L’OSPITALITA’ UCHIHA PUO’ ESSERE QUASI FATALE
Capitolo
5
Chiedo
umilmente perdono per il ritardo!!! Non sono
stata rapita dagli allieni, ho avuto solo un periodo
incasinato, ma come potete vedere il capitolo è bello lungo e spero di essermi
fatta perdonare e spero di riuscire ad aggiornare con più rapidità, detto
questo buona lettura a tutti!!! Fatemi sapere se il capitolo è stato di vostro
gradimento!!!
Il gelo invase i cuori dei nostri eroi … Izuna sapeva dei Bijuu … ma fin
dove si spingeva la sua conoscenza sulle Bestie Codate?
-Che cosa se sai tu, dei Nove Demoni?- la voce di Gaara era ancor
più tagliente del suo sguardo glaciale, mentre la sabbia cominciò
a vorticare all’impazzata per la stanza degli ospiti.
Anche gli altri ninja erano più inquieti per la
reazione di Gaara che per le parole di Izuna, persino Sasuke parve
turbato dalla reazione violenta del rosso e anche se non ne capiva a fondo la ragione, l’atteggiamento del Kazekage lo faceva incazzare da morire.
Gaara era una persona assai riservata e con un rigido
autocontrollo … ma quando si trattava dei Bijuu … quando si trattava della vita di Naruto, un’ira incontenibile gli ribolliva nel sangue; come
se Shukako, il demone Tasso della Sabbia, lo
possedesse ancora come un tempo, incitandolo a far strage di quell’essere
indegno d’un Uchiha che pretendeva di sapere il
segreto di Naruto.
Quel ninja pazzo, casinista e con un sorriso così
grande da sciogliere anche il ghiaccio era stata l’unica persona al mondo che
avesse avuto il coraggio di strappare il drappo nero della solitudine che gli
opprimeva l’anima, il suo sorriso gli aveva dato la forza per ricostruirsi una
vita migliore e la sua testardaggine lo avevano
salvarlo dalle grinfie della morte anche quando tutti gli altri avevano perso
la speranza.
Naruto Uzumaki non era
semplicemente il primo ed unico vero amico che avesse
mai avuto nella sua triste vita …
Naruto ERA IL SUO SOLE … e se mai qualcuno avesse anche solo
osato torcergli un capello, che Kami avesse pietà
della sua anima, perché Gaara non
ne avrebbe avuta affatto!!!
Ma c’era un piccolissimo dettaglio che rendeva il
tutto molto più complicato e dannatamente pericoloso in quel frangente.
Era lo sguardo penetrante di Izuna
Uchiha … era lo stesso sguardo che aveva Gaara quando qualcuno minacciava ciò che era d’importanza
vitale per lui … importante come Naruto.
-Devo constatare con rammarico che i Bijuu imperversano disturbati anche nel futuro, però ancora
non comprendo il comportamento irrazionale di Naruto
… - disse enigmaticamente Izuna,
come se stesse parlando con se stesso e non alla presenza dello sguardo
assassino di Gaara che voleva farlo a pezzettini
microscopici.
-Cosa intendi dire con
questo?- la voce del Kazekage era poco più che
un sibilo inudibile, ma più sferzante di una scudisciata in piena faccia.
Izuna, con lo Sharingan Ipnotico
che gli danzava inquietantemente negli occhi, sostenne finalmente lo sguardo
acquamarina del ninja dai capelli scarlatti.
-Non c’è bisogno che vi spieghi proprio nulla … quando
posso farvelo vedere con i vostri stessi occhi … - bastò
così poco per far cadere con estrema facilità i nostri eroi nella fitta tela
degli inganni creata della diabolica arte oculare degli Uchiha.
Non si trovavano più nella confortevole Sala degli
Ospiti rischiarata dalla tiepida luce crepuscolare, ma era una gelida notte
d’inverno, mentre spaventose ed agghiaccianti urla di
terrore riecheggiavano per tutta la valle della Terra del Fuoco.
Sakura si accasciò a terra terrorizzata, singhiozzando
senza alcun controllo davanti a quella visione da incubo, poco distante da lei Neji non si preoccupò minimamente di nascondere il tremore
che attraversava il suo corpo d’innanzi a quella scena raccapricciante e
persino il viso imperturbabile di Sai mostrava evidenti segni di paura di
fronte a quello spettacolo degli orrori.
Per Kakashi era come
rivivere quell’incubo per l’ennesima volta ma da sveglio e anche se all’epoca
era ancora un bambino persino Itachi ricordava le
urla disperate dei vivi e l’odore del sangue dei morti che per mesi aveva
impestato le strade di Konoha dopo quella notte di
morte e devastazione.
Sasuke l’aveva visto una volta sola col suo Sharingan e per poco tempo era riuscito anche a dominarlo,
ma vedere quell’essere immondo libero di portare l’Inferno sulla terra con la
sua splendida e letale forma bestiale era del tutto terrificante … ma
soprattutto realizzare finalmente che LUI PORTAVA
DENTRO DI SE’ QUELLA COSA MOSTRUOSAMENTE MALVAGIA gli
faceva accapponare le viscere dalla paura … anche se non sapeva esattamente di
chi o che cosa aveva paura di perdere …
Lo sguardo gelido di Gaara
non si scompose minimamente di fronte a quel macabro show di distruzione … lui
non aveva paura di quell’ammasso spropositato di chakra
malvagio, semplicemente perché fino a poco tempo fa anche il Kazekage ne aveva uno identico
sigillato al suo interno … e vedere la forma dell’incubo con cui Naruto era stato costretto a convivere fin dalla sua
nascita era fonte d’immensa tristezza per Gaara.
-Questa non è la prima volta che vedete una delle nove
Bestie Codate da vicino, vero?
O forse è la vista di questo Demone in particolare che vi turba così tanto?- la voce di Izuna quasi si
perse fra le urla disperate dei ninja del neo-villaggio della Foglia che
eroicamente tentavano di respingere quell’entità malvagia, portatrice di morte
e devastazione.
-No, è impossibile!!! Questa
è un’illusione!!! Ci hai intrappolati dentro a quest’incubo col tuo Sharingan!!!- lo accusò Sakura, incapace di credere
che ciò che stava vedendo in quel momento fosse davvero reale.
-Fra i suoi innumerevoli poteri, lo Sharingan ci conferisce il dono di poter condividere i
ricordi del nostro passato anche con altre persone … mi dispiace deluderti
Sakura, ma quello che stai vedendo è realmente accaduto all’incirca un anno
dopo la comparsa di Naruto e se non
sei disposta a credermi domanda a loro … - disse Izuna indicando i due fratelli Uchiha.
-Tra noi portatori di Sharingan
Ipnotico è impossibile nascondersi la verità a vicenda … -
e con sommo sgomento di Sakura vide il volto grave di Itachi annuire impercettibilmente dando ragione al suo
antenato, ma il peggio doveva ancora venire.
Kyuubi no Yoko e le sue nove code si ergevano in tutta la
loro maestosa potenza, squassando le montagne, sradicando intere foreste e
inaridendo i fiumi; dove il suo crudele sguardo si posava tutte le più
elementari forme di vita si estinguevano davanti ai quei
occhi rossi pieni di odio e rancore, le urla delle sue vittime e il rumore
delle ossa frantumate dalle possenti zanne erano la musica più soave per le sue
orecchie, mentre il gusto ferroso del sangue umano saziava brevemente la sua
sete inestinguibile.
Il mondo intero era il suo esclusivo parco giochi e
gli insulsi umani che lo abitavano erano le sue bamboline preferite con cui
giocare per ammazzare la noia di un’esistenza immortale e se mentre ci si
sollazzava ne rompeva una o ne divorava un paio poco male, ci sarebbero sempre
stati altri villaggi di inutili umani con cui trastullarsi e quello che gli
sbarrava ora il cammino era solo uno dei tanti che aveva distrutto nel corso
dei secoli … anche se queste patetiche creature che si facevano chiamare ninja
non avevano la decenza morire in modo atroce e doloroso, proprio come piaceva
al demone volpe.
Anzi!
Questi miserabile avevano anche l’ardire di sfidarlo
apertamente e addirittura pretendere di sottometterlo ai loro voleri!!! Tsé!!!
Poveri stolti esseri inferiori!!!
Credere di poter sottomettere ai loro capricci il demone più potente dei Nove Bijuu!!! Neanche i suoi fratelli erano abbastanza potenti o
altrettanto sciocchi da pensare di fronteggiarlo in uno scontro diretto e
presto quell’aria quasi più pungente dei suoi artigli si sarebbe riempita della
sua sinfonia preferita: le urla di disperazione dei moribondi!!!
Quel demone era l’essere più malvagio e spaventoso che
avessero mai visto, ma sia i Senju che gli Uchiha erano determinati più che mai a non farsi
sgranocchiare da quella volpaccia malefica e per la
prima volta nella breve storia di Konoha i due clan,
eterni rivali, decisero di combattere fianco a fianco
e non solo: grazie alla formidabile Arte del Legno posseduta da Hashirama e dal potentissimo Sharingan
Ipnotico di Madara, i due Capiclan erano più che
sicuri di riuscire a dominare quell’ammasso ambulante di chakra
malvagio e di sfruttare tutta quella forza incommensurabile per usarla contro i
loro nemici … dovevano solo capire DOVE e COME incanalare tutto quel devastante
potere per sfruttarlo a loro vantaggio e dominare così su tutti gli altri
villaggi di shinobi …
E proprio mentre i due ninja leggendari stavano quasi
per imprigionare la possente Volpe a Nove Code con le loro tecniche migliori,
un gigantesco rospo vermiglio si parò di fronte ai due Capiclan, frapponendosi
alla loro agognata preda codata … ma le sorprese
erano solo all’inizio.
Con stupore e meraviglia di Madara,
una figura ammantata di rosso e arancione se ne stava fieramente eretta sulla
sommità della testa del rospo, fronteggiando senza paura quella gigantesca
fiera demoniaca dagli occhi di fuoco.
-Naruto … - Sasuke non credeva al suo Sharingan
… il Jinchuuriki stava affrontando il suo Bijuu, uno di fronte all’altro e a quanto sembrava anche Kyuubi sembrava turbato dal comportamento anomalo di quel
moccioso insolente.
