Capitolo 1
Feste, litigate e pagliacciate: che il teatrino abbia inizio
Questo
è un sequel de la Regina dei Ghiacci e L'ultimo Addio,ragion per
cui non credo capiate molto se non leggete prime le suddette anche se
poteste provarci comunque non saprei; in ogni caso ho deciso di
scriverlo su consiglio di Uchiha_chan
. Credo fermamente che tu abbia ragione, forse posso usare questo
dramma, se così si può dire, per scrivere su questi
personaggi che io tanto amo, voglio precisare che come al solito la
storia di fondo è reale anche se romanzata, ma in linea di
massima segue fatti realmente accaduti, detto ciò è una
long-fic perchè avrei avuto bisogno di troppe one-shot per
descrivere quello che in effettivo è accaduto in questi mesi,
grazie a tutte coloro che hanno recensito le precedenti storie e coloro
che si accingono a leggere anche questa, con la speranza di un esito
positivo vi auguro una buona lettura. (Mi scuso anticipatamente per gli
eventuali errori ma ho perso la mia beta, se qualcuna volesse offrirsi
volontaria per aiutarmi le sarei davvero riconoscente, eventualmente
contattatemi qui o sulla mia e-mail vanny90.angel@hotmail.it grazie!!)
La luce fievole
dell'alba le illuminava gli occhi infastidendole la vista, appoggiata
alla finestra della sua stanza ammirava il nuovo giorno, erano le sei
del mattino e non riusciva a dormire.
Quel giorno l'11 di Luglio,
doveva essere un giorno come un altro, ma non per lei, e non
perchè dopo poche ore si sarebbe tenuta la festa del primogenito
di Ron ed Hermione, ma perchè sarebbe stato il funerale del suo
cuore.
In lontananza vide un
bellissimo falco avvicinarsi alla sua finestra per poi picchiettare
insistentemente sul vetro, le sue piume alla luce dell'alba erano
così nere e lucide, le ricordavano la tonalità degli
occhi di lui quando era visibilmente arrabbiato e sembrava che le sue
iridi volessero esprimere quanto era nero il suo umore in
quell'istante, dopo tutto gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Prese la missiva attaccata alla zampetta del falco e lui subito dopo dispiegò le sue grandi ali per librassi nel cielo.
Quandò l'aprì il cuore le mancò un battito.
So che non servirà a nulla, ma io dovevo farlo altrimenti non me lo sarei perdonato per il resto della mia vita.
Fra poche ore mi legherò
ad un'altra donna per il resto della mia vita, la donna dalla quale
aspetto un figlio, allora cos'altro dire?
Che vorrei prendere e andarmene
per non tornare mai più e non per ansia da matrimonio, ma
perchè so che quando mi troverò su quell'altare e la
vedrò arrivare, quando guarderò il suo volto, allora
saprò che è tutto sbagliato, che non è lei che
deve stare lì, che lei non è quella giusta, che le parole
che dovrò pronunciare davanti a tutti sono solo bieche menzogne,
perchè lei non è te.
So da fonti certe che Potter ha
deciso di accettare l'invito e quindi almeno per i festeggiamenti
sarete presenti, allora lì davvero saprò che è la
fine.
Non so come tu possa stare
lì in piedi a sorridere mentre io mi sono appena sposato con
un'altra e tu sei legata a quel damerino che ti porta in giro tipo
trofeo.
Mi hai sempre detto che non
saresti mai diventata un oggetto da sbandierare, anche per questo ti
sei sempre rifiuata di stare con me, ma ora?
Possibile che tu non ti renda
conto di quanto lui si pavoneggi sullo stare con te, sull'averti avuta
alla faccia di quei due emeriti cretini quali io e mio cugino?
Sono rimaste poche ore e poi
tutto sarà finito, so che non sarai lì per fermarmi, so
che non correrai tra le mie braccia chiedendomi di non farlo,
perchè tu sei troppo orgogliosa per fare una cosa del genere,
rispetti troppo gli altri per fare un simile torto, ma a quanto pare
non rispetti abbastanza te stessa e me.
So che è inutile ma io
devo chiedertelo, fermami, fermami prima che tutto questo avvenga,
fermami, prima che sia troppo tardi.
D.L.M.
Aveva finito di leggere la lettera da tanto o forse no, non lo sapeva, il tempo e lo spazio avevano perso di importanza per lei.
Un mugolio sommesso attirò la sua attenzione e quandò si voltò vide la ragione di tanto dolore.
Harry dormiva placidamente in
quello stesso letto dove poche ore prima avevano fatto l'amore, ed ora
non si immaginava minimamente che lei, la sua fidanzata, fosse stata
sfiorata anche solo per un momento dal pensiero di lasciare tutto ed
andarsene, per stare con un altro.
Si riscosse, asciugò
le poche lacrime che erano sfuggite al suo controllo e nascose la
lettera insieme con le altre, in un cofanetto con tanto di lucchetto,
perchè era lì che doveva stare Draco e tutto quello che
riguardava loro due, in un angolo ben sigillato così che non
avesse potuto fare troppi danni.
