Titolo:
The Most Exhausting
Summary:
Il
cervello di Sherlock non conosceva la parola “pausa”.
Pairing:
Sherlock/John
Rating:
Giallo -.-
Words:
705
Disclaimers:
Not mine. That's it.
Notes:
Questa cosa è così
Angst che sono preoccupata... O_ò Ma non sarà mai Angst
quanto il seguito! LOL!
Ah,
Grey's Anatomy
rulez.
E tant'è.
The
Most Exhausting
“So
lie to me
But
do it with sincerity
Make
me listen
Just
for a minute
Make
me think
There's
some truth in it”
Il cervello di Sherlock
non conosceva la parola “pausa”.
Nemmeno quello di
Moriarty.
Quello di John invece
sì, e anzi la stimava moltissimo, come parola e come
professionista.
E rimbombava nella sua
testa; un'eco fortissimo, che necessitava di essere ascoltata.
A causa della “faccenda
esplosioni” erano entrambi molto nervosi. La tensione arrivava
spesso a livelli tangibili e si finiva sempre con una porta sbattuta.
<< Non ce la
faccio più! NON TI SOPPORTO PIU'! >>
John non ricordava bene
perché avevano iniziato a litigare e lui a urlare. Doveva
essere sicuramente un motivo stupido, al solito. Oppure la solita
questione che a Sherlock non fregava nulla delle persone che salvava
o che lasciava morire.
Prese il cappotto e si
avviò alle scale.
<< Sì,
bravo! Vattene! >> gli gridò dietro Sherlock mentre
scendeva << UNO DI MENO A CUI DARE CONTO! >>
La porta del 221B
sbatté violentemente.
Così fece la
porta della cucina.
Sherlock prese la prima
cosa che gli capitò tra le mani e la scaraventò a
terra, così, per sfogarsi.
Dal rumore
probabilmente era un piatto. Forse quello di John.
Si sedette e si mise le
mani tra i capelli stringendoli e facendosi quasi male.
Era futile chiedersi
dove sarebbe andato.
Da quella...
<< Vattene da
quella puttana. >>
Strinse i pugni e gli
occhi, nervoso.
Si alzò, facendo
finire a terra anche la sedia. Cercò i suoi cerotti alla
nicotina, creando confusione ovunque mettesse le mani. Li trovò,
si piazzò sul divano e se li attaccò con nonchalance
all'avambraccio.
Rimase sul divano per
un po', tentando di pensare a qualsiasi cosa che non avesse capelli
biondi e una laurea in medicina.
A proposito, a
quest'ora avrebbe già dovuto prendere un taxi ed essere
abbondantemente dalla piattola.
Questa cosa lo
innervosì, se possibile, ancora di più.
Si alzò e uscì
fuori al piccolo balcone, cercando con la sguardo una qualsiasi
distrazione. Possibilmente che coinvolgesse un cadavere e un
assassino.
Realizzò
all'improvviso che c'era qualcosa che non avrebbe dovuto esserci.
Qualcuno che avrebbe dovuto prendere un taxi almeno mezz'ora prima.
John teneva le mani
nelle tasche del giubbotto, era poggiato alla porta del loro
appartamento e fissava il vuoto con aria accigliata.
Sherlock non riuscì
a spiegarsi il piccolo salto di gioia che fecero le sue viscere
quando realizzò che era rimasto lì, che nella vignetta
non c'era nessuna piattola.
Scese le scale e aprì
la porta. John non si voltò.
<< John... >>
<< Non dire
niente. >>
Senza guardarlo, tornò
dentro, chiuse la porta e vi si appoggiò.
Due iridi azzurre lo
trapassarono.
<< Sono esausto.
>> disse << Mia sorella è estenuante. Moriarty è
estenuante. Quello che sta succedendo è estenuante. E tu.
Vivere con te è estenuante. Starti dietro è estenuante.
Tu sei estenuante. >>
Sherlock abbassò
lo sguardo per un momento, in colpa.
<< Ma odiarti è
la cosa più estenuante. >> continuò << E
non voglio più farlo. >> (1)
<< Temo che
succederà, invece. >> mormorò lui
<< Allora
mentimi. Dimmi che non succederà più. Dimmi che andrà
tutto bene. >>
La voce del suo
coinquilino era appena incrinata dalla disperazione.
<< Lo sai che non
posso. >>
John sospirò. Si
staccò dal muro e fece qualche passo in direzione delle scale,
ma il braccio di Sherlock lo fermò.
<< Va bene.
Odiami. Da qualche parte dovremmo pur cominciare. (2) >> disse
<< Sarebbe la tua indifferenza a uccidermi. >>
John tornò a
guardarlo, dritto negli occhi.
Sorrise piano, e
Sherlock vide il dorso della sua mano libera avvicinarsi lentamente
al proprio viso. Trattenne ragionevolmente il respiro, perché
il suo nobile cervello aveva deciso che era giusto così, che
John non potesse mai imputarlo di un atto così normale
come respirare.
Breathing is boring!
La mano di John lo
stava quasi sfiorando, ma all'improvviso si fece serio, preoccupato,
strinse le labbra e ritirò le dita, chiudendole in un pugno.
Ebbe il potere di chiudergli lo stomaco.
Il dottore abbassò
lo sguardo assieme alla mano e salì le scale – “scappò”
era il termine esatto -, sfuggendo senza fatica alla sua presa.
Sherlock si passò
le mani sugli occhi e si appoggiò al muro.
Sarebbe stato meglio se
gli avesse dato davvero un pugno.
Notes,
again:
Ciiiitazioni
moment, ladies: (1) E' Meredith: “[piangendo] I'm just
exhausted. My mother is exhausting. What happened to Christina. And
you. Hating you is the most exahusting. [bacia Derek] I don't wanna
do it anymore.” *___* just <3; (2) Da Over
The Top,
non ho mai visto il film ma ho beccato la frase e l'ho trovata
piuttosto azzeccata :D
Le
strofe d'introduzione sono da Lie
to me
dei Depeche Mode, vera colonna sonora della mia esistenza. <3
I
Cranberries e gli Oasis fanno da soundtrack.
Ditemi
che è IC. Pliz. ç.ç Mi sto logorando a causa del
dubbio.
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