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The only girl in the world.
Piccola one shoot un po'
stupida, scritta anni fa. Ero indecisa se postarla, mi vergogno, poi ho capito che
comunque anche se ho scritto una stupidaggine devo condividerla lo
stesso: dimostra quanto sono
cresciuta stilisticamente e concettualmente negli anni passati. E' la prima one shot
in assoluto che ho scritto, avevo 11 anni, aiuto. Spero vi piaccia ;)
Pov Bella
-Bene ragazzi, oggi a
sorpresa
dovrete scegliere una canzone che vi rappresenta fra quelle, come dite
voi, appena uscite, insomma
quelle più in voga adesso .e dovete farla
ascoltare ai
vostri compagni, avete a disposizione un computer e diciamo, dieci
minuti! Potete dividervi in coppie, a gruppi, da soli come volete,
scegliete voi, ma sbrigatevi, questo è un test per lo
psicologo, su muovetevi vi prego, mi tolgono già abbastanza
tempo. Bene, erano passati
quarantacinque anni da
vampira e adesso potevo dire di averle sentite proprio tutte dai
professori dei vari licei che avevo frequentato... una canzone per
rappresentarci! Guardai esasperata Edward al mio fianco che sorrise
incoraggiante, il mio amore non si scomponeva per niente. Alice da parte sua era
felice come
una pasqua: continuava a blaterare riguardo ad una canzone appena
uscita, che rappresentava benissimo lei e il suo amato Jasper... in
questo caso era una tortura avere delle ore in comune con lei anche se
negli anni si era rivelata un'ottima cosa visto che sapevamo il
programma a memoria.. -Amore hai pensato a
quale canzone ti rappresenti?- mi chiese il mio miracolo personale. -Mhhh- lo stuzzicai- e
tu? Forse è la stessa... Lui ridacchio e mi
sfiorò un braccio sotto il banco; fui percorsa da un brivido
che si irradiò per tutto il corpo. -Ed, non ora rischio
di non
controllarmi.-sussurrai cercando di mantenere il controllo, anche se
non era facile con lui che mi toccava così; lui in risposta
intrecciò le dita alle mie e fece una smorfia quando,
passando
con il pollice sul mio anulare sinistro, lo trovò spoglio. -Odio il fatto che tu
non possa
portare la fede! Almeno così quegli stupidi ragazzini con
gli
ormoni in subbuglio avrebbero capito che tu sei solo mia, mia e mia,
invece...- sospirò. -Invece... sono tua lo
stesso per
l'eternità, ricordi?- chiesi sorridendogli e accarezzandogli
una guancia mentre con l'altra mano tirai fuori dalla maglietta la fede
che portavo attaccata sulla collana; lui reclinò la testa di
lato e appoggiò la guancia sul palmo della mia mano mentre
sfiorò la fede dolcemente. -Ti amo-
sussurrò. -Ti amo anche io-
dissi, forse a
voce troppo alta visto che un'ochetta bionda ossigenata insieme al suo
gruppetto si girò verso di me e mi fulminò con lo
sguardo, ehi...lui è mio marito carina e se pensi di avere
qualche speranza con lui ti sbagli di grosso! -Ma guardala
“ti amo
Edward, bla bla bla” ma come fa uno come Cullen a stare con
quella? Che ci trova, io sono meglio!- disse appunto la bionda. Ma sentitela! Adesso
vede cosa ci
trova in me mio marito! Presi Edward per la maglietta e lo avvicinai a
me baciandolo, approfittando del fatto che il professore si era
assentato per permetterci di scegliere la canzone in santa pace. Le
nostre labbra si sfiorarono e si infuocarono immediatamente; all'inizio
era soltanto una lieve carezza ma tutti e due dimenticammo presto che
ci trovavamo in un aula piena di studenti e stavamo violando la prima
regola in assoluto dei Cullen: passare inosservati. Lui chiese accesso
alla mia bocca e io, che non aspettavo altro, glielo concessi
immediatamente, ormai avevo perso la memoria... chi ero? Dove ero?
Chi c'era intorno a me? Esistevano solo Edward e le sue labbra, Edward
e la sua lingua, Edward e il suo profumo, che mi inebriava, mi
confondeva e mi faceva impazzire. Alice tossicchiò e mi resi
conto che stavamo dando spettacolo. Ci staccammo ansanti, anche se non
ci serviva respirare. -I ragazzi stanno per
saltarti sopra da quando hanno visto come baci- soffiò
Edward al mio orecchio. -Già
perché vorresti
dire che ogni singola ragazza qui dentro non ti ha già
spogliato
con gli occhi e non desiderava essere al mio posto vero? - dissi
stizzita. Lui sorrise dolcemente: -Tu sei l'unica per
me... l'unica
ragazza nel mondo che vedo!- peccato che mentre lo disse un rumore lo
fece girare verso l'oca bionda che gli sorrise languida, andai su tutte
le furie: -Certo, certo.. come
no!-
continuai; in quei momenti la mia autostima scendeva a livelli
bassissimi benché sapessi che ormai ero una vampira stupenda. -Bella non
ricominciamo con questa
storia, per favore. Tu non hai un alta considerazione di te
stessa, sei quasi peggio di quando eri umana!- disse esasperato, ma
certo adesso ero io no?! -Come vuoi tu-
sussurrai, sapeva
che ero così fragile, e quella oca bionda non aiutava di
certo!
Santo cielo Bella sveglia, sei una vampira! Su! -Dimostramelo!- dissi
ad Edward.
Lui sgranò gli occhi, non gli avevo mai parlato
così, ma
dovevo sentirmi sicura e per la prima volta in vita mia desideravo
essere al centro dell'attenzione, al centro della sua attenzione. Lui mi sorrise: -Certo- disse mentre
entrava il professore in aula. -Allora ragazzi siete
pronti?-
chiese ed iniziò a sentire le canzoni, dalle più
banali
alle più strane, dalle più pop alle
più rock... ma
tutte ugualmente importanti per ogni singola persona. -Bene signor Cullen,
tocca a
lei...- continuò il professore. Edward si alzò in
piedi e
guardandomi negli occhi disse: -Questa è
dedicata alla mia dolce metà...l'unica nel mondo- e fece
partire la musica:
Se avessi potuto sarei
scoppiata in
lacrime, io l'unica nel mondo per lui... l'avevo sempre
saputo ma
adesso, davanti a tutti ne ebbi la conferma per l'ennesima volta;
neanche quando mi chiese di sposarlo, neanche quando mi disse di si
davanti al reverendo Weber mi sentii così certa. Lo
abbracciai
di slancio e lo tenni stretto a me. E' incredibile quanto una semplice
dichiarazione davanti a dei ragazzini renda così completi,
ma
in fondo aveva ragione lui: ero l'unica.
L'unica così
stupida da pensare che un ochetta bionda fosse migliore di me.
L'unica
così perdutamente innamorata di lui da non vedere la sua
devozione per me.
L'unica adatta a una persona fantastica come lui.