Il demone non aveva mai incontrato un essere umano
così strano e sfrontato in vita sua!!! Non un uomo, ma
un ragazzino che ancora puzzava di latta osava sfidarlo!!! Non un tremito o un
singulto scuotevano la sua minuta figura che rimaneva immota in mezzo a
quell’inferno di fuoco, rendendolo più solido ed imponente della montagna alle
sue spalle.
Ma la cosa più incredibile erano i suoi occhi: quelli
del moccioso erano privi del terrore che tutti gli insulsi umani giustamente
gli tributavano ogni volta che la Volpe attaccava un villaggio, ma questo osava
addirittura incatenare il suo sguardo celeste al suo scarlatto, ma ciò che la
Volpe vide dentro a quei occhi lo scosse
violentemente:
Un dolore ed una tristezza
senza fine … per lui!
Come si permetteva quel … quell’irritante scricciolo
d’uomo compatirlo come se lui, il grande Kyuubi no
Yoko, fosse un cucciolo smarrito bisognoso di cura e protezione!? Lui era un possente demone millenario, spietato, crudele
e senza cuore che … Ma cosa diavolo stava facendo quel pazzo?!
Si chiese allibito il demone dalla nove code.
Lentamente, con mani malferme, Naruto
abbassò la zip della sua tuta arancione e sollevando
la cotta di maglia protettiva si denudò il petto mostrando al demone volpe il
suo segreto e la loro maledizione.
Sasuke sussultò sconvolto al gesto dell’Uzumaki
… lui sapeva cosa Naruto voleva far vedere a Kyuubi, il sigillo ottagonale … la prigione di carne e
sangue in cui il possente demone era destinato a marcire lì dentro in eterno o
almeno fino al momento in cui sarebbe dovuto soccombere definitivamente dopo la
morte di Naruto.
-Tu sai perfettamente cosa sta facendo Naruto in questo momento, non è vero Sasuke-kun?- gli chiese con voce mortalmente quieta Izuna, egli sapeva che anche gli altri ninja del futuro
conoscevano il significato di quel gesto apparentemente sconsiderato di Naruto, ma non era questo ciò che a Izuna
premeva sapere …
Kyuubi arretrò sconvolto, non poteva credere a quella
visione raccapricciante che i suoi occhi color del sangue stavano vedendo in
quel momento …
Lui … lui … ERA Lì DENTRO!!!
Sentiva il suo chakra
scorrere potente dentro alle vene di quel biondino, fiutava l’odore pungente di
zolfo e fiamme avvolgere quel ragazzino e vedeva … oh Kami,
VEDEVA il suo possente corpo rinchiuso aldilà di quel mostruoso sigillo,
confinato per sempre dentro a quel corpicino fragile e debole …
Era un’illusione, un incubo … non c’era altra
spiegazione razionale, quei ninja tentavano d’ingannarlo coi loro patetici trucchetti da circo e …
Gli occhi di quel ragazzino divennero del colore del
sangue, proprio come i suoi ... quei buffi baffetti che gli contornavano le
guance piene divennero solchi profondi come cicatrici, proprio come se fossero
il muso di una volpe e con quei denti che
mutavano in affilate zanne sembrava proprio … la sua copia in miniatura!
Ma quando sentì un chakra di
fuoco spaventosamente potente straripare dal corpo di Naruto,
fin troppo simile a quello del demone volpe, ma privo della sua aura di
malvagità, Kyuubi ebbe paura per la prima volta nella
sua immortale esistenza.
Doveva farlo a pezzi, distruggere con i suoi stessi
artigli quel corpo così fragile che aveva il potere di terrorizzarlo … quello
era un avvertimento, una premonizione di un futuro nefasto per Kyuubi.
Ma quando stava per levare la possente zampa
artigliata per sferrare il colpo di grazia, la voce infinitamente triste di Naruto fermò il suo attacco.
-Kyuubi … vattene, ti prego … - la
voce flebile del giovane Sennin era carica di un
dolore straziante, non per i ninja feriti del villaggio … ma per la vita della
Volpe stessa!
Da che ne avesse memoria nessuno si era mai
preoccupato per la sorte di un demone malvagio come lui, ma quel ragazzino non
stava difendendo il villaggio dal suo attacco, stava proteggendo lui da quei
ninja che volevano catturarlo per fare di lui la loro arma di distruzione di massa
… quel moccioso voleva salvarlo!
Se da una parte il suo orgoglio ferito ruggiva per non
essere creduto all’altezza di difendersi da solo da un
manipoli di insignificanti umani, il suo istinto di demone gli diceva che quel
cucciolo era a conoscenza di eventi a lui ignoti e poi capì …
Quel ragazzo sapeva bene come lui fosse finiti
sigillato dentro al suo corpo, quindi significa che entrambi condividevano
quell’amaro fato, prigionieri l’uno dell’altro …
Kyuubi conosceva a fondo la malvagità umana, superava persino
quella dei demoni e quindi per quel moccioso, con un demone potente come lui
sigillato al suo interno, la sua esistenza sino ad ora sarà stata un autentico
inferno.
Fu allora che Kyuubi cambiò
per sempre il suo destino: il suo chakra malvagio si
placò all’istante, regalando un’ultima occhiata significativa a quel cucciolo
umano e nello stesso istante nella mente di Naruto
riecheggiò una voce sepolcrale:
“Oh, ma non credere che sia finita qui, moccioso!!! Presto tornerò da te e allora mi dirai tutta la verità
oppure il tuo insulso villaggio scomparirà inghiottito dalle fiamme
dell’Inferno!!!”
Così parlò Kyuubi non Yoko,
allontanandosi nella notte e sparendo nell’oscurità.
Se i ninja del neo-Villaggio della Foglia esultavano
per lo scampato pericolo osannando Naruto come loro salvatore, Madara
e Hashirama non erano certo intenzionati a lasciarsi
sfuggire una preda così succulenta come la Volpe a Nove Code!
Ma il chakra di Kyuubi dentro al corpo del giovane Sennin
dei Rospi esplose come una colonna di fiamme attorno a Naruto,
lentamente si voltò verso i due Capiclan raggelandoli sul posto: se normalmente
il biondo ninja era una visione celestiale ora assomigliava più a un
sanguinario demone risalito dalle viscere dall’Inferno per punirli di tutti i
loro peccati; persino gli occhi celesti erano scomparsi lasciando il posto a
due braci ardenti.
Ora erano persino più rossi dello Sharingan
Ipnotico di Madara e anche la sua voce, solitamente
cristallina ed allegra come una cascata di montagna,
era più simile ad un ringhio animalesco che intimò ad entrambi un severo monito
che non avrebbero dimenticato mai per il resto delle loro vite:
“Se provate a toccarlo ancora, vi ammazzo!”
Persino Sasuke, davanti a
quello spettacolo straziante, fremette di rabbia davanti a tutta la sofferenza
che il Dobe aveva provato in quel momento, ma le
parole che Izuna pronunciò ebbero un effetto
devastante sul suo tanto decantato autocontrollo.
-Perché Naruto stava
piangendo in quel momento?- infine svelando ciò
che veramente voleva sapere … perché Naruto soffriva
per quella malvagia creatura demoniaca, portatrice di morte che aveva
tentato di annientarli tutti?
Il Vendicatore rimase pietrificato da quelle parole e
solo grazie all’utilizzo del suo Sharingan Ipnotico
allora le vide.
Copiose lacrime colme di disperazione tentavano di
scendere da quei occhi color del sangue, ma
l’infernale calore del chakra generato da Kyuubi le faceva evaporare all’istante al contatto con la
pelle, perché ad un Jinchuuriki non era concesso
nemmeno piangere per il suo triste destino.
Lo sguardo di Gaara,
solitamente impassibile, venne turbato da lacrime silenziose che scesero sul
suo viso insolitamente pallido … lui sapeva, solo lui poteva capire il
significato della sofferenza che Naruto provava in
quel preciso momento e pianse tutte le lacrime che il suo amato Sole non poteva
versare.
Quel triste ricordo scivolò via sospinto dalla tiepida
aria del tramonto riportando i ninja del futuro nella rassicurante solidità
della Stanza degli Ospiti di Villa Uchiha.
I loro visi erano pallidi e provati, come se avessero
combattuto loro stessi contro la temibile Volpe a nove code … loro sapevano
perché Naruto aveva agito in tale sconsiderata
maniera, ma sapevano altresì bene che nulla al mondo l’avrebbe fermato dal
vedere concretizzarsi davanti ai suoi occhi il peggiore di tutti i suoi incubi:
la distruzione del Villaggio della Foglia, la morte dei suoi
abitante, ma soprattutto un altro innocente che veniva sacrificato per
il bene supremo di Konoha, condannandolo ad una vita
fatta di odio e solitudine legando per sempre la sua esistenza a quella di un
demone.
MAI!!! Mai Naruto Uzumaki avrebbe permesso
questo!!! Ora non era più un bambino indifeso, lui era forte, talmente forte da
poter cambiare il corso nefasto degli eventi con le proprie mani e col suo
credo ninja che lo sosteneva in ogni momento, quello di non arrendersi mai di
fronte a nulla, avrebbe cambiato il mondo degli shinobi
per sempre.
Gaara non aveva smesso di piangere, ma i suoi occhi erano
ancor più determinati del solito: ancora non sapeva quale fosse il piano di Naruto, ma
qualunque esso fosse lui l’avrebbe sostenuto in ogni modo, anche a costo di
radere al suolo tutti gli ostacoli che gli si sarebbero parati davanti.
-Allora, sto aspettando una risposta.- insisté Izuna, dai loro
visi sconvolti l’astuto Uchiha aveva dato risposta a
molti dei quesiti sul bel ninja biondo, ma contemporaneamente ne sollevava
molti altri.
-Cosa sta combinando quell’Usuratonkachi?- sbottò esasperato Sasuke,
lui voleva sapere cosa stava combinando il Dobe e
voleva saperlo subito.
-No, no, no Sasuke-kun! Non
è così che funziona questo gioco: tu dai una risposta a me e
io ne do una a te … ovviamente proporzionata all’importanza della risposta che
mi darai, s’intende … - lo canzonò allegramente Izuna,
sperando di far imbufalire il suo simpatico pronipote e farlo cantare come una
… papera!!!
Ma la voce glaciale di Gaara
smorzò ogni suo astuto piano.
