Il
modo più semplice per descrivere questa flash è
scrivere WTF?! Non ha molto senso, a dire il vero, semplicemente
volevo attribuire una causa ai mal di testa di Reid nella puntata
6x12. Quindi... boh. Non lo so. L'ho postata perché ogni cosa
che scrivo finisce su questo sito.
Spero
che mi facciate sapere che ne pensate, anche un commento negativo!
Il
personaggio di Spencer Reid non mi appartiene, Criminal Minds
appartiene alla CBS mentre i personaggi a Ed Bernero. Questa storia
non è stata scritta a scopi di lucro. Non ho idea del motivo
dei mal di testa di Reid, nulla di concreto, per lo meno, questa è
solo un'idea e non so cosa abbiano in mente quei sadici degli
sceneggiatori.
As
a child in point of feet.
Loro
sono sempre qui.
Qui,
che mi guardano, mi osservano, mi parlano.
Non
mi lasciano mai solo; sono una presenza costante. Li rivedo la notte,
nei miei incubi, e di giorno negli occhi degli altri, nelle
espressioni degli attori in televisione, nelle pagine di un libro.
I
morti.
Tutti
coloro che ho visto morire, tutti coloro che ho visto piangere,
soffrire. Tutti coloro che ho ucciso.
Mi
riempono la testa, mi chiedono se mi dispiace, mi incolpano, mi
accusano, mi chiedono spiegazioni.
Perché
non mi hai salvato. Perché mi
hai ucciso. Perché non
sei riuscito a salvarli?
Sento
una fitta più forte alla testa e me la prendo tra le mani,
facendo una smorfia, serrando gli occhi.
«Tutto
bene, Reid?»
«Sì,
tutto bene, Hotch.».
Mentire.
Non
dire. Non parlare. Non spiegare. Non mostrare. Non sono debole, io,
non posso, non devo,
mostrare segni di cedimento.
«Non
ho rivisto la mia mamma.»,
piagnucola Tobias Hanckle nella mia testa. «Mi hai ucciso,
pensavo di rivederla. Lei, invece, non c'è.».
«Smettila.»,
sibilo.
«Hai
detto qualcosa?».
«No,
Morgan.».
Mi
allontano e sto zitto. In silenzio. Devo essere come un bambino che
cammina in punta di piedi: silenzioso e invisibile.
Tobias
piange.
Mi
appoggio con una parete, le mani tra i capelli.
«Mi
dispiace.»
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