Amore e Psiche.
Amore
e psiche.
Io
non ti sposerò
perché
non sarei io
la
vita la vivrò
amando
a modo mio
Il
tramonto annega sopra la città, ed i rintocchi del mio orologio
rimbombano in questa casa che ultimamente mi sembra fottutamente
grande.
Michael,
qualche giorno fa, mi ha consigliato di venderla in favore di un
appartamento più piccolo, ma io non gli ho dato corda,
principalmente perché, conoscendolo fin troppo bene, so che quando
inizia con questo discorso si finisce inevitabilmente a parlare di
te.
Ed
io non voglio; non desidero che alcuno, mai più, pronunci il tuo
nome, perché questo mi perseguita già abbastanza durante le notti
bollenti, quelle in cui queste pareti vengono raffreddate da ansiti
che non hanno il tuo odore.
Così
gli ho passato un braccio intorno alle spalle, gli ho sorriso in modo
sornione come al solito e poi gli ho ficcato tra le labbra la canna
che stavo fumando.
-
Perché dovrei? Qui almeno ho lo spazio per fare orge pazzesche
- e poi sono scoppiato a ridere, preda di un'allegria artificiale
sostenuta dalla marijuana che rendeva i miei sensi leggeri come il
fumo uscente dalla mia bocca.
Ma
quella volta lui non si è lasciato ingannare: ha respinto il mio
invito e mi ha guardato dritto negli occhi.
-
Perché non vi siete sposati? - ha chiesto, serio - E' davvero solo
per lui, per lasciarlo libero di andare a New York? -
Ho
sbuffato, scocciato, poi ho scrollato le spalle e ho guardato fuori
dalla finestra, impegnato a rimirare un paesaggio pressocché
identico a quello d'adesso.
-
Nah - ho risposto, noncurante - E' stato per entrambi. Ci siamo
accorti che sposandoci saremmo inevitabilmente cambiati, quindi
'fanculo: nessuno dei due voleva che l'altro si trasformasse. Perciò
lui è andato a fare l'artista, e io sono rimasto qui a scopare i
pochi che non hanno ancora avuto il piacere di gustare le gioie del
mio letto -
Lui
mi ha guardato perplesso, e come posso dargli torto?
Nessuno
può capire davvero il nostro rapporto, Sunshine, perché questo è
così fuori dal loro schema di coppia "etero, felice e pallosa"
che non potranno mai cogliere il valore di ciò che abbiamo fatto:
perché il fatto di non sposarci e di lasciarci andare a vicenda, tu
lo sai, è forse l'atto d'amore più grande che potessimo fare.
In
questo modo mi hai permesso di continuare ad amarti a modo mio,
nonostante questo fosse tremendamente lontano dal tuo; così mi hai
dimostrato d'amare Brian Kinney nella sua interezza, con tutti i suoi
enormi difetti.
E
questo non potrò mai dimenticarlo, Raggio di Sole.
Io
non pronuncerò
le
solite promesse
davanti
alla città
e
a un Dio che io non so.
Tu,
Justin, sapevi che, diavolo!, ho un rapporto davvero troppo del cazzo
con Dio per poter desiderare davvero la sua approvazione.
Ti
amo, tu finalmente lo sai, e perciò non capisco come tu possa
volere, nella nostra unione, la benedizione di Qualcuno nel cui nome
ci hanno aggrediti, emarginati, sputato addosso.
E'
stato a causa di quel Dio che disprezzo con tutto me stesso che mia
madre mi ha urlato dietro che sarei bruciato all'Inferno, quindi come
potrei desiderare d'avere la sua benevolenza?
E
non avevo nemmeno nessuna voglia di chiedere il permesso d'amarti a
questa città del cazzo abitata da gente perbenista.
Non
ho bisogno del sì di nessuno di loro nemmeno adesso, Justin.
Spero
tanto che tu possa dire altrettanto.
Io
non ti sposerò
per
bruciare lentamente ogni emozione
e
cadere in braccio all'abitudine,
per
addormentarsi alla televisione
in
pantofole.
Sai,
Michael dice sempre:
"Sei
Brian Kinney, cazzo!"