-I segreti di Naruto
rimarranno tali finché non sarà lui stesso a svelarveli e se tenterai di
estorcerceli con la forza, ti ammazzerò con le mie mani … non ti darò un
secondo avvertimento, Uchiha … - i suoi
compagni di viaggio erano un filino spaventati, sembrava quasi essere tornato
il Gaara assassino di un tempo, ma Izuna invece di preoccuparsi della sua vita sorrise
amabilmente al rossino.
-Naruto è fortunato ad avere un amico come te, Gaara … tu faresti qualunque cosa per lui, vero?- gli domandò lo scaltro Uchiha.
-Tutto, per lui … - fu
la lapidaria risposta del Kazekage, ma Izuna sostenne senza paura lo sguardo di ghiaccio del
rissino.
-Allora io e te siamo uguali,
perché anch’io sarei pronto a uccidere per Naruto e
questo mi porta ad un’altra domanda, ma non temere, a questa potrai facilmente
rispondermi … siete venuti dal futuro per riportare Naruto
nel vostro tempo?- a quella spiazzante domanda i nostri eroi rimasero
momentaneamente senza parole: cosa potevano dire ad Izuna?
Che avevano viaggiato indietro nel tempo per sfuggire a quel pazzo megalomane
di suo fratello che dava la caccia a loro e a Naruto,
nonché il suo futuro assassino?
Dire la verità era fuori discussione, quindi Kakashi optò saggiamente per una mezza bugia:
-Ovviamente vogliamo che Naruto
torna a casa con noi … la sua vera casa, nel nostro tempo, a Konoha, è lì il suo posto … - era
vero che loro erano scappati dal quel folle di Madara,
ma ne Kakashi ne i suoi compagni avrebbero permesso
che Naruto rimanesse prigioniero in quel tempo
barbaro per sempre anche a costo di combattere contro l’intero Villaggio all’ultimo
sangue se fosse stato necessario.
-La sua casa, dici? Intendi forse quel cubicolo orribile
in cui a passato l’infanzia solo ed abbandonato? A me
risulta che del vostro splendido Villaggio sia rimasto solo un cumulo di
macerie … o non stupirti troppo Kakashi-san, Naruto ci ha parlato del suo passato, dettagliatamente:
quindi ti ripeto, cosa intendi per casa? Lui non ne ha mai avuta una nel vostro
tempo!- i ninja del futuro parvero sbigottiti
dall’espressione furiosa di Izuna, come una lupa
feroce che difende il suo cucciolo: davvero Naruto
gli aveva confidato la sua triste storia?
Forse Izuna non era a
conoscenza di tutti i segreti di Naruto, ma in quel
tempo era lui il suo miglior amico, il suo confidente più intimo e conosceva
molte cose del bel biondino: dagli ingredienti che Naruto
preferiva mettere nel suo ramen alla tristezza che lo
coglieva la sera, quando terminati gli allenamenti massacranti della giornata
sapeva fin troppo bene che non ci sarebbe stato nessuno ad accoglierlo con un
sorriso aldilà della porta del suo squallido monolocale.
Izuna sapeva scorgere la meschinità o l’ipocrisia
nell’animo delle persone e quando vedeva Naruto, lui
vi vedeva solo luce.
Per il giovane Uchiha, Naruto rappresentava la speranza di una vita migliore non
solo per il suo clan, ma anche per quell’accozzaglia di pazzi psicopatici che
tentava di far evolvere una manciata di casupole di fango in un vero e proprio
Villaggio degno di questo nome e possibilmente riuscire a far arrivare i suoi
abitanti alla vecchiaia con tutti gli arti integri e al loro posto!
A volte quasi credeva veramente che quello strano
ragazzo fosse stato inviato dal cielo per salvarli tutti … ma sopratutto gli
piaceva credere che quel biondino folle fosse venuto per suo fratello, per
salvarlo dalla brama di sangue che, presto o tardi, corrompeva inesorabilmente
tutti gli Uchiha … e ora non avrebbe certo permesso
ai cosiddetti “amici” di Naruto di portar via il
giovane sennin da loro, proprio ora che era ad un
passo dal realizzare quel miracolo che Izuna
attendeva da anni!!!
-Noi siamo la famiglia di Naruto!!! Noi siamo suoi amici e teniamo moltissimo a lui!!!-
ribadì caparbiamente Sakura, come sei lei o gli altri shinobi
della Foglia avessero un contorto diritto di prelazione sulla vita dell’Uzumaki, ma il gelido sorriso che Izuna
le regalò smorzò il suo spirito battagliero.
-Amici? Lui non ne ha mai avuti! Vi siete avvicinati a
Naruto solo quando vi ha dimostrato che la forza
incrollabile di quel suo strano modo di essere un ninja
era più grande del vostro disprezzo, facendovi vedere quanto fosse
piccolo e meschino il vostro animo grigio … - fu come se Izuna avesse schiaffeggiato tutti i presenti con le sue
ruvide parole cariche di biasimo, ma la sua voce cominciò a grondare di aperto
disprezzo quando i suoi occhi rossi si posarono implacabili sul volto pallido
della kunoichi dai capelli rosa.
-E tu? Tu credi veramente di significare qualcosa
d’importante per lui? Forse eravate amici d’infanzia, Sakura-chan?
Ah già, è vero!!! Se non sbaglio tu consideravi Naruto poco più che feccia quando eravate bambini, vero Sakura-chan? E quando vi hanno messo in squadra insieme tu
sbavavi dietro al mio bel pronipotino che ti ha
sempre considerato più inutile di un kunai
arrugginito, mentre Naruto, che si è sempre fatto in
quattro per te salvandoti il culo un milione di volte, era invisibile davanti
hai tuoi bei occhioni verdi,
dico bene? E’ un vero peccato che tu ti sia accorta del vero valore di Naruto solo quando ha incominciato a percorrere da solo
l’irto sentiero che porta pochissimi shinobi a
divenire Leggenda nel Mondo dei Ninja, dove ne tu e ne
nessun altro dei tuoi “amici” potrà mai sognare di raggiungerlo!- il
corpo di Sakura cominciò a tremare mentre stava per lasciarsi andare ad una
crisi di pianto isterico davanti a quell’amara verità: in tutti quegli anni
l’arrogante ragazzina aveva sempre bistrattato con cattiveria quell’angelo di Naruto, che aveva sempre risposto con un sorriso a tutte le
sue male parole, ma Izuna di certo non era un
santo ed erano tre anni che desiderava dare una lezione memorabile a
quella’insulsa ragazzina da capelli inguardabili!!!
Ma il suo sguardo grondò di odio puro quando si
posarono su Sasuke.
-E tu … tu … non sei nemmeno degno di respirare la sua
stessa aria! Come hai solo osato pensare di levare la mano sull’unica persona
che avrebbe dato tutto per te! Anche la sua stessa vita! E per questo, Sasuke Uchiha, io non potrò mai
perdonarti!- Izuna
conosceva ogni minimo dettagli della battagli nella Valle dell’Epilogo e mai in
vita sua aveva odiato così profondamente un membro del suo clan; chi toccava Naruto o la faceva soffrire, come aveva fatto Sasuke per inseguire il suo effimero sogno di Potere,
meritava solo una morte lenta e atroce, un destino orribile che Izuna sarebbe stato ben lieto di donare al suo caro
pronipote.
Sasuke sostenne quello sguardo scarlatto carico di disprezzo
col la stessa spietatezza, lui non doveva
giustificarsi con nessuno per le sue scelte di vita, perché quando un Uchiha ha un obiettivo da raggiungere nulla deve frapporsi
tra di lui ed esso.
Izuna gli regalò un sorriso sprezzante … quel pulcino
borioso e spennacchiato che si atteggiava a pericoloso falco era ancor più
cieco di Madara … aveva accanto a se il Sole, un
astro dorato che voleva solo scaldarlo dal gelo della solitudine, donare solo a
lui un mondo di luci e colori e nulla chiedeva se non restargli accanto per
sempre … invece quel’idiota aveva scelto di non
vedere, di non sentire, di nascondere la testa nel buco più viscido e
oscuro del pianeta per non rimaner accecato dai suoi caldi raggi, dai suoi
sorrisi … ma prima o poi si sarebbe accorto del tesoro che aveva perso e allora
sarebbe stato troppo tardi anche per lui, pensò ironicamente Izuna.
A onor del vero il fratello minore del Capoclan Uchiha non possedeva certo uno spirito puro e nemmeno
l’animo caritatevole di un pio monaco zen, come tutti i bravi Uchiha del resto: vedere Naruto
che gli sorrideva destabilizzava pericolosamente il suo ferreo autocontrollo,
quante volte era stato tentato di afferrare quello spirito libero come il vento
e stringerlo al petto per non lasciarlo mai andar via? Però c’era un piccolo
ostacolo che si frapponeva tra la sua mano e l’oggetto dei suoi desideri … suo
fratello.
Izuna sapeva che, anche se con gran fatica e infinita
tristezza, col tempo avrebbe imparato a convivere con la consapevolezza che Naruto non sarebbe mai stato suo … ma per Madara era già troppo tardi.
Se mai il biondino avesse posato il suo sguardo
altrove … o peggio, se fosse scomparso
improvvisamente davanti agli occhi del fratello, Madara
sarebbe impazzito completamente, Izuna lo sentiva e
aveva paura …
Perché allora, cosa ne sarebbe stato del loro mondo
senza la presenza luminosa e pacificatrice di Naruto?
Molto probabilmente sarebbe precipitato nel sangue e
nel caos più assoluto …
Izuna fu destato dalle sue infauste elucubrazioni mentali
quando sentì il sibilo della katana di Sasuke che
veniva sguainata dal fodero, l’Uchiha
sorrise diabolicamente: il suo sciocco pronipotino aveva deciso che quello era
un buon giorno per morire e lui non vedeva l’ora di esaudire il suo
desiderio!!!
Ma prima che i due Uchiha
potessero cominciare a squartarsi allegramente tra di loro, un insolito urlo di
guerra ruppe irrimediabilmente l’atmosfera drammatica che regnava nella stanza.
