GLI ALBERI
INNAMORATI
A trenta chilometri da qui
c’è una città chiamata Giulla.
Dovete sapere che questa storia ha origine molto prima che Giulla
diventasse
una città. Molti anni fa Giulla non era nemmeno un paese,ne
una piccola
frazione. Semplicemente Giulla non esisteva; anche perché
era un posto
tristissimo senza erba e soprattutto senza alberi.
Un giorno passò per quella
terra sconsolata e arida un
contadino. Questo contadino, di cui nel tempo si è perso il
nome, trasportava
semi di alberi da vendere alla fiera.
Ignaro di quello che accadeva nella
sua bisaccia il brav’uomo
si era seduto all’ombra di un grande masso per trovare un
po’ di refrigerio.
I semi al sentire che il loro padrone
si era fermato si ridestarono
tutti.
C’ era un gran fermento,
infatti, nella bisaccia si sapeva a
cosa avrebbe portato quel viaggio. La fiera, la vendita e
poi…
Ogni seme aveva un sogno su dove
avrebbe voluto essere
piantato.
Chi in un giardino fiorito, ed essere
l’unico albero a far
ombra ai giochi dei bambini; chi in un bel bosco in compagnia di tanti
alberi
per poter parlare; chi, ancora, su una collina, per poter avere una
bella
visuale di tutto ciò che avveniva.
Insomma , come vi ho già
detto, c’era un gran fermento.
Solamente due semi se ne stavano in disparte, silenziosi e pensierosi.
Non erano per nulla felici di
ciò che sarebbe successo di lì
a poco. Il contadino, alla fiera, avrebbe preso i soldi dai compratori
e così,
a caso, avrebbe estratto manciate di semi dalla bisaccia che sarebbero
finiti
in mani sconosciute. Con ogni certezza i due poveri semini sarebbero
stati
divisi per sempre.
Non potevano permettere che
ciò avvenisse. Erano troppo
innamorati.
-Che cosa facciamo?-
mormorò lei quasi in un bisbiglio.
-Non ti preoccupare ho già
un piano- affermò lui con una
sicurezza che non sentiva.
-Usciremo da qui- continuò
lui.
-Ma… non si
può, è un rischio troppo grande. Potremmo cadere
lontani, il terreno potrebbe non essere
fertile
e poi che mi dici degli uccelli? Quelli se ci vedono ci mangiano!-
gridò lei
impaurita.
- L’alternativa
è essere separati per sempre a migliaia di
chilometri di distanza. Così almeno, se ce la facciamo, ci
potremmo rivedere-
insistette lui.
-Perciò dobbiamo farci una
solenne promessa- continuò –Ci
prometteremo a vicenda che qualunque cosa accada noi ci impegneremo,
combatteremo, diventeremo grandi e possenti alberi finché un
giorno ci
riabbracceremo per non lasciarci mai più-
- D’accordo –
rispose lei convinta –Te lo prometto!-
- Anch’io cara…
lo prometto-
Si guardarono intensamente e poi
senza dire più nulla si
arrampicarono verso la cima della bisaccia dove si vedeva un piccolo
spiraglio.
Lui si mise sotto di lei la spinse
fuori e dopo un ultimo
breve sorriso lei si lanciò e cadde.
In quel preciso istante il contadino,
ignaro di tutto, si
rialzò per riprendere il suo cammino.
L’ improvviso scossone fece
ruzzolare nuovamente verso il
fondo della sacca il povero seme. Gli ci vollero diversi tentativi per
raggiungere di nuovo il bordo della bisaccia. Finalmente arrivato in
cima saltò
giù sperando di non essersi allontanato troppo dalla sua
amata. Passarono molti
anni, ognuno dei due piccoli semi affrontò da solo le varie
avversità che li
colpirono. La pioggia torrenziale un anno, la siccità un
altro, il vento, gli
uccelli e gli insetti.
Tutti e due si misurarono con
coraggio; dovevano rispettare
una promessa.
Purtroppo, benché fossero
abbastanza vicini, tra loro si
ergeva un grosso masso e non riuscivano proprio a scorgersi.
Dovettero passare altri anni fin
quando, un giorno, lui vide
le sue morbide foglie e la chiamò.
Ma non finì qui; avendo
solide radici piantate nel terreno i
due coraggiosi alberi aspettarono molto altro tempo prima di
abbracciarsi di
nuovo. Ognuno inclinandosi verso l’altro. Piano piano, con pazienza, un bel
giorno di primavera,
arrivarono finalmente a sfiorarsi.
Ora se passi per la ridente Giulla e percorri la strada
principale, ad un tratto
ti troverai a passare sotto uno strano ponte. Ai due alberi innamorati,
separati per troppo tempo, non bastò sfiorarsi, si
avvicinarono talmente tanto
da fondersi l’un l’altro. Un grande fortissimo,
indissolubile abbraccio che
ancora oggi persiste.
Agli innamorati che sotto le loro
fronde si baciano gli
alberi guardano con indulgenza.
Se l’amore non è
sincero il vento, la pioggia e il sole lo
rovineranno, se invece, è sincero per entrambi, con le
avversità, che certo
verranno, si farà più forte.
Ma, ciò che
accadrà, solo al tempo è dato sapere.
PICCOLO SPAZIO PRIVATO :
Una specie di rivisitazione del mito di Tristano e Isotta in chiave
fiabesca.
Se qualcuno recensisce dicendo che è banale giuro che gli
stacco la testa dla collo (ovvio che è banale è
una storiella per bambini .-.)
Alla prossima^^
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