigarette
di Scropius o che lui stesso non scaricasse la propria frustrazione
deridendo i
capelli vermigli di Lily; lui sapeva di trovarla nell’armadio
delle scope
quando qualcosa andava storto e lei sapeva che c’erano
esattamente
seicentoventuno gradini per arrivare alla torre di astronomia ma che lo
avrebbe
sempre trovato seduto al seicentoventesimo a fumare la solita sigaretta.
La rossa distolse lo sguardo imbarazzato e Malfoy
continuò la sigaretta che si era lentamente consumata tra le
mani.
“No seriamente parliamo di sesso?”
annunciò
Scorpius con aria sogghignante: in fondo rimaneva sempre un Malfoy.
“Fanculo Malfoy” si alzò e stavolta il
biondo non
la bloccò. Fece pochi passi in direzione del sentiero che
conduceva al
villaggio: qualche giorno l’avrebbe spinto accidentalmente
dalla torre di
astronomia se non avesse smesso con quella storia ma che ci poteva fare
se aveva
a che fare con Malfoy, il più gran puttaniere di tutto il
castello! Si bloccò e
imprecando a denti stretti ritornò alla panchina, dove aveva
lasciato la borsa.
Trovò Malfoy alzato intento a rimirare il paesaggio.
“Si sta facendo buio, sarà meglio che ti
accompagni
al castello” disse avviandosi e lasciandosi Lily alle spalle.
“So badare benissimo a me stessa grazie!” lo
fulminò con lo sguardo per poi sorpassarlo.
“Non mi preoccupo per la tua insulsa vita ma della
mia: se ti dovesse succedere qualcosa ed io fossi l’ultima
persona con cui hai
condiviso gli ultimi attimi penosi di vita, rovinerei la mia bellissima
reputazione” spiegò ritrovandosi nuovamente in
testa. “Come se non
l’avesse già rovinata abbastanza!”
in effetti, fin dai
primi giorni le persone avevano cominciato a parlare di lei e di
Scorpius e di
quanto stessero sempre insieme, ma questo era sviato dai continui
litigi e dalla
quantità di ragazze che lui aveva.
La rossa si sedette sul primo masso trovato,
incrociando le braccia.
“Io da qui non mi muovo!” urlò sbattendo
il piede.
Scorpius alzò gli occhi al cielo “Ti prego non mi
fare venire a prenderti con
la forza! Alza quel culo dalla roccia e vieni al castello”.
Lily non si degnava di rispondere perciò il biondo
decise di utilizzare le maniere forti.
Prese agilmente la rossa e se la caricò in spalla
nonostante i violenti calci e pugni che questa li riservava.
“Mettimi giù brutto platinato, troglodita, figlio
di un troll, emerito coglione che non sei altro!”
“E tu finiscila stupida, pel di carota di una
Potter” disse il biondo tentando di calmarla ma non fece
altro che aggravare di
più la situazione.
“Non chiamarmi pel di carota!” Lily stava per
scoppiare, sembrava potesse uscirle il fumo dalle orecchie.
“Eccoci arrivati” Scorpius la mise giù
non proprio
delicatamente facendole sbattere il sedere sul freddo e duro pavimento
del
castello.
“Sai credo che alla fine sia la cosa migliore
litigare” le disse penetrandole i suoi freddi occhi grigi.
“Odio ammetterlo ma concordo con te Malfoy”
sbottò
furente la rossa dandogli le spalle, decisa a non girarsi se non prima
di
essere giunta al suo dormitorio.
“Ehi Potter dimmi prima una cosa” stavolta non le
aveva bloccato nessun polso ma si fermò ugualmente. Lily non
disse niente e lo
lasciò continuare.
“Erano vere quelle cose che pensavi su di me?”
Lily boccheggiò rivolgendo lo sguardo al pavimento,
tentando di trovare le parole adatte: certo che le pensava veramente ma
ultimamente
pensava un po’ troppe cose!
“Si certo che le penso e penso anche che tu sia uno
spregevole ed insensibile puttaniere!”.
Spalancò gli occhi e, con le mani in tasca,
accorciò la poca distanza che li divideva.
“Ehi puttaniere si, ma insensibile no! Perché se
lo
fossi non farei mai questo”
Si avvicinò e la baciò come fosse la cosa
più
semplice del mondo, un bacio casto e pulito ma che mascherava un forte
desiderio di averla vicino più del lecito. Compresero allora
in sincronia che
non avevano argomenti di cui discutere perché le loro bocche
desideravano far
altro.
“Domani l’argomento lo sceglierai tu” le
sussurrò
all’orecchio per poi incamminarsi verso le scale che
conducevano ai
sotterranei.
Lily rimase all’entrata della sala grande vedendo
la figura di Scorpius essere inghiottita dalle scale, poi scosse la
testa sbatté
un piede a terra e fece il suo ingresso nella sala.
Argomento, argomento: dire che si amavano sarebbe
stato un argomento valido? E forse le parole sarebbero uscite
più facilmente.
~
Sciocchezza
scritta così perchè mi andava…
In
effetti, Scorpius e Lily non hanno mai provato a parlare ma questo solo
perché
non hanno poi niente da dirsi. Spero che possa piacervi <3
dreem
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