-GNUDOOOOO!!!- la vocina
squillante del piccolo Arashi assordò tutti i
presenti perchè in quel momento la piccola peste stava
facendo un dei suoi giochini preferiti: fuggire dal
suo bagnetto serale e scorrazzare liberamente per Villa Uchiha
tutto ricoperto di schiuma come una pecorella da tosare, mentre il suo adorato Papy lo inseguiva armato di asciugamano cercando di acchiapparlo.
-Ahaaa!!! Ti ho acchiappato piccola
peste!!!- esclamò trionfante Naruto, mentre
catturava quel coniglietto dispettoso di Arashi,
stringendoselo forte, forte al petto.
Ora la scena di per se
sarebbe anche stata anche buffa e divertente, ma in quel determinato momento
non lo era affatto.
Perché un Naruto nudo,
bagnato e assolutamente fottibile fece il suo trionfale ingresso nella stanza
degli ospiti … i lunghi capelli biondi adornavano le spalle possenti del sennin come un regale mantello dorato, lascive goccioline
d’acqua percorrevano quel petto brunito e quegli addominali scolpiti andando
poi a sparire maliziosamente dentro l’unica barriera che proteggeva le nudità
del biondino allo sguardo incandescente dei suoi compagni d’arme: solo un’insignificante e malfatto nodo teneva in precario
equilibrio una minuscola salvietta di lino, ormai bagnata e semitrasparente,
sul fianco destro di Naruto, chiedendo a gran
voce di essere strappata coi denti per mostrare al mondo intero il tesoro che
celava sotto di essa.
Izuna non sapeva se piangere per la castità forzata che
affliggeva la sua attuale vita sessuale oppure infischiarsene del buon senso:
si sarebbe caricato sulle spalle quel biondino sexy per possederlo senza tregua
finché non gli avesse fatto perdere la voce a forza di urlare dal piacere o
almeno era quello che avrebbe voluto fare, almeno finché suo fratello lo
avrebbe scovato e poi privato dei suoi preziosi attributi virili con un kunai arrugginito.
Kakashi dovette farsi pura violenza fisica per non sbavare
apertamente davanti al figlio del suo defunto maestro … oramai Naruto assomigliava sempre di più a Minato-sensei
e francamente lo Yodamine
era un gran bel pezzo di ninja su cui Kakashi
fantasticava già all’età di dodici anni e Naruto
stava venendo su forte e fottibile come suo padre!!!
I giovani shinobi del
futuro, ex nukenin Itachi
compreso, invece tentarono eroicamente di arginare l’inarrestabile emorragia
nasale che li stava uccidendoli lentamente, anche se perire contemplando quel
torrido ed eccitante biondino era un modo molto
eroico e piacevole di morire!!!
E Sasuke? Che ne pensava del
Dobe che si aggirava per Villa Uchiha
tutto nudo e bagnato?
Che era un idiota e si sarebbe beccato
una polmonite conciato così, oltre a rovinare tutti i tatami della dimora dei
suoi antenati bagnandoli!!!
Questa sarebbe stata la risposta sprezzante e bugiarda
del glaciale Vendicatore degli Uchiha … leggermente
diversa sarebbe stata la risposta sincera dello Scoiattolino
Infoiato nel suo cervello, se qualcuno avesse potuto udire la sua dolce vocina,
chiaramente:
SCOPIAMOCI CULETTO D’ORO SUL TATAMI!!!
ALLA CARICA, MIEI PRODI!!!
Questo sarebbe stato l’urlo di guerra del piccolo e puccioso roditore arrapato … ma ovviamente il glaciale Teme
si ostinava a negare l’intenso desiderio sessuale che i suoi ormoni impazziti
scatenavano nelle sue parti basse ogni volta che il Dobe
gli appariva davanti mezzo nudo e lo istigavano a possedere quel corpo
eccitante in molteplici posizioni che nemmeno Sasuke
sapeva di conoscere …
(Nota dello Scoiattolino
Infoiato: E’ il DNA Maniaco degli Uchiha che si sta risvegliando, genio!!!)
Ma visto che la vita di Naruto
non era abbastanza pericolosa, specialmente per le sue chiappe, il piccolo Arashi decise di movimentarla ulteriormente.
Quel piccolo nukenin di
grado S, per sfuggire alla presa salda del suo papino,
si aggrappo al bordo della salvietta umida legata alla
vita di Naruto come un koala bisognoso d’affetto e
sotto al peso di quella piccola peste, il nodo si sciolse.
Colto dal panico, Naruto
mollò la presa sul suo pestifero nonnino, che lesto come una volpina birichina,
scivolò tra le gambe del suo papino guastafeste per
fuggire trionfalmente con la salvietta bianca del suo biondo padre usata come
mantello da Hokage per scorazzare liberamente per
villa Uchiha ancora tutto nudo e insaponato!!!
Naruto ora era incazzato, bagnato e molto nudo mentre
inveiva contro quel bricconcello del suo nonnino … ma per gli altri ninja nella
stanza che stavano ammirando impunemente quelle splendide natiche dorate, che
osavano mostrarsi così sfacciatamente davanti ai loro occhi in tutta la loro
soda e regale rotondità, da sciocco Usuratonkachi
bardato con orridi vestiti anti-molestie arancioni si era improvvisamente
trasformato nel Dobe che Sorge dalle Acque per
Istigarli allo Stupro Collettivo …
Un brivido gelido attraversò la schiena nuda di Naruto e voltando leggermente il capo intravide alle sue
spalle gli sguardi allupati dei suoi compagni e parecchi sharingan
attivi … terrorizzato Naruto capì che stavano per
saltargli addosso come lupi famelici e nemmeno il Rinnegan
avrebbe potuto salvarlo questa volta … ma quanto tutto sembrava ormai perduto,
un eroe dalla scarlatta armatura e dalla chioma porcospinosa
accorse coraggiosamente in soccorso del ignudo e
biondo pulzello.
-IL CULO DELL’URUSAI E’ SOLO MIO!!!- urlò incazzoso il
Capoclan Uchiha, che fiondandosi sul corpo nudo ed
indifeso del bel biondino, lo nascose con la sua imponente stazza dagli sguardi
lascivi e carichi di desiderio degli altri ninja presenti nell’angusta stanza
degli ospiti.
Naruto avrebbe anche potuto ringraziare Madara
per averlo salvato da quella situazione molto imbarazzante, ma la gratitudine
del biondino sfumò immediatamente perché, oltre ad avvertire l’erezione
granitica del Capoclan dell’Uchiha sfregarsi contro
il suo fianco, quel bastardo gli stava anche palpando impunemente le natiche
nude col le sue gran mani calde e callose.
-Crepa, Dannato Porcospino Hentai!!!-
entrando in modalità eremitica, Naruto afferrò Madara per i capelli e scaraventò l’Uchiha
più maniaco dell’Universo fuori dalla stanza degli ospiti, facendogli sfondare
la parete di pietra con quella testa dura che si ritrovava ed infine
piantandolo nel terreno come un banano nano mal cresciuto!!!
I ninja venuti dal futuro ammirarono allibiti quel
capolavoro di botanica opera del Dobe, che fruttando
quel diversivo, né approfittò per sgattaiolare furtivamente nella sua camera
per arraffare un paio di vestiti ed evitare lo stupro da parte di qualche
allupato Uchiha … solo Izuna,
ormai abituato alle singolari manifestazioni d’affetto tra il nii-san e Naruto, poté ammirare,
sospirando languidamente, quel culetto sodo e mordicchiabile che si metteva in
salvo da un branco di maniaci assatanati, lui compreso!!!
-Ma che pessimi padroni di casa che siamo, nii-san!!!- esclamò Izuna, che ripresosi da quella estatica visione, tirò fuori
il suo fratellone dal terreno come se fosse stato una rapa gigante e sorrise ai
viaggiatori del tempo.
-Che ne dite di darvi a riposare? Immagino che i
viaggi nel tempo siano assai massacranti … Naruto
dormì per tre giorni di fila, quando Madara lo trovò
semisvenuto sul campo di battaglia … questa sera daremo un banchetto in vostro
onore, ma prima vi mostrerò le vostre stanze, prego da questa parte … - spiegò Izuna da perfetto
padrone di casa, guidando tra i tortuosi corridoi di Villa Uchiha
i ninja del futuro che al momento erano un tantino affamati, stanchi, sudati e
incominciavano anche a puzzare lievemente come caproni!!!
Ovviamente Madara, in
qualità di Capoclan Uchiha e quindi l’effettivo
padrone di casa, non ne voleva proprio sapere di accogliere sotto al suo tetto quel accozzaglia di miserabili ninja senza talento che
avrebbero potuto attentare all’integrità del sedere dell’Urusai
prima di lui, ma i suoi piagnistei vennero bellamente ignorati dall’adorabile Izuna che scorto i loro “graditi” ospiti nelle rispettive
camere.
Quando gli stomaci vuoti degli ospiti di Villa Uchiha incominciarono a protestare sonoramente per la fame,
un profumino invitante di riso speziato accompagnato da carne di montone e di
sakè alle rose riempì la casa, guidando i nasi sopraffini dei ninja venuti dal
futuro verso il salone dei banchetti.
Dopo essersi lavati e vestiti con morbidi yukata estivi con lo stemma del clan Uchiha,
i nostri eroi potere meravigliarsi dinnanzi ad ogni
succulento manicaretto preparato in loro onore … tranne Sasuke,
perché il Vendicatore degli Uchiha al momento aveva
una faccia decisamente incazzata e pronta per il massacro: indossava ancora il
suo kimono sporco e puzzolente confezionatogli da Orochimaru
in persona e non si era nemmeno lavare come tutti gli altri … ovviamente Izuna, che prese posto proprio accanto ad un splendido e
rilassatissimo Itachi, con estremo tatto e cortesia,
non mancò di fargli notare la sua scarsa propensione dell’igiene personale …
-Sasuke-kun, perchè puzzi più di un
cadavere in putrefazione!? Ti avevo preparato un bel
bagno caldo con delle essenze profumate rarissime … e perché non hai indossato lo yukata pulito che ti avevo
preparato personalmente? Spero che almeno la stanza che ho scelto appositamente
per te sia di tuo gradimento … - chiese Izuna dispiaciuto perché il suo giovane pronipotino
non apprezzava le sue gentilezze, mentre Kakashi e
gli altri ninja lo fissavano con aperto biasimo, Izuna-san
li aveva trattati come re e lo stronzetto dal culo di papera in testa faceva
pure il signorino altezzoso … e Sasuke non ci vide
più.