Si stese affianco del suo principe dall'armatura scintillante e chiuse gli occhi nella speranza di dormire per qualche ora.
Aveva indossato un bel
vestito su ordine di Harry, si era stampato un finto sorriso e al
braccietto dell'eroe era andata a quel ricevimento.
Fin dal primo momento
l'inquietudine aveva attangliato il suo cuore, sentiva che tutto quello
era sbagliato, lei non doveva essere lì, a dirla tutta non ci
sarebbe venuta se non fosse stato per Harry, lui era stato categorico
sull'argomento, non potevano mancare perchè non sarebbe stato
educato da parte loro, in realtà cominciava a sospettare che
fossero lì solo perchè lui non aveva potuto farsi
scappare l'occasione di mostrare a Malfoy e la sua cricca la sua bella
dama, questo la fece adirare ancora di più se possibile.
"Dobbiamo salutare i novelli sposi, guardali sono lì!"
Seguì con lo sguardo
il punto indicato da Harry e il mondo le cadde addosso di nuovo, Draco
era lì con la sua sposa dal ventre pronunciato che
chiacchieravano amabilmente con Blaise Zabini e la sua nuova fiamma.
Si fece trascinare da Harry verso il quartetto.
"Sorridi, sembra che tu stia ad un funerale, non è educato!"
Strabuzzò gli occhi, scioccata, perchè diavolo Harry si preoccupava tanto dell'educazione adesso?
Proprio lui che fino a qualche anno prima aveva fatto a botte con quei due.
Quando i suoi occhi incontrarono quelli di lui il mondo parve fermarsi per un istante.
Il chiacchiercciò li ridestò entrambi.
"Congratulazione Malfoy, davvero una splendida festa, non è vero Ginevra?"
Spiazzata dalla finta
cortesia di Harry era rimasta senza parole, si decise a rispondere solo
quando sentì il suo ragazzo stringerle più forte il
braccio come monito.
"Si, si, davvero una bella festa, congratulazioni!"
Vide la ragazza di Blaise
Zabini fulminarla con lo sguardo, lei sapeva, o almeno in parte, quello
che c'era stato tra di loro, ricordava che a scuola era qualche anno
indietro e di quei tempi loro erano molto famosi, metà della
scuola passava il tempo a spettegolare su questo loro squallido
triangolo mentre l'altra metà se la rideva di brutto.
"Questa volta il nostro Draco ha dato il meglio di se, volevi proprio far colpo sulla tua bella!"
Disse Blaise alzando il calice di champagne a mo di brindisi.
Era una sua impressione o quella era una frecciatina mirata a loro due?
Dallo sguardo di Harry ne ebbe la conferma.
"Scusate, vado a prendere da bere ho la gola secca, ancora congratulazioni."
Non aveva intenzione di assistere a quella pagliacciata un minuto di più.
Si dileguò da tutti
compreso il suo ragazzo, andò a rifugiarsi verso un magnifico
roseto che con un po' di fortuna l'avrebbe nascosta da tutti.
Tutta quella storia le
sembrava assurda, Blaise lo sapeva che era uno stronzo, ma Harry, non
l'aveva mai visto così, le sembrava un altro e non riusciva
proprio a darsi una spiegazione, non poteva sapere che lei e Draco si
erano rivisti, o forse, si?
Scosse la testa dandosi della stupida, cominciava a farsi troppe pare.
Distrattamente accarezzò una rosa rossa e inevitabilemente si punse.
"Le rosse più belle hanno le spine Ginevra, non lo sapevi?"
Addio ai suoi sogni di beata solitudine, ma possibile che Zabini quel giorno avesse deciso di torturarle l'anima?
Lo sentiva dietro di lei, molto vicino, troppo.
"Mi sono punta perchè sono stata sciocca, se fossi stata accorta nel toccarla mi sarei evitata questo grattacapo!"
Non sapeva se quello scambio
di parole fossero in realtà delle metafore ma conoscendo Zabini
era molto probabile, infondo era proprio per questo suo charme da
filosofo che si era innamorata di lui, almeno fino a quando non aveva
scoperto che era tutta una maschera.
"Perchè ti nascondi?
Non dirmi che il tuo povero cuoricino rischia l'infarto nel vedere il
suo bello tra le braccia di un'altra?"
Infatti come volevasi
dimostrare. Non riusciva ancora a capire se era stronzo di natura o se
era quell'ossessione che tra lei e Draco ci fosse sempre stato qualcosa
che tirava fuori il peggio di lui.
"Non mi nascondo Zabini, solo
non sono ipocrita, non amo assistere a falze rimpatriate di vecchi
amici, soprattutto considerato che tu Draco ed Harry non siete mai
stati amici!"
Il tono acido mostrava tutta l'amarezza che provava in quell'instante.
"Su via siamo cresciuti, ora
siamo adulti e questa si chiama convivenza pacifica, cerchiamo tutti di
passare oltre, ma non tu e non Draco, sembrate ancora quelli di un
tempo, ancora intenti a mangiarvi con lo sguardo, devi andare avanti
Ginevra non credi sia ora?"
