Notturno

di A g n e
(/viewuser.php?uid=115280)

Disclaimer: questo testo č proprietā del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dā diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Notturno

A Myri, che dovrebbe sentirsi profondamente in colpa.

Penombra.

Quanti anni ho passato, nel folle errore di odiarti?

Silenzio. Qualche scricchiolio dei mobili. E un verso di un uccello notturno, lontano, che tace quasi subito.

Troppi.

E stralci sottili di bianco, dove la luna colpisce il lenzuolo che ti scivola via tra le mani, sulle spalle, sui fianchi.

E intuisco le linee sottili del tuo corpo, in punta di dita prima che con gli occhi.

Sono stato uno stupido.

E la tua pelle che sa di amaro e di dolce insieme, sotto tocchi leggeri delle mie labbra.

E darsi dell'idiota č stato quasi troppo tardi.

Ho temuto di doverti lasciare andare.

Un sospiro che si perde nel fruscio del cotone.
Rumori, lontano.
Poi, oltre a te, il nulla.





Questa storia č archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=655115