-Brutto bastardo psicopatico dalla personalità
multipla!!! Quando mi sono immerso nella vasca da
bagno l’acqua non solo era gelida, ma era pure quella unticcia della
sciacquatura dei piatti, poi lo yukata che mi hai
gentilmente fornito molto probabilmente era stato usato fino a ieri come
strofinaccio per i cessi e la stanza che mi hai assegnato probabilmente era la
latrina dei servi, perché a parte le quattro assi marce del pavimento c’è solo
un buco fetido, pieno di mosche e di altra melma non identificata!!!-
urlò a squarcia gola il maltrattato e puzzolente Vendicatore degli Uchiha … nemmeno Orochimaru era
mai stato così subdolo nei suoi confronti!!!
Tutti fissarono ammutoliti Sasuke
e poi volsero lo sguardo verso Izuna, nella speranza
che le parole del giovane Uchiha fossero solo frutto
della sua mente psicolabile.
-Itachi, ma che bello smalto viola che usi!!!
Me lo presti?- esclamò estasiato Izuna
ammirando quel bel colore ametista che brillava sulle unghie dello sterminatore
del Clan Uchiha, senza smentire nessuna delle accuse
di Sasuke … il sorridente braccio destro di Madara era un uomo decisamente pericoloso e disturbato!!!
Ma le lagne di Sasuke
vennero stroncate dall’arrivo di due cicloni dorati: il piccolo Arashi indossava uno yukata giallo decorato con dei coniglietti saltellanti
bianchi, mentre quello azzurro con le rotelle di ramen
che aderiva perfettamente al corpo di Naruto metteva
in risalto il suo incarnato brunito.
-PAPPA, PAPPA, PAPPA!!!-
trillò affamato il piccolo Shi-chan.
-CIBO, CIBO, CIBO!!!- reclamò
a gran voce Naruto che ormai sbavava dalla fame.
-Piantatela di fare casino, Dobe
e Mini-Dobe!!!- li
sgridò Sasuke, che compostamente si stava riempiendo
il piatto con ben cinque pomodori ripieni alle erbe.
-Chiudi quella fogna, fottuto nanerottolo!!!- lo zittì Madara, che si
presentò davanti ai suoi ospiti in assetto da guerra: tuta da combattimento
nera molto aderente, un grande vassoio carico di pietanze sistemato sulla
spalla e un grembiule da cucina rosso fuoco con lo stemma del Clan Uchiha cucito sul petto.
-MAMY, PAPPA!!!- gorgogliò Arashi, che si aggrappava con entrambe le manine al
grembiule della sua possente mammina, fissandola con i grandi occhioni scintillanti e un filo di bava alla bocca, in
attesa.
-ANCHE A ME, CIBOOO!!!- Naruto invece sbavava senza ritegno, stava per svenire
dalla fame e non vedeva l’ora di riempirsi la pancia.
-La cena è servita!!!-
disse orgogliosamente Madara, che da brava e
amorevole mammina … cioè da eccellente padrone di casa, cucinava personalmente
tutte le pietanze destinate a Naruto e al piccolo Arashi … nemmeno Izuna, il suo
adorato e sadico fratellino, non aveva mai assaggiato i manicaretti preparati
da Madara.
Davanti a Naruto e Arashi il profumo dello sformato di riso dolce con le rape
invase le loro narici, una fumante zuppa di miso con
tofu e i colori sgargianti dell’insalata mista di pomodori maturi rallegravano la tavolata.
Identico fu il pensiero che sfiorò le menti dell’Urusai e del Chibi-Urusai quando
videro le pietanze cucinate da Madara …
-CHE SCHIFO!!! NOI VOGLIAMO
IL RAMEN!!!- urlò Naruto contro Madara,
dopo giorni e giorni di combattimento estenuanti e le molestie sessuali che
aveva subito dal cuoco, il povero e sfinito biondino voleva solo una decina di
scodelle giganti extralusso di fumante ramen da
sbafarsi, ma fu il piccolo Arashi a passare alle
maniere forti col la sua inflessibile mammina fissata con quelle schifose
verdure.
-MAMY, LAMEN … - gli occhioni blu di Arashi si
riempirono di lacrime mentre alzò il visino per incontrare lo sguardo
implacabile del Capoclan Uchiha, e fu così che la
tecnica letale del Volpino Triste di Arashi si
scontrò contro il mortale Sharingan Ipnotico di Madara … nessuno dei due avversari voleva cedere all’altro.
-LAMEN, PEL FAVOLE MAMY … - poi Arashi
passò al contrattacco sfoderando il suo asso nella manica ovvero il labbro
tremulo con tanto di lacrimoni agli occhi, mentre
ancora supplicava la sua mammina salutista.
Lo spirito battagliero di Madara
stava pericolosamente vacillando, ma ci pensò Naruto
a dargli il colpo di grazia finale.
-Madara, daccelo ti pregooo!!!- anche il biondino ben piazzato cercò di
intenerire quel nemico del ramen di Madara, sgranando gli enormi languidi occhioni
azzurri mentre le labbra piene s’imbronciarono adorabilmente … ma invece di
muoverlo a compassione e fargli sganciare il ramen, Madara soccombé inevitabilmente alla micidiale Tecnica
della Volpe in Calore, che unita alle frasi equivoche appena pronunciate da Naruto, equivalevano per l’Uchiha
ad un invito per abusare di quel biondino sfrontato che lo istigava alla
violenza.
Infatti invece di
ricevere il suo ramen, Naruto
fu sbattuto a terra mentre Madara, fiondatosi su di
lui decisamente allupato, gli stava strappando lo yukata
a morsi, ma prima che Sasuke, istigato allo sterminio
di massa dallo Scoiattolino Infoiato nel suo
cervello, ma sopratutto prima che il Capoclan potesse abusare finalmente di
quel corpo mozzafiato, Arashi si arrampicò sulla
grande e calda schiena della sua cara mammina e urlò a squarcia gola:
-YEEAAHHH!!! MAMY,
CAVALLUCCIO!!!- trillò felice il Chibi-Urusai
che afferrando saldamente i lunghi capelli della sua mammina, cominciò a
tirarglieli come se fossero un paio di briglie e incitò il suo cavallino al
galoppo; Madara, per preservare la sua splendida e
fluente chioma porcospinosa dalla calvizie incipiente
prematura, fu costretto a mollare la presa tentacolosa
sul corpo seminudo e bollente di Naruto.
Per quanto Madara fosse uno
spietato assassino, un severo Capoclan e il Re dei Pervertiti, non voleva che
il piccolo Arashi venisse traumatizzato a vita e
diventasse un piccolo manico proprio come lui … almeno fino ai 14 anni, poi
avrebbe fatto la stessa che aveva fatto con Izuna, ovvero iniziare il biondino alle tecniche amatorie segrete
del Clan Uchiha: esse si tramandavano di generazione
in generazione a tutti gli shinobi del clan, ma solo
gli Uchiha con particolari e notevoli doni naturali
potevano vantarsi di metterle tutte in pratica con successo (e modestamente Madara aveva una gran dote nei pantaloni), in questo modo i
giovani Uchiha oltre ad essere delle implacabili
macchine di morte, erano anche degli stalloni da monta senza pari e giustamente
voleva tramandare il suo sapere al piccolo Arashi,
senza far scoprire i suoi nobili intenti a Naruto o
il biondino lo avrebbe privato della sua impressionante dote con un kunai appuntito, prima che l’Uchiha
avesse modi di fargliela toccare e provare con mano!!!
Dopo che Naruto si riassettò
lo yukata, affogò Madara nella zuppa di miso,
sedato gli istinti omicidi di Sasuke con i pomodori
ripieni e quando finalmente Madara sganciò una
zuppiera fumante del tanto sospirato ramen, i ninja
venuti dal futuro poterono infine abbuffarsi come porcellini affamati!!!
Ogni manicaretto presente sulla tavola era una festa
per i sensi e nessuno, nemmeno quell’anoressico viziatello di Sasuke, fece troppi complimenti abbuffandosi di ogni ben di
Kami, ma lo spettacolo più curioso lo offrirono
sicuramente Naruto e Madara:
se di solito i due ninja diversi come il giorno e la notte erano sempre intenti
chi a fuggire e menare, chi a molestare e palpare, ora sedevano tranquillamente
l’uno accanto all’altro e in grembo a Naruto se ne
stava teneramente accoccolato il piccolo Arashi e
insieme dividevano la stessa scodella di ramen.
-Attendo Arashi!!! Sta arrivando un Rasenshurikan!!!-
esclamò Naruto con una vocetta
buffa, mentre con le bacchette era tutto intento a imboccava il suo piccolo Shi-kun, in tutta risposta l’angioletto biondo con la
boccuccia spalancata come un uccellino affamato, cercava di spazzolare quegli
squisiti spaghetti ancora fumanti, mentre Madara
sbuffava esasperato.
-Naruto, quante volte devo ripeterti
che un bambino in fase di crescita deve mangiare le verdure? Se no Arashi rimarrà un tappetto come
quello sgorbio col culo di papera laggiù in fondo!!!-
disse preoccupato il Capoclan degli Uchiha indicando Sasuke.
Il Vendicatore sentendosi apostrofare “Tappetto” e “Sgorbio” e ultimo, ma non meno importante,
insultare la sua bellissima chioma geometricamente perfetta da un individuo i
cui capelli sfidavano ogni legge della gravità conosciuta dall’uomo, riaccese
in lui il desiderio di trucidare il suo stesso casato, ma le parole di Naruto gli gelarono il sangue nella
vene.
-Ha ragione Madara, Arashi!!! Devi mangiare anche le
verdure, oppure vuoi rimanere basso come il Teme?- lo punzecchiò
divertito Naruto, mentre con somma meraviglia di
tutti, videro che nella sua scodella di ramen c’era
una quantità sproporzionata di verdure, una combinazione di sapori abbastanza
insolita per una pietanza che veniva solitamente preparata con molta carne.
