Un
bacio
di Morte
In
quella sera di freddo dicembre sono di nuovo insieme.
Come sempre ormai…
Un
giovane smarrito per la strada ed un uomo vissuto ed
emancipato.
Lui
è la sua guida, il suo rifugio.. ma anche la sua
condanna, la sua fine.
Come
un angelo caduto dal cielo, un angelo che porta con sé
morte e distruzione.
Quel
suo corpo da diciassettenne non è nulla in confronto al
suo da ventitreenne. Così grande, largo e forte.
In
grado di abbracciarlo e proteggerlo dai mali del mondo.
Quei
mali che mai vuole vedere, ascoltare o anche solo
sentir nominare.
Perché
è troppo doloroso affrontare la realtà.
Fa
male quando viene sbattuta in faccia con poca grazia, e
quando le orecchie si riempiono del tiepido suono delle parole.
Quando
torna a casa non trova che suo padre, alto, fiero e
severo. Con uno sguardo che non ammette repliche.
Lui
è costretto ad abbassare il suo per prostrarsi al suo
cospetto.. al cospetto di un re dispettoso.
E
quando finalmente riesce a scappare dalla sua prigione,
corre dal suo dio.. quello stesso che l’ha riportato in
vita.. che lo tiene
vivo e che ha il diritto di ucciderlo.
Lo
guarda negli occhi, mentre si tiene stretto a lui, mentre
il suo corpo viene sovrastato dal suo, così grande e caldo.
Suo
padre giudica male il rapporto carnale, il piacere
terreno.. la felicità. Sono strumenti del diavolo che un
giorno lo porteranno
all’inferno.
Ma
se l’amore è uno strumento divino, come
può il diavolo
impossessarsene?
Ray
si guarda intorno. I suo occhi verdi si perdono sul
soffitto, il cuore batte veloce. Accanto a lui Duncan dorme beato.
È
il classico teppista proveniente da un’agiata famiglia, in
cerca di affetto.
Se
ripensa che i loro genitori sono molto amici gli viene da
ridere. Lui classico ragazzo costretto a vivere panni che non vuole, e
Duncan
il ragazzo fortunato, dai lucidi capelli castani e gli occhi nocciola.
Ripensa
alla notte di sesso appena passata, ripensa a come
lo toccava, e a ciò che avevano fatto.
Ripensa
che non c’è mai stato momento più bello
che sentirsi
abbracciato dal suo uomo, ripensa che in tutto questo
c’è qualcosa di
sbagliato.
Perché
sa che un giorno tutto finirà.
Tenta
di alzarsi inutilmente, cercando di scostare il
braccio massiccio di Duncan.
Quest’ultimo
lo attira nuovamente a sé, e gli mugugna un
minaccioso –Resta qui..
Ray
lo guarda negli occhi, adora quando Duncan lo possiede,
quando lo umilia e quando fa la parte di colui che comanda.
Odia
quando però lui è costretto a comportarsi da
semplice
puttana. Che prima corre implorando un aiuto, e che poi rifiuta tutte
le
chance.
-Che
hai da guardare..?
Glielo
chiede dolcemente, portandogli una ciocca di quei
neri capelli dietro l’orecchio, gli bacia la fronte
affettuoso, e poi lo attira
a sé, con la forza di cento uomini e con la delicatezza di
una farfalla.
Il
cuore di Ray ha smesso di battere ormai, perché se lo
facesse uscirebbe dal cuore chiedendo una tregua.
Il
suo sguardo rimane immobile, a contemplare quello serio
del maggiore.
Si
guardano così.
Poi
Ray decide di rompere quel silenzio così perfetto, chiedendo
il permesso di andare via.
-Devo
tornare a casa.. – sussurra, chiudendo gli occhi.
Ma
Duncan da bravo padrone non ascolta quella supplica, ed
anzi lo stringe ancora di più. Pelle contro pelle, fianco su
fianco.
E
questo non può che far piacere a Ray, che si rilassa
finalmente tra le braccia di Duncan.
Braccia
‘si forti e protettive che non accettano repliche.
Si
sente poi baciare il collo, e in un attimo è sotto
Duncan, che comincia a baciarlo.
Sta
succedendo di nuovo. Ancora una volta è succube dei suoi
desideri.
Non
prova neanche più paura prima di ogni scopata.
Prova
solo una totale indifferenza che si riversa infine in
un abbraccio e in un bacio. Un bacio di morte.
Duncan
si struscia al suo corpo, ne reclama il
possesso. E mentre
la sua bocca continua
ad esplorare il suo petto le sue mani chiedono di più.
Come
un conquistatore in terra straniera, lui conquista,
uccide e ferisce.
Ma
allo stesso tempo ama.. ama quella terra come non ha mai
amato niente e nessuno.
Ama
quel corpo come non ha mai fatto in vita sua.
Ray
lo lascia fare, gemendo al contempo di puro piacere, che
si riversa come un violento spasmo sulle sue mani, che ,tremanti e
convulse,
afferrano le coperte. Le stringono forte, tirandole.
E
quando la bocca di Duncan raggiunge il suo basso ventre,
le sue labbra lasciano scappare un urlo.
Non
un urlo di dolore, o di piacere.
Ma
un urlo di sorpresa. Una piacevole sorpresa, perché
Duncan non è il tipo da fare cose del genere.
E
l’orgasmo si consuma nella sua bocca, mentre gli occhi
ancora liquidi osservano convulsi il soffitto.
-Ti
amo!
Un
flebile ti amo..
è tutto ciò di cui hanno bisogno.
Un
semplice gesto d’affetto.
-Ti
amo..
Sono
queste le parole segrete. La chiave per il suo cuore.
La
porta del suo amore.
E le sue labbra si
muovono a pronunciare quelle semplici
parole, prima di essere zittite da un flebile bacio.. Un bacio di morte.
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