Agenzia l'Ultima Cena
“Buongiorno”.
Giovanni era appena
entrato nell’ufficio dell’agenzia e osserva l’interno sulla soglia della porta.
L’arredo era semplice e minimale: una scrivania più simile a una lunga tavola
di legno sorretta da due pile di cassetti metallici, due archivi luccicanti
dietro una poltrona girevole, due sedie imbottite davanti alla scrivania sopra
un morbido tappeto verde spento. Un monitor acceso, una tastiera e qualche biro
completavano, sopra la scrivania, il panorama che la piccola stanza offriva.
La ragazza seduta sulla poltrona scatto in piedi all’udire
la voce di Giovanni: sulla trentina, vestita di un elegante tailleur e dal viso
profondamente curioso. I due occhi verde smeraldo erano fissi sul giovane,
raccogliendo ogni tipo di informazioni sul possibile cliente.
“Benvenuto all'agenzia L’ultima Cena. Sono Sara e mi
impegnerò ad esaudire ogni sua richiesta.”
Sara superò il tavolo e si avvicinò a Giovanni porgendo la
mano per una stretta iniziale. Il ragazzo contraccambiò con una presa leggera e
insicura.
“Venga, si accomodi.” Si sedettero di fronte e si
scambiarono uno sguardo veloce. Fu Sara a riprendere la conversazione.
“Posso elencarle le nostre offerte oppure ha già un’idea
sulle modalità?”
“Solo di base. Vorrei fosse una caduta da una grande
altezza.”
“Luogo?”
“Non ho ancora scelto.”
“Non si preoccupi. La nostra agenzia dispone del miglior
catalogo nel settore cadute.” Si alzò, estrasse un raccoglitore giallo vivo con
scritto sopra in nero pennarello “Luoghi” e lo aprì davanti al cliente.
“Ultimamente va molto di moda il tema culturale: tra i nomi
famosi possiamo offrirle il duomo di Milano, la torre di Pisa oppure la
Ghirlandina di Modena. Ha presente?” Sara gli mostrava le foto di ogni luogo
pronunciato, sfogliando le bustine in plastica che proteggevano le loro foto.
“Vagamente. Però preferirei qualcosa di più naturale.”
“Nessun problema. Abbiamo un forte sconto per le Cascate
delle Marmore, in Umbria, oppure, se non vuole badare a spese, posso
organizzarglielo alle Cascate Vittoria…”
Giovanni si grattava la testa imbarazzato. “Mi scusi ma
l’acqua è qualcosa che mi ha sempre fatto paura. Se avesse qualcos’altro, di
più terrestre…”
Sara gli lanciò uno sguardo malizioso. “Lei ha buon gusto.”
Con mano sicura spostò una decina si buste e l’immagine apparve. Era stata
fatta da un punto lontano e circa alla stessa altezza del soggetto, quella foto
della Pietra di Bismantova: l’enorme blocco di roccia si alzava improvvisamente
dal terreno, quasi un molare perduto da un
antico mostro, di almeno cento metri; sopra la cima la vegetazione
cresceva rigogliosa, incurante del fatto di essere separata in maniera così
netta dal resto del panorama. “La Pietra di Bismantova: La miglior location
possibile. È di suo gradimento?”
Giovanni annuì. “è perfetta.”
“Bene, è una delle scelte più quotate.” Sarà aprì un
cassetto, estrasse un blocco di fogli A4 e si mise a scarabocchiare qualcosa
sul primo con la prima penna capitatagli a portata di mano.
“L’agenzia offre un trattamento completo per i tre giorni
prima della dipartita. Ha qualche idea?”
“Questa volta sì. Vorrei il pacchetto Ultima cena.”
“Bene. Quindi, ricapitolando, un soggiorno tutto compreso,
nell’hotel più lussuoso nel raggio di 10 kilometri dal luogo scelto. In più la
cena dell’ultimo giorno con buffet esotico. È tutto chiaro?” La penna di Sara
tornò a scorrere sul foglio.
“la descrizione del volantino era davvero puntuale.”Precisò
Giovanni con un sorriso.
Sara cambiò improvvisamente espressione, passando dal
sorriso a un’espressione seria e professionale.
“Mi scusi ma devo chiederle quali ragioni la spingono a
suicidarsi. Tutto quello che dirà non uscirà da questa stanza: teniamo molto
alla riservatezza del cliente.”
Giovanni prese a grattarsi violentemente la testa. “Una
delusione d’amore.”
Sara sospirò con gravità. “Le consiglio allora di
sottoscrivere un’assicurazione contro il ripensamento. Il servizio costerà un
po’ di più. Un nostro incaricato l’accompagnerà nel suo ultimo luogo per
supportarla in caso di indecisione o portare a compimento la sua volontà nel
caso cambiasse radicalmente idea.” Giovanni sembrava perplesso. “Le spiego: per
evitare che incorra nella salatissima penale di mancato suicidio un nostro
incaricato, vedendola dubitare sul ciglio del precipizio, provvederà a
spingerla nel vuoto. È disponibile anche la versione soft, nel caso non preferisse
l’approccio diretto: con dell’esplosivo verrà fatto franare il terreno sotto i
suoi piedi e lei, senza accorgersene,
potrà finalmente uscire da questa valle di lacrime.”
“Esiste una penale per il mancato suicidio?”
“è una tutela per l’agenzia. Ogni suicidio mancato intacca
la nostra reputazione e ci fa perdere clienti.”
“Allora sottoscrivo l’assicurazione in versione normale. Non
voglio vivere con dei debiti.”
“Scelta saggia. Ha
preferenze per il periodo?”
“Vorrei accadesse in Aprile. Sa, è il mese della mia
nascita.”
“Tutto finirà il mese in cui tutto è iniziato: molto
poetico.” Girò la poltrona e estrasse alcuni moduli che ripose nella stampante,
nascosta da una delle pile di cassetti. Poi afferrò la tastiera e iniziò a
digitare freneticamente qualcosa, controllando di tanto in tanto gli appunti
presi. Quando finì il suono stridulo della stampante annunciò l’inizio di un
lavoro che Sara poi passò nelle mani di Giovanni.
“Questo è il preventivo. Vuole avviare la pratica?”
“Certo. È un prezzo bassissimo.” Giovanni sorrise raggiante
e frugò nelle tasche della giacca, alla ricerca del portafoglio.
“Allora l’anticipo è il dieci percento del totale e ha tempo
fino al 31 Marzo per pagare la somma restante.”
“Accettate assegni?”
“Certo. Lo Intesti a Ultima Cena s.r.l.” Sara porse una
penna al cliente e questi scrisse i dati con calma sul piccolo foglietto
rettangolare colorato. Restituì la penna insieme all’assegno.
“Bene. Domani passi nuovamente per lasciare le copie dei
suoi documenti.” Si alzarono in piedi e si strinsero la mano. “Presto le daremo
tutte le date e i luoghi del suo soggiorno. Non si dimentichi di salutare tutti
per l’ultima volta.”
“Non lo dimenticherò senz’altro.” Giovanni si diresse verso
la porta e prima di scomparire dietro di essa sussurrò un arrivederci rivolto a
Sara, prontamente ricambiato.
Appena fu sicura che nessuno potesse sentirla, Sara liberò
il sorrisetto sarcastico.
“Saluta tutti, ricordagli la tua presenza: questo mondo
nota difficilmente l’assenza di un idiota.”
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