Arashi fissò la sua mammina e il suo papino
con le sopracciglia aggrottate e le guanciotte
gonfie, che lo facevano assomigliare ad una adorabile ranocchietta, per dichiarare solennemente ad entrambi che a
lui quelle schifose verdure proprio non gli piacevano, ma Arashi
non voleva certo diventare come quella papera antipatica che scrutava in modo
sospetto il suo papino e quindi prese tutto il suo
coraggio e con la manina paffuta rubò un pezzo di pomodoro maturo dal piatto
della sua mammina: maneggiava il vermiglio ortaggio come se fosse stato una
scoria radiativa e chiudendo gli occhi per compiere quell’immane sacrificio, se
lo ficcò in bocca e se lo mangiò tutto intero.
-Era così difficile, piccolo?-
esclamò divertito l’Uzumaki, addirittura Madara sorrise sinceramente di cuore davanti a tutte le
faccine buffe e schifate di Arashi mentre masticava
il tenero pomodoro maturo, ma gli altri commensali rimasero incantati davanti a
quel piccolo spettacolo fuori programma.
-Lo sai Naruto … - cominciò a dire divertito il ninja dai capelli
argentati.
-Che cosa, Kakashi sensei?- chiese incuriosito Naruto mentre cullava dolcemente il suo arzillo
nonnino.
-Tu, Madara e il piccolo Arashi sembrate proprio
… un famigliola felice ed unita!- esclamò tutto divertito il copy-ninja,
sopratutto vedendo arrossire teneramente il suo biondo allievo che al momento
era senza parole per ciò che il suo maestro aveva appena detto; Sasuke invece sputacchiò il pezzo di pomodoro ripieno che
stava elegantemente gustando in quel momento … a lui l’affermazione del sensei non era piaciuta per niente, specialmente quando
vide il ghigno di Madara allargarsi ancor più del
solito e fissandolo sfrontatamente negli occhi come a volerlo sfidare, lo vide
abbracciare possessivamente il suo biondino … cioè il suo ex-compagno di Team
con un po’ troppa confidenza, ma con un bel colpo di katana si sarebbe risolto
tutto, pensò saggiamente il Vendicatore degli Uchiha,
ma un piano ancor più subdolo si fece strada nel suo cervellino scaltro!!!
(NdA Ci tengo
a specificare che l’idea è venuta allo Scoiattolo Allupato e non ha Sasuke).
Prese una ciotola vuota e si servì di un’abbondante
dose di ramen fumante che il Capoclan Uchiha aveva cucinato esclusivamente e solo per Naruto, incurante di tutte le minacce di morte che Madara gli lanciò vedendolo rubare il ramen
destinato a toccare le labbra suo biondino, il Vendicatore degli Uchiha incominciò ad assaggiarlo e dopo pochi bocconi un
ghigno trionfante fissò l’odiato antenato.
-Questa è la dimostrazione che sei un incapace Madara! Questo ramen è una vera
schifezza, io sarei in grado di prepararlo mille volte meglio
con gli occhi chiusi e con una mano legata dietro la schiena!!! Dov’è la carne
di manzo? Nel brodo ci sono pezzi di pomodoro, broccoli e altri ortaggi che non
c’entrano un cazzo col ramen!!!-
Sasuke voleva farsi bello agli occhi di Naruto … cioè voleva dire mettere in luce l’incapacità di Madara e aprire gli occhi a biondino, ma il Vendicatore
degli Uchiha venne zittito da due bacchette di legno
che gli furono scagliate contro, a mo’ di kunai, a
due centimetri dalla faccia, ma fu la voce gelida di Naruto
ad inchiodarlo alla parete.
-Nessuno può insultare il ramen
di Madara, ancora un'altra parola Sasuke
e ti massacro di botte!!!- i suoi occhi celesti erano
furenti quanto le sue parole.
Madara poteva essere un assassino psicopatico, un bastardo
megalomane e il re dei porcospini maniaci sessuali … ma nessuno doveva
permettersi d’insultare il ramen di Madara, perché quella ricetta bislacca, creata dal Capoclan
Uchiha in persona, era speciale per lui e non avrebbe
permesso a nessuno di criticarla!!!
Tutti erano allibiti davanti al comportamento bizzarro
del biondo Sennin, tranne Arashi
che se la rideva allegramente, perché solitamente l’Uzumaki
era intento a massacrare Madara di botte o ad urlargli contro, ma era la prima volta che vedevano
quell’ardore negli occhi di Naruto mentre difendeva a
spada tratta le sue pessime dote culinarie stupendo non poco i ninja venuti dal
futuro, primo fra tutti il Teme in persona … persino lo sguardo solitamente
glaciale di Madara si era un poco intenerito
facendogli quasi scappare un sorriso, mentre vedeva le guance ambrate dell’Urusai farsi rosse rosse per le
urla che lanciava contro il suo pronipotino degenere
e gli occhi celesti illuminarsi d’indignazione per quelle ingiuriose parole che
quel Teme aveva osato rivolgergli contro … Kami,
quanto voleva toccarlo, stringerselo al petto per far capire ai presenti che
quell’Urusai casinista era soltanto suo e di
nessun’altro!!!
Basta!!! Ormai aveva deciso:
se lo sarebbe scopato lì davanti a tutti!!! Così almeno avrebbero capito una
volta per tutti a chi apparteneva Naruto!!!
Ma il saggio Izuna, intuendo
che il suo aniki stava per fare una dell’ennesime cazzate delle sue, decise d’intervenire
personalmente.
-Aniki, ma come siamo maleducati!!!
E’ ora di preparare il tè per gli ospiti!!! Vieni a darmi una mano, Madara!!!- esordì allegramente il più giovane di Casa
Uchiha mentre afferrava il bavero della casacca del
fratellone per trascinarlo di peso verso le cucine, anche se Madara aveva qualcosa da obbiettare in proposito.
-Che si fottano loro e il tè!!!
Lasciami andare Izuna, mi devo scopare l’Urusai!!!- urlò Madara più
frustrato che mai!!!
-Molesterai Naruto-kun più
tardi, aniki … E poi ho preparato con le mie mani dei
dolcetti speciali appositamente per Sasuke-kun e
sarebbe un peccato sprecare tutto quel lassativo … cioè volevo dire cioccolato
… KUKUKU!!!- il povero Vendicatore degli Uchiha rabbrividì davanti al sorriso sadico di Izuna che oltre a volerlo morto nel modo più orribile
possibile, tentava di assassinarlo in maniera ridicola, facendolo morire su una
fetida tazza del cesso!!!
Una volta soli, fu Naruto a
bombardare di domande i suoi amici venuti dal futuro, approfittando
dell’assenza di Madara.
-Allora cos’è successo al
Villaggio della Foglia dopo che Nagato-senpai mi ha
spedito nel passato?- domandò ansiosamente il biondo Sennin,
non solo perché era divorato dalla curiosità, ma anche perché voleva sapere se
tutte le battaglie e i sacrifici che aveva sostenuto in quei tre anni nel
passato avessero influito positivamente sul loro futuro.
-Dopo che sei scomparso, tutti i ninja caduti durante
l’incursione di Pain al villaggio sono resuscitati
per miracolo!!! E anche Lady Tsunade,
che dopo l’attacco era caduta in uno stato di coma perenne, si è ripresa
perfettamente!- esclamò concitatamente Sakura perché in quanto ninja
medico esperto, non riusciva a spiegarsi come dei cadaveri potessero tornare
nuovamente alla vita.
-Però prima che la Godaime
riprendesse conoscenza siamo stati costretti a rieleggere come nuovo Rokudaime quell’essere repellente di Daunzo!- aggiunse con una punta di disgusto Sai, ricordando la
soddisfazione che si era dipinta sulla faccia rugosa dell’ex Capo della Root.
-Ma quando Daunzo partì per
il summit dei Kage, per assoggettarli al suo volere,
avvenne il vero miracolo: nel giro di una sola notte l’intero villaggio era
nuovamente in piedi!!! Ogni mattone, ogni tegola era
al suo posto, tranne la Montagna degli Hokage …
- rivelò Neji che ancora non si spiegava
cos’avesse combinato Naruto per provocare simili
sconvolgimenti.
-Che è successo alla mia adorata Montagna!?- urlò allarmato il biondino temendo di aver combinato
qualche casino dei suoi e aver distrutto il luogo che amava di più di Konoha.
-Affatto Naruto, la Montagna
è sempre al suo posto, semplicemente i volti di pietra del Primo e secondo Hokage sono state sostituite da
altre due facce che non avevamo mai visto prima … - spiegò semplicemente Kakashi, mentre osservava divertito la mascella del suo
biondo allievo toccare terra dallo stupore, ma Naruto
non poté indagare ulteriormente sui due misteri volti comparsi sulla Montagna
degli Hokage perché ovviamente il Teme doveva imporsi
su tutti con le sue domande.
-Ehi, Dobe! Si può sapere
cos’hai fatto per ridurre quella viscida Serpe di Orochimaru
in un ninja santarellino?- volle sapere immediatamente il più giovane degli Uchiha, che era rimasto profondamente shockato vendendo
quel pedofilo del suo Sennin squamato prestare aiuto
ai ninja della Foglia che professava di odiare con tutte le sue forze … ma
quello che proprio non si aspettava era la reazione violenta di Naruto.
Il biondo Sennin dei Rospi
gli diede uno scappellotto sulla nuca tanto forte da fargli spiaccicare la
faccia dritta dritta
sull’ultimo pomodoro ripieno che aveva nel piatto davanti a sé.
-Non permetterti di parlar male del piccolo Oro-chan in mia presenza, Teme!!!-
gli urlò contro per l’ennesima volta Naruto; certe
volte Sasuke era un vero e proprio stronzo!!!
Oro-chan?!
Non solo Sasuke, ma anche le
mascelle di Itachi, Kakashi
e gli altri giovani shinobi avevano toccato il
tatami, talmente erano sconvolti nel sentire Naruto difendere strenuamente l’essere malvagio e
repellente che aveva causato immenso dolore proprio al biondino, nonché a mezzo
Villaggio della Foglia, ma sicuramente sentirlo chiamare il terrificante Orochimaru, sadico e spietato Sennin
dei Serpenti, “Oro-chan” era ancor più terrificante!!!
E forse non volevano approfondire l’argomento, almeno per quella sera!!!
Ma come sempre, era Itachi a
porre le domande più interessanti al biondo shinobi.
-Sorvolando il fatto che io sia vivo, visto che
cambiando il passato non sarò certo l’unico a tornare in vita, ma ho saputo che
ad un certo punto del combattimento contro Pain stavi per liberare anche la nona coda, ma come hai
fatto a bloccare Kyuubi?- chiese curioso Itachi.