Ha
fottutamente ragione: che io abbia diciotto, venti o trent'anni,
resto sempre io, lo scopatore migliore di Pittsburgh, la puttana più
disponibile in circolazione, il sogno proibito di ogni omosessuale,
"il dono di Dio ai gay", per citare Debbie.
Sapevi
anche tu che non sono fatto per essere costretto in un matrimonio,
che così facendo avrei finito per affievolirmi e spegnermi, che ogni
emozione tra noi sarebbe lentamente sfumata in nome di un'amore che,
seppur presente, sarebbe stato vissuto in modo troppo, troppo
sbagliato per noi.
Sapevi
tutto questo, ne sono certo.
E
proprio per questo rinunciare alle nozze per andare a New York è
stato l'atto d'amore più grande che potessi fare ad entrambi: per te
stesso, perché così ti sei concesso la possibilità d'avverare il
tuo sogno di sempre, e per me, perché hai preferito amare da lontano
il tuo Brian,
quello conosciuto e adorato, piuttosto che vivere ogni giorno un uomo
che, seppur modellato sui tuoi sogni, non
ero io.
Accidenti,
Sunshine, sarà l'erba che sto fumando a farmi fare questi pensieri
così assurdamente profondi?
Però
quanto ti ho capito a fondo, eh? Mi merito proprio un bel premio,
perché per essere uno stronzo senza cuore, ho scorto piuttosto bene
nel tuo, non è così?
Accidenti,
Sunshine...
quest'anno
senza di te mi è parso un millennio.
Io
non ti sposerò
per
credere all'idea
che
quando lo farò
sarai
per sempre mia.
Non
ti regalerò
carezze
e tradimenti.
La
nostra dignità
io
la difenderò,
ma
non ti sposerò.
Quante
volte mi hai rimproverato di non averti mai fermato quando tutto ciò
che volevi era scappare via da me e dalla sofferenza che starmi
accanto ti procurava?
Quando,
dopo la rottura con Ethan, sei tornato da me, ricordo perfettamente
cosa mi dicesti, è come se me lo stessi ripetendo in questo stesso
momento:
"Potevi
dirmi che stavo facendo il più grosso errore della mia vita, che me
ne sarei pentito e che quello che mi davi tu valeva mille... un
milione di volte più di quanto lui poteva offrirmi. Avresti dovuto
dirmi che mi amavi, e che avresti continuato a farlo anche se me ne
fossi andato"
Ah,
quella volta non mi aspettavo saresti stato così diretto, ma del
resto hai imparato dal migliore, penso perciò che avrei dovuto
saperlo.
Allora
ti dissi di iniziare a stare in piedi sulle tue gambe, ma in realtà
la motivazione dietro le mie mancate costrizioni per farti rimanere
nascevano dal desiderio di non precluderti nulla: dopotutto, ci siamo
conosciuti quando eri appena diciassettenne, e non volevo che la tua
infatuazione per me diventasse un ostacolo alle tue esperienze di
vita.
Desideravo
che tu ti sentissi libero di lasciarmi quando volevi,
ed
è anche per questo che un sì all'altare mi sembra davvero troppo
facile.
E'
consolante pensare che dopo aver messo un anello al dito, la persona
che hai davanti sarà tua per sempre, ma trovo che queste siano solo
stronzate egoistiche di gente egocentrica: te l'ho già detto, noi
siamo froci, quindi se stavamo insieme era perché lo volevamo, non
perché c'erano lucchetti alla porta.
Non
ho mai sopportati le gabbie, anche se queste erano fatte d'oro e
diamanti.
Inoltre,
probabilmente sarei riuscito ad esserti carnalmente fedele, è vero,
ma non sarebbe forse stato un tradimento ogni pensiero in cui avrei
desiderato di non aver mai pronunciato quel sì?
E
tu non meriti tutto questo, Raggio di Sole.
No
davvero.
E
difenderò la veridicità di ogni attimo tra noi, proteggerò ogni
parola importante detta tra noi, non lascerò che il tempo porti via
il tuo ricordo dalla mia mente; picchierò chiunque si azzardi a dire
che non eravamo una vera coppia solo perché scopavamo altri o perché
non siamo arrivati a salire su un cazzo di altare.