Le ultime parole le aveva appena sussurrate nel suo orecchio. Ma gli piaceva tanto fare l'avvocato del diavolo?
Stizzita la rossa si girò tanto per guardarlo a brutto muso.
"Potrei dire la stessa cosa
di te Blaise, ti conosco troppo bene per pensare che questa situazione
non ti faccia piacere, sei tanto pieno di belle parole, ma invece di
fare il predicatore del diavolo prova ad applicare le tue teorie, sono
sicura che dopo potresti risultare più convincente!"
I suoi occhi scuri parvero
per un attimo sbalorditi, lentamente portò la mano verso il viso
di lei per scostare due ciocche rosse che erano sfuggite alla
pettinatura.
"Touché!"
Un sussurro roco appena udibile.
"Ginevra, è ora di andare!"
Harry era lì in piedi e la stava osservando come la peggiore delle donne.
Blaise si scostò da lei per voltarsi verso di lui.
"Scusaci Potter, stavamo ricordando i vecchi tempi, niente di più!"
"Hai detto bene Zabini, vecchi tempi, vedi di ricordarlo, fa male rimanere troppo attaccati al passato!"
Un sorrisetto furbo si dipinse sul volto di Blaise.
"Lo stavo giusto dicendo a Ginevra!"
E se ne andò lasciando i due fidanzatini.
"Harry io..."
Non la lasciò finire di parlare, era visibilmente arrabbiato.
"Non qui...andiamo!"
Non le lasciò il braccio fin quanto non arrivarono a casa di lei.
"Credi che io sia stupido?"
La guardava disgustato, proprio lei che si era fatta del male da sola per non ferirlo.
"No Harry non credo che tu
sia stupido, ma ora sono stanca e non ho affatto voglia di discutere
sul tuo quoziente di intelligienza!"
Fece per voltarsi ma lui l'afferò al braccio con rabbia costringendola a voltarsi.
"Non prendermi in giro, ho visto come lo guardi!"
Lei strabuzzò gli occhi un attimo confusa.
"Tra me e Blaise è finita da tempo e tu lo sai, ora lasciami che mi fai male!"
Aveva parlato a denti stretti furibonda per tutta quella situazione insostenibile.
Lui la lasciò.
"Non parlo di lui, ma di Malfoy, ho visto che sguardi vi lanciate!"
Qualcosa sembrò spezzarsi dentro di lei, lui non poteva sapere, non era possibile!
"Non dire sciocchezze, tu sei pazzo, vedi quello che non esiste, vattene ora e ritorna quando sarai di nuovo in te!!"
Aveva urlato più che
parlato e la voce era leggermente inclinata, per un attimo il volto di
Harry fu pervaso da un lampo di genio, come avesse avuto
improvvisamente un'illuminazione su una verità che non aveva mai
voluto vedere ma che era sempre stata lì davanti ai suoi occhi.
Ma durò solo per un
istante, subito dopo tornò quello di sempre, forse ancora un po'
arrabbiato, ma in linea di massima sembrava calmo.
La prese tra le braccia accarezzandole la testa.
"Scusami, hai ragione, non volevo, la gelosia fa brutti scherzi delle volte, scusami piccola!"
Lei scoppiò a piangere tra le sue braccia, provata dagli avvenimente di quella giornata.
"Non mi piace litigare con te!"
Aveva frignato tra le
lacrime. Bugia. Era una maledetta bugiarda, una volta un suo professore
di psicologia le aveva detto che le donne erano molto brave a rigirarsi
gli uomini con le lacrime, ricordava che allora si era trovata in
disaccordo con quell'affermazione, ma ora era dannatamente vero.
"Gin guardami, non piangere e guardami, devo dirti una cosa!"
Lei alzò il volto
verso di lui con gli occhi ancora arrossati dal pianto, le lacrime di
una maledetta bugiarda, lei non piangeva per lui, ma per un altro che
appena poche ore prima aveva giurato eterno amore ad un'altra donna e
questo la faceva sentire ancora peggio se possibile.
In quell'insolito frangente le venne in mente una frase che si scirveva sui diari ai tempi della scuola.
Io amo te, tu ami lei, lei
ama un altro e si passa la vita ad essere amati da chi non ami ed amare
chi non ti ama, se questa è vita fermate il mondo scendo!
Immediatamente le venne da
sorridere dandosi della stupida per aver pensato ad una cosa
così insulsa in un momento del genere, doveva proprio essere
impazzita.
Harry interpretò quel suo sorriso diversamente e la guardò compiaciuto.
"Ascoltami piccola, ci ho
pensato e ormai è parecchio che stiamo insieme, credo che sia
arrivato il momento di fare un passo avanti nel nostro rapporto, che ne
dici di andare a vivere insieme?"
A quanto pare non era l'unica ad essere impazzita.
Se potete lasciate un commentino.
Vostra affezionata Gin90
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