Naruto arrossì un poco e grattandosi la testa imbarazzato
raccolse il breve, ma intenso incontro con lo Yondaime.
-Io non sapevo rispondere alla domanda del senpai Nagato* e la disperazione
che provavo in quel momento aiutò Kyuubi a prendere
il sopravvento su di me, io stesso stavo per togliere
il sigillo con le mie mani e liberare la Volpe dalla sua prigione … ma la sua
mano mi ha fermato … la mano del Quarto Hokage, mio
padre … - confessò timidamente Naruto, mentre
stringeva con tenerezza il piccolo Arashi che
cominciava a sbadigliare sonoramente.
Ancora arrossiva davanti al ricordo del sorriso
caloroso che il padre gli rivolse per la prima volta ed
unica volta in vita sua.
Kakashi sorrise divertito dietro la maschera: lui sapeva bene come ci si
sentiva davanti al sorriso solare dello Yondaime,
così simile a quello di Naruto: con le palpitazioni,
la sudorazione fredda e con un’erezione abbondante nei pantaloni!!!
Ma Gaara non
sorrideva affatto, lui e Naruto avevano
purtroppo molte più cose in comune di quanto il Kazekage
avrebbe mai voluto augurato al biondo amico: soli, emarginati dal loro stesso
villaggio perché Junchuurikuji, lui dell’Ichibi e Naruto del Kyuubi, erano entrambi figlio di Kage
che invece di proteggerli avevano sigillato nei loro corpi dei demoni malvagi,
rovinando per sempre le loro vite … ma Naruto, come
sempre, sapeva leggergli dentro l’anima più a fondo di quanto ci riuscisse lui
stesso.
-Quando ho capito che lo Yondaime era mio padre … gli ho smollato un cazzotto allo
stomaco!!! Ero così incazzato con lui perché mi aveva ficcato Kyuubi dentro al corpo rovinandomi l’esistenza … però … ero
così felice di averlo conosciuto, almeno una volta nella mia vita … lui mi ha
dato la Volpe perché fossi abbastanza forte per cambiare il Mondo fatto di odio
degli Shinobi … e poi ha detto che ha fiducia in me e
che io riuscirò a realizzare il suo sogno di un mondo di pace e quindi non lo
deluderò! - disse Naruto
con un grande sorriso che fece arrossire fino alle orecchie il povero Gaara … senza contare che aveva un problemino imbarazzante
nei pantaloni, ma per fortuna poteva nascondersi dietro la sua enorme giara.
Il terzo grado sarebbe ancora andato avanti sino al mattino, ma l’arrivo di un immusonito Madara
e un raggiante Izuna con tanto di vassoi stracarichi
di tazze fumanti e dolcetti fragranti, interruppe quei discorsi potenzialmente
pericolosi per orecchie Uchiha indiscrete.
Izuna servì impeccabilmente il tè profumato e i dolcetti
speziati agli ospiti, anche se il suo sorriso si allargò ancor di più quando
porse la tazza di fronte a Sasuke.
-L’hai avvelenato,
vero?- chiese il Vendicatore degli Uchiha
scrutando sospettoso la tazza fumante, aspettandosi di venire attaccato da quel
pazzo squilibrato di Izuna da un momento all’altro.
-No, ci ho solo sputato dentro, Sasuke-kun!!!- rispose con un grande sorriso Izuna
che per quel giorno si era divertito a sufficienza alle spalle del pronipotino: a differenza di Madara,
Izuna preferiva far impazzire lentamente le sue
vittime prima di dargli il colpo di grazia.
Dopo quest’ultimo scambio di battute mordaci tra i due
Uchiha, un pesante silenzio regnava ora nella stanza
degli ospiti, silenzio rotto solo dal canto delle cicale: i visitatori del
futuro erano tesi a causa di Madara che fissava in
cagnesco Sasuke cercando l’ispirazione per la
torturarlo nel modo più doloroso, il Teme meditava di far fuori Izuna e il Porcospino malefico in un colpo solo, mentre Izuna sogghignava divertito per i nuovi supplizi che
avrebbe inflitto all’adorato pronipotino il giorno seguente, ma fu un
assonnatissimo Arashi a decretare la fine delle
ostilità!
-PAPI, TANTO SONGNO!!!-
sbadigliò Arashi mentre si stringeva ancor di più al
petto caldo e grande del suo papà, Naruto lo strinse
teneramente a sé posandogli un piccolo bacio sulla testolina dorata.
-E’ ora di andare a dormire,
nonnino! E’ stata una lunga giornata e non solo per noi … e domani faremo
quello che facciamo sempre ogni nuovo giorno, Arashi!!!- disse Naruto con un gran
sorriso.
-E cosa sarebbe, Dobe?-
volle sapere sarcasticamente Sasuke.
-Ma salvare il mondo naturalmente, Teme!!!- esclamò convinto Naruto,
affermazione che fece sbuffare il Vendicatore degli Uchiha
e Madara, mentre fece sorridere il resto dei ninja
presenti nella stanza.
Lentamente ogni shinobi si
diresse nella stanza che Izuna aveva assegnato loro
per passare una piacevole nottata e Sasuke
s’indispettì, non solo perché la sua camera era una discarica abusiva di scorie
radioattive, ma perché vide Madara imboccare lo
stesso corridoio buio che percorreva anche Naruto, ma
se il Dobe o il moccioso non inveivano contro quel
Porcospino Allupato, allora non aveva nessuna scusa plausibile per infilzarlo
con la sua katana!!!
Le ore della notte si susseguirono lentamente e quando
la luna raggiunse il suo zenit nel cielo stellato, Sasuke
decise di sgattaiolare furtivamente tra i corridoi bui di Villa Uchiha per riposare qualche ora nella camera del suo aniki perché almeno lì non sarebbe morto asfissiato dai
fumi tossici della sua “camera” e non era assolutamente una scusa per
verificare che Madara non molestasse Naruto nel sonno!!!
No, signore!!! Era solo un
caso che si trovasse vicino alla camera del Dobe, ben
sapendo che la stanza di Itachi era esattamente dalla
parte opposta della Villa rispetto a dove alloggiava Naruto!!!
Anche se non sentiva nessun genito
sospetto provenire dalla camera del Dobe, Sasuke attivò lo Sharingan e ciò
che vide oltre la porta chiusa lo sconvolse profondamente.
Arashi se ne stava accoccolato sul petto di Naruto e lui e il Dobe dormivano stretti stretti nello stesso futon
… a pochi passi da loro, Madara era seduto a terra
con la schiena appoggiata alla parete e una grande katana stretta nel pugno
pronta ad essere sguainata contro gli invasori della camera di Naruto.
Non stava affatto dormendo, faceva la guardia ai due Dobe Biondi addormentati, gli occhi scarlatti fissi in
maniera ossessiva sul viso addormentato di Naruto.
Sasuke addirittura si stupiva di come il biondino riuscisse
a dormire serenamente davanti a quello sguardo che sapeva trapassarti l’anima …
ma gli occhi di Madara non erano né feroci né malvagi
in quel momento.
Quando lo sguardo scarlatto di Madara
si posava sul Dobe, i suoi occhi diabolici mutavano e
il sentimento che Sasuke vi scorgeva dentro era così
intenso e disperato che il giovane Uchiha non sapeva dargli un nome … ma quando vide la mano di Madara tendersi per sfiorare le ciocche setose e dorate di Naruto, il corpo di Sasuke si
mosse da solo.
Non appena Madara udì il
tintinnio della lama liberata dal fodero provenire aldilà della porta chiusa,
la luce assassina infiammò nuovamente il suo sguardo verso colui che disturbava
la contemplazione del suo biondino serenamente addormentato.
Sasuke era pronto a squartare quel bastardo di Madara in mille pezzettini se osava sfiorare il Dobe senza il suo permesso, il Capoclan Uchiha
invece non vedeva l’ora di staccargli la sua testa di cazzo dal collo così non
lo avrebbe più importunato mentre molestava l’Urusai!!!
Ma quell’epico scontro per la conquista del sederino
ambrato di Naruto fu interrotto dal provvidenziale
intervento di Izuna.
-Ti sei perso, Sasuke-kun?
Ti porto nella stanza di tuo fratello Itachi, se hai
paura del buio … e tu fratello, non svegliare Naruto
e Arashi … - chiese gentilmente il moro psicotico al
Vendicatore degli Uchiha e contemporaneamente
sgridando il suo aniki che ricambiò sbuffando
silenziosamente dall’altra parte della porta, Sasuke
invece digrignò i denti adirato davanti a quel sorrisetto irritante.
-Non permetterò a quello psicopatico di rimanere un
secondo di più nella stessa stanza con Naruto!!!- sibilò a bassa voce Sasuke
pronto a brandire la sua katana che reclamava il sangue di quel porcospino.
Incredibilmente Izuna
sorrise di quel pulcino borioso che ancora non conosceva la vita e dando le
spalle a un Sasuke ancora sul piede di guerra, se ne tornò quietamente nelle sue stanze, prima però volle
spiegare una delle regole di Casa Uchiha al giovane
Vendicatore.
-Madara non sta molestando proprio nessuno. Sta semplicemente
facendo la guardia: fin dal giorno in cui Naruto-kun
varcò la soglia di questa casa, mio fratello ogni notte veglia sul suo sonno …
- cominciò a dire Izuna,
ma Sasuke, non riuscendo a frenare la sua lingua
indisponente, saltando subito a giudizi sbagliate.
-Perché il Dobe non possa
fuggire da lui!!! Lo tiene prigioniero!!!-
concluse frettolosamente il Genio degli Uchiha, che
stava per fare irruzione nella stanza di Naruto da un
momento all’altro, per liberarlo da quel tiranno si Madara!
-Perché Naruto non scompaia
davanti ai suoi occhi come se fosse stato solo un sogno, un bellissimo sogno,
ma che purtroppo è destinato a scomparire alle prime luci del mattino … ogni
sera mi fratello veglia su Naruto
affinché possa vedere con i suoi occhi i primi raggi del sole accarezzargli il
viso ogni mattina, questo è il solo modo che Madara
conosce per accertarsi che questi tre anni trascorsi ad inseguire quel biondino
scatenato di Naruto non siano stati solo un lungo
sogno … - queste furono le enigmatiche parole di Izuna,
ma dallo sguardo allucinato e ottuso che Sasuke gli
lanciò molto probabilmente non ne aveva capito il senso, quindi decise di usare
parole più semplici affinché lo Scoiattolino Infoiato
che viveva nel cervello di Sasuke afferrasse il
discorso almeno lui!!!