Lo
giuro, Justin, romperò il culo a chiunque affermerà qualcosa del
genere, e non nel modo in cui spererebbe.
Perché
ti ho amato e ti amo di un amore che nessun altro ha mai avuto; e
questo lo so io, ma sono sicuro che lo sai anche tu, dovunque tu ti
trovi in questo momento.
Io
non sorriderò
nella
fotografia
della
felicità
che
il tempo porta via.
Io
non ti chiederò
di
rinunciare al mondo,
all'eventualità
di
dirmi anche di no.
Justin,
immagini mai come sarebbe stato se fossimo andati fino in fondo?
Io,
a volte, nell'intervallo tra una scopata e l'altra, ci penso: tu
saresti venuto verso di me con quel vestito nero che ti ho visto
addosso qualche giorno prima della tua partenza, e mi avresti
guardato con quel tuo sorriso bellissimo, quel sorriso che mi ricorda
ogni volta perché Debbie ti chiama Raggio di Sole.
E
poi... dio, sono sicuro che quella notte avremmo fatto scintille come
mai abbiamo fatto; posso sentire tutt'ora i tuoi gemiti, mi pare
quasi di avvertire il tuo respiro caldo sulla mia pelle mentre sei in
procinto di venire e hai quell'espressione contratta che è così
fottutamente eccitante.
Ma
non l'abbiamo mai fatto,
e
in fondo sono davvero contento, perché sarebbe stato davvero troppo
triste, negli anni a venire, riguardare le nostre foto e vedere
impressi sopra i nostri visi sorrisi testimoni di una felicità ormai
perduta da tempo.
Non
l'abbiamo mai fatto,
e
sono felice che ci siamo riservati la possibilità di dirci no senza
rancore, senza che quel diniego rovinasse il nostro amore.
Spero
davvero che tu adesso abbia trovato qualcuno con cui dividere i
giorni e le notti, qualcuno che vada nella tua stessa direzione a
differenza mia, come mi hai fatto notare una volta.
Anche
se, nonostante tutto, ho la presunzione di affermare che non credo
amerai mai nessuno come hai amato me; ho la superbia di credere che
per nessuno brillerà nei tuoi occhi quella luce d'adorazione che
m'ha fatto inorgoglire tante volte.
No
Justin, anche se è crudele da dire, spero davvero che ogni volta che
fai sesso con lui, tu per un attimo riveda sempre me, così da
avverare ciò che ti dissi la prima volta che facemmo l'amore:
"Voglio
che te lo ricordi per sempre, in modo che con chiunque sarai ci sarò
sempre anch'io"
Ehi,
Sunshine, dimmi...
è
davvero così?
Io
non ti sposerò
per
riempire i nostri vuoti con un figlio
e
non fare più all'amore prima o poi,
ma
cercare in fondo al cuore un po' d'orgoglio
per
salvare lui.
Se
fossimo arrivati all'altare, sono sicuro che prima o poi mi avresti
anche chiesto un figlio, in modo da costruire la tua idea di famiglia
felice del cazzo, come hanno fatto Ben e Michael.
Ma
chissà se quel figlio sarebbe stato il frutto di una felicità al
culmine o solo l'espressione di una sempre maggiore sensazione di
vuoto dentro noi, sensazione portata all'esasperazione di abitudini
troppo tranquille per due come noi, due che amano vivere fino in
fondo, due che vogliono esistere fino alla fine e non sopravvivere,
due che vogliono mordere ogni fottuto giorno e spremere ogni secondo.
Nessuno
di noi avrebbe meritato una vita tanto triste: né noi due, colpevoli
di aver mandato a rotoli la nostra storia con delle scelte
convenzionalmente sbagliate, né quel bambino, usato come ancora di
salvezza di una coppia ormai disastrata.
E
se una volta sposati tutto questo, come credo, si fosse avverato,
prima o poi, lo so, avremmo smesso di fare l'amore: non credo che
avrei mai potuto sopportarlo.
