disclaimer: io non
scrivo a scopo di
lucro. Tutti i personaggi sono rispettivamente di Jane Austen (per
quanto concerne Pride and Prejudice) e di J.K. Rowling (per Harry
Potter.)
Magic and
Prejudice.
00-Prologo.
Per i maghi undicenni la più grande felicità era
quella
di ricevere la lettera da Hogwarts che permetteva ai ragazzi di
frequentare la grande scuola di Magia e Stregoneria.
Ciò valeva anche per Elizabeth Bennet la quale il giorno
dell’undicesimo compleanno osservava dalla finestra della
cucina
il cielo limpido e privo di nuvole per vedere arrivare un gufo. Sua
sorella maggiore, Jane, che aveva un anno in più di
Elizabeth,
già frequentava Hogwarts. Lei era stata smistata a
Tassorosso,
casa in cui si trovava benissimo. Sperava tanto che la sorella
Elizabeth frequentasse Tassorosso, anche se a detta del padre la
piccola sarebbe stata smistata a Corvonero per via della sua
intelligenza e ironia.
Elizabeth faceva parte di una famiglia benestante e abbastanza
numerosa: oltre a lei e a Jane c’era Mary, di due anni
più
giovane, e le due gemelle Kitty e Lidya, piccole, di appena tre anni.
Possedevano una casa a Diagon Alley proprio sotto il negozio gestito
dalla mamma. ‘da Madama McMadam Malkin’s Robes for
All
Occasions’ recitava l’insegna ed era un negozio di
vestiti.
Il negozio era gestito dalla famiglia della signora Bennet da
moltissimi anni: generazioni e generazioni di maghi avevano scelto come
loro divisa la McMadam, facendo inorgoglire la mamma.
Suo padre invece lavorava al ministero nel reparto della cooperazione
magica. Doveva lavorare anche quel giorno speciale e stava in ufficio,
ma aveva espresso il desiderio di essere informato quando sarebbe
arrivato il gufo.
Elizabeth lanciò un urletto quando vide finalmente un
uccello
planare tranquillo sul balcone della cucina, era un corvo reale e
portava due lettere nella zampa; Elizabeth era eccitata e non
riuscì ad aprire il nodo, ci dovette pensare sua sorella a
farlo
per lei. Prese la propria lettera e lanciò alla sorella la
sua.
Lesse avidamente la missiva e arrivata alla fine dovette leggere una
seconda volta, lanciò un altro urletto e corse via dalla
madre
con Jane che la seguiva con un sorriso morbido sul viso.
***
Anche per i Darcy quello era un giorno importante: il loro figlio
Fitzwilliam avrebbe frequentato per la prima volta Hogwarts.
I Darcy erano una delle più antiche famiglie veramente
purosangue che il mondo magico avesse mai visto. Al pari dei Malfoy o
dei Black i Darcy ritenevano che la purezza di Sangue e la ricchezza
fossero due qualità da portare avanti nel corso degli anni.
Abitavano in una bella magione a Godric’s Hollow, villaggio
abitato quasi esclusivamente da maghi.
I Darcy avevano anche una figlia, Georgiania, che aveva sette anni, ma
era tradizione che il figlio maschio fosse quello a cui si dava
più attenzione perché perpetuare la stirpe.
E così quello era un giorno di festa molto particolare:
erano
stati invitati i maggiori rappresentanti purosangue della zona per
festeggiare il piccolo Darcy.
Fitzwilliam non era tanto felice del festeggiamento: odiava i modi di
fare dei purosangue e tutte le manie ad essi legate. Per questo era
chiuso in soffitta, al buio cercava di scappare dai genitori e dalle
zie e zii che lo volevano festeggiare.
La porta si aprì e una testa rossa fece capolino nella
stanza:
era un ragazzino come lui dai grandi occhi azzurri, i capelli
scompigliati e le lentiggini sul viso.
Non appena Fitzwilliam lo notò, sperò di non
essere scoperto dagli altri purosangue tutti intenti a cercarlo.
“Ciao. Sei quello che tutti cercano?” chiese il
ragazzino andando verso il maggiore dei Darcy.
Aveva occhi vispi era alto e muscoloso, vestiva con abiti di seconda
mano e Fitzwilliam si chiese cosa ci facesse lì. Ma gli
piacque
e sorrise: Darcy quando sorrideva era un altro ragazzino, purtroppo non
gli capitava sorrideva quasi mai poiché i suoi detestavano
le
risate.
“Sono io. Mi chiamo Fitzwilliam Darcy. Ma mi puoi chiamare
Will è più corto.”
Il rosso sorrise. “Mi chiamo Charlie Weasley. Scendi, dai, ci
divertiamo a prendere in giro la gente, e a far impazzire le
vecchie!” propose Charlie con un gran sorriso in viso che
riempì gli occhi azzurri di divertimento...
Era divertente e buffo quel ragazzo, fu forse per questo motivo che
Fitzwilliam lo prese sotto la sua ala protettrice nonostante fosse di
famiglia molto modesta.
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