-Madara non ti permetterà mai di portargli via Naruto, Sasuke … - rivelò Izuna notando come
gli occhi di Sasuke da allucinato passavano alla
modalità omicida in mezzo secondo.
-Tu sei pazzo!!!- Sasuke non comprendeva o forse non voleva capire le folli
parole di Izuna: l’unica cosa che sapeva con certezza
era che dava fuori di matto ogni volta che Madara si
avvicinava o tentava di toccava Naruto e la causa di
questo sconquassamento ormonale e razionale era, come sempre, tutta colpa del Dobe!!! Forse era meglio se faceva a tocchetti il biondino
che era la causa di ogni suo male …
Ma Izuna la sapeva lunga e
intuì che Sasuke provava le stesse emozioni che Madara sentiva per Naruto, solo
che suo fratello finalmente si era dato una svegliata, mentre i sentimenti che
quell’isterico d’uno scoiattolo vendicativo, che si atteggiava a maestosa
aquila, provava per il biondino erano troppo acerbi
per essere compresi pienamente dal piccolo cervello dello psicotico roditore
dalla codina morbidosa …
-No, sei tu che ancora non hai capito niente! Chiedi a
te stesso perché non sei mai riuscito ad uccidere Naruto … quando sarai in grado di rispondere a questa
domanda, allora avrai compreso le mie parole, Sasuke
… però mi auguro che le capirai quando per te sarà troppo tardi … -
concluse tristemente Izuna.
L’Uchiha del passato sapeva
di essere stato volutamente crudele con Sasuke, anche
se il Vendicatore degli Uchiha non aveva capito
quanto quell’augurio fosse stato meschino nei suoi confronti.
Ma Izuna, che non avrebbe
mai potuto avere Naruto per sé, preferiva vedere il
biondino tra le braccia del suo aniki piuttosto che
lasciarlo a quello stupido scoiattolo che aveva sempre e solo fatto soffrire Naruto, quindi tifava per il suo fratellone Madara e ritirandosi fischiettando nelle sue stanze, lasciò
Sasuke a rimuginare inutilmente sulle sue misteriose
parole, con la speranza che passasse la nottata in bianco e che gli venisse una bella emicranie appena svegliato!!!
Perché non aveva ucciso Naruto?
Questa domanda rimbombava nel cervello di Sasuke come un colpo di pistola: il ricordo di Naruto, ferito e abbandonato sotto la pioggia battente
nella Valle dell’Epilogo, faceva mancare il respiro al glaciale Vendicatore
degli Uchiha … ogni notte, riviveva quei dolorosi
momenti da quando aveva abbandonato il Villaggio, ma poi si svegliava madido di
sudore nel suo letto, ringraziando il cielo che tutto quello che aveva fatto in
quei foschi sogni fosse solo uno sgradevole incubo … ma poi vedeva le pareti di
umida e fredda pietra nera che rivestivano il Covo di quella Serpe di Orochimaru, colui che gli avrebbe dato la forza per vendicare
il suo Clan e Sasuke allora capiva che quel brutto
sogno era la sua orribile realtà … ma se pensava a Naruto,
tutti i suoi propositi di vendetta svanivano e quindi il pensiero del Dobe non doveva toccarlo, non doveva
sfiorare il suo cuore o la sua vendetta non si sarebbe mai compiuta, quindi
ogni volta che Naruto incrociava il suo cammino
cercava di eliminarlo ad ogni costo, ma ogni volta che incrociava il suo
sguardo cristallino, la sua mano fermava il colpo prima che gli fosse fatale …
Forse provava solo pena per quell’insulso Dobe che lo implorava di tornare a Konoha
con lui e quindi era talmente disgustato dal biondino da non voler porre fine
alle sue sofferenze per il puro piacere di vederlo soffrire … Si, doveva essere senz’altro così … Allora perché lo Scoiattolino gli urlava nel suo cervello che era soltanto
un idiota?
Con questi foschi pensieri Sasuke
si accoccolò accigliatamente in un angolo della lussuosissima stanza di Itachi, munita di tutti i confort di un ryokan** a cinque
stelle, l’ex nukenin dormiva beatamente nudo e strafigo come non mai su un futon di soffice seta nera … Sasuke passò la notte in bianco rimuginando inutilmente
sulle parole senza senso di Izuna e pianificare in
quanti modi dolorosi avrebbe torturato quel dannato Uchiha
sorridente che gli stava rendendo la vita un inferno!!!
Nemmeno Madara riuscì a
chiudere occhi, nel timore che quello stronzetto di Sasuke
tornasse ad importunare Naruto
e distogliere l’attenzione del biondino da lui … solo Naruto,
sprofondato nel Mondo dei Morfeo, sognava …
Sognava il suo sconcertante primo
giorni nella Konoha del passato …
L’ANGOLINO DELL’ISTERIA DI
MASSA:
Sasu-Scoiattolo: Basta, mi sono scocciato di stare in questa stupida fanfiction!!! E l’autrice è pure
un sadica stronza!!!
Madara-Porcospino: Per una volta hai detto una cosa intelligente,
nipote!!! T’è l’ha sugger italo Scoiattolo?
Ladyash: Ok, se non volete più farvi torturare dalla
sottoscritta per me non ci sono problemi, andate liberi
e in pace … Itachi, Izuna, Gaara ora che le due prime donne se ne sono andate vi
potete scopare Naruto!!! Però prima tiro fuori la
telecamera
Itachi-Marmotta che già sta preparando le lenzuola di seta nere su un
enorme letto a baldacchino e le boccette di olio profumato per massaggi: Questa
sera finalmente potrò deflorare Naruto
più e più volte!!! KUKUKU, chi porta le catene e i frustini?
Izuna-Gatto che sta preparando la schiuma profumata per la vasca
idromassaggio e i cioccolatini ripieni di nocciole da stuzzicare tra un
amplesso e l’altro: Vanno bene lo stesso le manette pelose e il costume da
liceale? Naruto starebbe benissimo vestito così …
Gaara-Tasso che accende le candele per l’atmosfera romantica e
spranga la porta della camera da letto per evitare che
gli scocciatori non gli rompano le palle: Io ho portato il costume da
coniglietto sexy … in pratica Naruto dovrebbe
indossare delle lunghe e candide orecchie pelose e per concludere una morbida
codina da pon pon da
mettere sul quel culetto sexy che si ritrova e sotto … completamente nudo!!!
Dite che sarebbe troppo osceno conciato così?
Itachi-Marmotta, Izuan-Gatto e Gaara-Tasso che sbavano sul pavimento a tale celestiale
visione: Altamente stuprabile!!! Vada per il costume
da Coniglietto Sexy!!!
Naru-Volpacchiotto entra nella stanza tutto bagnato con un solo asciugamani legato in vita che lo protegge
dall’essere stuprato immediatamente sul pavimento: Finalmente perderò la
verginità stanotte!!!
Sasu-Scoiattolo e Madara-Porcospino
sfondano la porta con un bel Amaterasu.
Madara-Porcospino che sbava alla grande: Fermi!!!
L’Urusai-Coniglietto me lo posso scopare solo io!!!
Sasu-Scoiattolo che non ne capisce la ragione, ma ha una bella
erezione nei pantaloni quando ha visto il Dobe con le
orecchie da Coniglietto: Dobe, rivestiti immediatamente!!! Sei indecente!!!
Naru-Volpacchiotto: Lo scopo era proprio quello
Teme!!! Se va avanti così, morirò vergine!!!
Tutti i Seme della fanfic
presenti: QUESTO NON SUCCEDERA’ MAI, NARUTO!!! ALLA
CARICA!!!
I Seme allupati, Sasuke
compreso, stanno per avventarsi sul quell’appetitoso Uke biondo e con la codina a pon pon sul culetto ancora immacolato, quando all’improvviso
appare un altro dolce coniglietto …
Arashi-Pulcino che con i suoi dolci ed
innocenti occhioni celesti riesce a gelare gli ormoni
di tutti i Seme allupati presenti nella stanza: PAPI!!! MI
LEGGI UNA FAVOLA PLIMA DI ANDALE A NANNA?
Naru-Volpacchiotto che non sa dire di no al suo dolce nonnino: Vieni nel
lettone con me che ti leggo una favola e poi ci
addormentiamo insieme!!!
Arashi-Pulcino: YEEEHHH!!! CHE BELLO!!!
DOLMIAMO TUTTI INSIEME NEL LETTONE CON MAMY E GLI ZII … PELO’ LA PAPELA
SPENNACCHIATA, NO!!!
Ladyash: E fu così che Arashi si
addormentò sul petto caldo del suo papino Naruto, mentre il nostro sexy biondino, con ancora addosso le orecchie da coniglio, si era addormento sui petti
scolpiti dei poveri Seme che erano andati ancora una volta in bianco, ma quello
a cui era andata peggio di tutti era sicuramente Sasuke,
visto che il povero scoiattolo era all’agghiaccio, utilizzato come zerbino e
lontano del sederino morbido del Dobe … e vissero
tutti frustrati ed insoddisfatti, tranne il piccolo Arashi-kun,
ovviamente!!!
Tutto lo zoo di questa fanfic
leggermente alterato: Sta favola fa schifo!!! Ti
odiamo!!!
Ladyash: Anch’io vi voglio tanto bene e nei prossimi capitoli
compariranno altri due personaggi misteriosi!!!
I due personaggi misteriosi: KUKUKU, sono cazzi
vostri!!!
Tutto lo Zoo di questa fanfic
molto preoccupato: Ma non è una favola della buonanotte!!!
E’ un film horror!!!
NOTE:
* Se non ricordate più la fatidica domanda di Nagato, con annessa risposta di Naruto,
la potere andare a trovare nel primo capitolo della fanfic.
** Un Ryokan è un albergo
tradizionale giapponese, quelli che di solito si vedono quando i protagonisti
di un manga vanno in vacanza alla terme. Per Itachi solo il meglio … a Sasuke
lascio la latrina da pulire!!!