In
primo luogo perché, cazzo, io sono Brian Kinney, e le scopate sono
il mio pane quotidiano, nonché la mia fonte di sostentamento; in
secondo luogo, perché una delle cose che ho sempre amato del nostro
rapporto era quell'affinità speciale di corpi che ci legava, quel
tuo modo totalmente inconsapevole di soddisfarmi completamente prima
ancora che avessi il tempo di desiderare qualcosa.
Non
so se questa mia percezione del sesso con te nasca dall'orgoglio di
essere stato il primo, ma ho sempre saputo che, anche tra le
lenzuola, non avrei trovato nessuno come te.
Io
non ti sposerò
per
quello che non sei
e
se ti perderò
tu
non mi perderai.
Saremo
solo due
canzoni
senza tempo;
le
mie come le tue
che
sempre canterò
ma
non ti sposerò.
Io
non ti sposerò.
Quindi,
in definitiva, no, Justin.
Anche
se è passato un anno lungo un millennio, non sono pentito di averti
lasciato andare, penso ancora di aver fatto la cosa più giusta.
Forse
tu adesso sarai felice con un altro, forse adesso ti ho perso, ma
alla fine non importa davvero, perché anche se adesso la tua vita
scorre senza di me e la mia senza di te, qualcosa di noi è rimasto,
e rimarrà sempre: ogni tuo bacio dato ad un altro saprà di me, ogni
mia carezza porta ad un corpo sconosciuto saprà di te, e va
veramente bene così, Sunshine.
E
un pezzo di noi rimane anche al Babylon, la discoteca che ho
riaperto: ogni canzone sa un po' di noi, perché alla fine è lì
dentro che siamo nati, è lì che siamo cresciuti, è lì che quasi
tutto ciò che di importante c'è stato tra noi si è svolto. Mi
piace pensare che noi siamo due canzoni perse nelle mani del dj
occasionale, due tracce che rimbombano tra pelli sudate e baci
roventi, magari come sottofondo ad un'altra storia simile alla
nostra.
Chissà,
forse è per questo che canticchio in continuazione le canzoni che
danno lì dentro.
Perché
l'amore è un altro sì
che
non si può pretendere.
Ti
spinge all'angolo di un ring
ma
ti fa vivere,
lo
so.
E
non ti sposerò.
E
allora amore mio
abbraccia
questa vita,
nella
sua libertà
con
me ti porterò.
E
lì ti sposerò.
Note
dell'autrice:
Salve
a tutti.
Era
da un po' che scrivevo una shot, e devo ammettere che mi mancava.
Esordisco
con la coppia eterna di Queer As Folk, cioè Justin e Brian.
La
traccia utilizzata è "Io non ti sposerò" di Marco Masini.
Quando
l'ho ascoltata, la loro coppia è stata la prima cosa a venirmi in
mente, e questa idea non mi ha dato tregua finché non l'ho messa per
iscritto.
Spenderò
due parole per Queer.
Vorrei
riuscire a dire cosa questa serie abbia significato per me, ma
qualsiasi parola sarebbe un insulto a ciò che ho provato: è un po'
la mia Bibbia.
Mi
ha permesso di entrare maggiormente e con un approccio reale
all'interno del mondo omosessuale, e solo questo lo eleva al mio
cuore.
Solo
Dio sa quanto io tenga alla questione gay, ho fatto certe discussioni
da far tremare le pareti per la difesa dei loro diritti!, e l'unica
che posso dirvi è che quando ho sentito Brian dire "ti amo"
a Justin sono scoppiata a piangere come una cretina, e quando alla
fine si sono lasciati ero così sconvolta che per due giorni non ho
avuto la forza di fare quasi nulla, senza contare che ogni volta che
pensavo a loro mi veniva il magone.
Mi
ci è voluto del tempo per riuscire a scrivere di loro,
e
tutt'ora mi attanaglia il terrore, del tutto fondato, di non essere
riuscita a rendere i loro personaggi per nulla.
Perdonatemi,
non era mia intenzione rovinarli, davvero, soprattutto Brian, che io
amo alla follia.
Se
sono sconfinata nell'OOC chiedo davvero venia,
non
volevo.
Fatemi
sapere,
anche
a distanza di tempo.
Un
bacio,
Blackbutterfly.
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