Autore: _Brì
Titolo: 1864
– La famiglia Salvatore e…
Fandom: The Vampire Diaries
Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Elizabeth Salvatore
Rating: Verde
Noti iniziali: Dedicata a “quelli del gdr” perché, come ho scritto nel mio banco, è sempre e solo
grazie a voi che ogni giornata termina con allegria! In particolare a Iso, Dam
e Rose perché a voi vi adoro!
E alla
mia beta, la mia vita!
Disclaimer: Tranne Elizabeth Salvatore, i
personaggi non mi appartengono, ma sono creati da Lisa Jane Smith.
1864 – La Famiglia Salvatore e…
Mystic Falls, 18-04-1864
«Gli uomini
vanno presi e trattati come piace a te, mia cara Elizabeth. Prendili e falli
tuoi, cadranno ai tuoi piedi!» disse la signorina Petrova esultando.
Katherine
sorrise a quella bambina che possedeva gli stessi capelli neri e arruffati del fratello
maggiore, ma, fortunatamente, gli occhi dell’altro. Lei, ascoltava impassibile, tutto quello che
la vampira le diceva come conquistata dalle sue parole.
Ma una
bambina di dieci anni poteva davvero ricordarsi, in futuro, delle sue parole? O
con il tempo si sarebbe dimenticata di tutti gli insegnamenti che Katherine le
aveva così gentilmente dato? Sarebbe stato meglio, credetemi miei cari lettori,
se la piccola Elizabeth fosse stata capace di mettere una pietra sopra a tutto
questo. Ma un Salvatore può riuscire a dimenticare le parole di una Petrova?
“Devo diventare geloso di tutto il tempo che
trascorri con lei?”, domandò il fratello di Elizabeth, un uomo molto giovane e
affascinante, ma ugualmente il maggiore tra i fratelli, alla piccola.
«Damon! Damon!»,
urlò la bambina saltando tra le sue braccia. Elizabeth adorava suo fratello, lo
considerava come il suo padre effettivo.
Nulla
togliere al signor Giuseppe Salvatore ma, credetemi, la sua ossessione verso i
vampiri l’aveva reso …. vuoto, come se non
avesse più un’anima.
«E’ tardi
principessa! A dormire».
«Nonono! No!», si lamentò a bambina senza ottenere alcun
successo. Il signor Damon Salvatore era irremovibile sugli orari da rispettare,
non potrò mai dimenticare il suo rigore su quest’argomento.
«Più tardi
vengo a rimboccarti le coperte, promesso», le sussurrò all’orecchio baciandole
la tempia ricoperta dai riccioli neri.
Non appena
Elizabeth uscì della stanza della signorina Pierce, quest’ultima si avvicinò
pericolosamente al fratello dagli occhi blu ma non lo baciò; appoggiò solamente
il suo indice destro sulle labbra di lui e sorrise.
«Sei davvero
un bravo fratello», fece una pausa.
«Magari
torneremo a prendere anche lei! Adoro la tua sorellina, sarebbe davvero una
vampira seducente e affascinante con i miei insegnamenti», aggiunse battendo le
mani come una bambina alla quale avevano dato un nuovo giocattolo, appena
acquistato e senza nessun graffio.
«Non se ne
parla» rispose. Avrei giurato su qualsiasi cosa che il signor Damon Salvatore
non avrebbe mai utilizzato un tono così scortese con la signorina Pierce,
eppure, era stato quello l’errore più grande commesso da lui.
«Ancora
sveglia?», domandò il signor Salvatore entrando nella stanza della sorella.
«Non ho
sonno», rispose irritata per il comportamento del fratello.
«Sai bene
che nostro padre vuole che a colazione non manchi nessuno, devi svegliarti in
tempo se non vuoi che ti rimproveri» .
«E tu resti
con me finché non mi addormento?» ,chiese timidamente arrossendo. Non aveva
timore del fratello, anzi, sono più che certo che aveva paura della risposta
che avrebbe ricevuto da lì a poco.
Il signor
Salvatore non rispose a quella domanda ma si adagiò sul letto occupato dalla
sorella e la strinse a sé. Avrei messo la mano sul fuoco, scommettendo su
questa sua reazione!
«Per te ci
sarò sempre, ricordalo principessa».
«Lì ce né un
altro! Prendetelo!» .
Elizabeth fu
svegliata da alcuni spari provenienti dall’esterno, dal bosco di fronte la sua
finestra precisamente.
Non appena
si affacciò dalla finestra vide suo padre premere il grilletto e sparare ai
suoi due fratelli mentre cercavano di liberare la signorina Pierce da una
gabbia. Ma perché si trovava in una gabbia? Elizabeth non riuscì a capire
tutto, fino a qualche ora dopo, quando suo padre le disse che avevano bruciato
dei vampiri in una chiesa, che la signorina Pierce ne faceva parte, che i suoi
fratelli erano morti per salvarla.
La vita di Elizabeth fu distrutta in quel momento. Proprio
quando suo padre decretò la loro condanna morte.
Pochi giorni
dopo si ritrovò completamente sola. Trovò suo padre steso a terra, sanguinante,
morto.
Ma non
pianse per tutto ciò, per lei suo padre era già morto.
Miami, 21-01-2011
«Buon giorno
principessa!», disse il vampiro biondo entrando nella stanza dove si trovava la
sua amata.
«Buon
giorno!», rispose sei sorridendo.
Non era
cambiata, nient’affatto.
«Sognavi? »,
chiese lui dandole un lieve bacio sui i capelli.
Avrei
scommesso l’altra mia mano che la piccola Elizabeth si sarebbe innamorata di un
uomo così.
«Si! Te!», affermò
attirandolo a sé. Non fu casto il bacio che diede al signor Stevens, ma una donna di 137 anni ha raggiunto la
propria indipendenza ormai? O mi sbaglio?
«Li hai
trovati?», domandò separandosi lievemente da lui.
«Certamente!
Sono tornati a Mystic Falls,
le voci erano vere», rispose lui completamente ammaliato da lei.
«Perfetto,
cosa aspettiamo? Damon pagherà con la vita per averla uccisa».
«Elizabeth forse…», Nicholas provò a parlare, a giustificare il
comportamento del fratello di lei, ma senza nessun buon risultato.
«Shhh».
Elizabeth
sapeva perfettamente cosa fare per conquistare un uomo.
«Gli uomini vanno presi e trattati come
piace a te, mia cara Elizabeth. Prendili e falli tuoi, cadranno ai tuoi piedi!».
Si ricordava perfettamente di queste parole.
«Lo voglio
morto. Damon deve morire» ribadì.
SPAZIO
DELL’AUTRICE u.u
Che dire… dopo più di tre ore al computer non so più che
scrivere e non mi sento più le mani!
Spero
che quest’idea, questa storia, vi piaccia! In tal caso, il pulsante per
lasciare una recensione non morde! ;)
Grazie
in anticipo **