Shh!, whisper whisper

di Stray cat Eyes
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[Shh!, whisper whisper]



Quella era una rara volta in cui, più che un uomo dispotico e geniale, Sherlock si tramutava in un bambino curioso, che ascoltava i suoi respiri la notte e spiava nei suoi sussurri per intravederne il fondo.
“Perché parli così piano, al buio? Chi credi che ci sia, nell’ombra, che non devi disturbare?”
Sapeva di arroganza, come sapeva di ingenua e ancestrale curiosità; John sentì che avrebbe provato la stessa, strana sensazione se gli avesse chiesto quand’è che l’uomo aveva deciso che il cibo dovesse avere un bell’aspetto, oltre che un buon sapore, per poter essere mangiato.
Così si girò, rivoltando le lenzuola, per trovarsi – una volta come tante nella vita – senza risposte.
“Non lo so, Sherlock. Forse un mostro.”
“Lo stesso che sogni la notte?”
Quello che lo faceva agitare nel letto come se scottasse di sabbia, che lo faceva sudare come fosse nel deserto ogni notte – quando John si muoveva ad occhi chiusi alla ricerca di un’arma qualsiasi per difendersi, e non riusciva a far altro che scontrarsi con il suo braccio.
Sì.” sussurrò. “Può darsi.” Disse ad alta voce.















Note.
Boh.
Intendo, so che è una cosa che fanno tutti, indiscriminatamente. Che, per qualche motivo, alle persone sorge spontaneo parlare a bassa voce, quando si è al buio. Sono anche convinta che ci sia una qualche spiegazione più o meno scientifica, per questo fenomeno, ma non ho informazioni sufficienti al riguardo, perciò taccio. ^^
È solo che mi è balenata in mente quest’immagine di Sherlock, insieme a domande di dubbia intelligenza, il tutto misto a John e probabili (e pesanti XD) quantitativi di OOC, e così non ho saputo resistere. Prendetela per quel che è, d’accordo? Nessuna pretesa whatsoever.






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