Detective Conan Capitolo 1
Buongiorno. Buonasera o... sogni d'oro.
Comunque sia,
mi chiamo Gosho Aoyama, anche
se dovrebbe essere Yoshimasa Aoyama: daltronde, se non usassimo i nomi
d'arte, cosa li inventeremmo a fare noi
artisti?
...
Ricominciamo.
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni
e vivo a Tokio, in Giappone.
Per (soprav)vivere, disegno.
Potrei descrivermi come una via di mezzo tra un topo da biblioteca, che
si nutre di carta e inchiostro, ed un folle scienziato, che si diverte
a dare vita alle sue creazioni.
...
Ok, forse è la volta buona.
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Sono un disegnatore di manga.
Da tutti sono conosciuto come padre, "geniale" (Muahaha...! *Risata matefica* Ah-ehm,
scusate) creatore di quello che da tutto il mondo è conosciuto come
“Meintatei Conan” o "Detective Conan", se preferite. Bhè, potrebbe
sembrarvi una gran bella cosa…. Già, lo pensavo anche io.
-Mi vuoi spiegare come conosci la mia vera identità e chi diavolo
sei, vecchio? -
Almeno fino a ieri sera.
Perchè ora -sì proprio adesso- un piccolo
detective occhialuto mi osserva con sguardo truce, tenendomi
sotto tiro con il suo orologio ad aghi soporiferi.
E per il fatto che mi abbia appena chiamato “vecchio”. Detesto le
persone che mi chiamano “vecchio”.
Conan Edogawa & Gosho
Aoyama in:
Il mistero della fine di
Detective Conan
Parte
1: Odio quando mi chiamano “vecchio”
Quante volte
voi, o fedelissimi lettori di Detective
Conan, avrete pensato; ma come diamine andrà a finire?
La domanda che i fan mi pongono appena mi scorgono all'orizzonte, è questa
da una decina anni.
Ebbene,
vi rivelo ora una verità sconcertante, o miei adorati divoratori di
fumetti; non so
nemmeno io come andrà a finire.
Mi correggo; non lo sapevo fino a ieri
pomeriggio, quando le braccia di Morfeo, dopo una mattinata passata a
fare autografi ad una fiera
fumettistica ed un pomeriggio di disegno intenso, mi
hanno accolto. Al
risveglio era come se la lampadina che avevo in testa da anni, quella che
pensavo
si fosse bruciata da tempo, finalmente brillava; sapevo come sarebbe
andata a finire la vicenda del liceale Shinichi Kudo costretto ad
indagare negli scomodi panni di Conan Edogawa.
Mi misi alacremente al lavoro, senza mangiare né
tantomeno bere;
quell’idea doveva essere messa nero su bianco, oppure sicuramente
sarebbe fuggita. Così intento dal mio incessante lavoro, non mi sono
reso
conto del citofono che suonava; si trattava di Minako, la
mia vecchia amica d’infanzia, una di quelle che si preoccupano troppo
nei momenti sbagliati (ovviamente non è riferito a Ran, eh! Ahah…).
Dopo aver preso nuovamente coscienza di me, sono andato ad aprire a
porta e me la sono trovata davanti. La sua faccia confusa mi ha fatto
notare di non avere propriamente un bell’aspetto.
Ricordo ancora la nostra
conversazione.
-Gosho, che stai combinando? Sono le undici di
sera, sembri uno zombi e il tuo studio è sottosopra!-
Era appena entrata nella mia "stanza di lavoro";
l’unica a cui permettevo di farlo, anche senza il mio permesso.
-Dai, ancora non sono passati i tifoni; lascia che
ti spieghi…-
-No. Ora ti dai una pulita e mangi qualcosa. Sei
pieno di macchie d’inchiostro, fai abbastanza paura!-
Lei prese a camminare avanti e indietro nel mio
studio, osservando gli schizzi e gli appunti che avevo appena messo
nero su bianco.
-Minako, sto bene! E’ solo che…-
Lei si fermò, davanti a me. Osservava un foglio
scritto fitto-fitto,
uno di quelli che sanno leggere solo gli esperti di geroglifici
antichi… più Minako.
-Non ci credo, non
ci credo!-
-Ah, invece dovresti…- Sul mio volto tondo, si
faceva strada un largo sorriso. Minako aveva spostato lo sguardo su di
me.
-L’hai… finito?!-
-Finalmente…. Sì.-
-AAAHHH!!!- Minako era davanti a me con le lacrime
agli occhi, felicissima… Prima di saltarmi al collo per la gioia.
-Off, argh, ehi mi soffochi così! Comunque non ci
sono ancora i disegni, stavo ancora mettendo a punto trama e
sceneggiatura!-
-Tu… Mi devi raccontare tutto! Come finisce, se
Conan torna ad essere
Shinichi, se Ran scopre chi è realmente, se Kazuha e Heiji si mettono
insieme, se Ai rivela il suo amore a Conan, se…-
Minako era da sempre stata la mia fan numero uno.
Sapeva ogni singolo dettaglio di quel manga, mi aveva sempre
incoraggiato a continuarlo e
sapeva un sacco di cose in anteprima. Non potevo lasciarla all’oscuro
della fine di Detective Conan, e poi sapevo che non avrebbe mai
rivelato quel segreto. Ci siamo accomodati in salotto, ho preso un
profondo respiro e… ho iniziato
a raccontarle gli ultimi due numeri di detective Conan, che avrebbero
degnamente concluso il manga al quale ero tanto legato.
Avevo finito di parlare intorno all’una di notte. Minako
era entusiasta a dire
poco. Sembrava un cagnolino che quando torna il padrone, gli fa le
feste saltellandoci intorno. Nonostante la sua felicità di sapere la
fine della storia di Shinichi e Ran, mi ha imposto di andare a
dormire e di continuare a disegnare il mattino dopo, mentre lei sarebbe
andata a
casa e tornata il mattino dopo a controllare che avessi davvero
dormito; sapeva
bene che quando mi veniva un’idea, trascuravo totalmente me stesso.
Anche se ho messo un bel po’ a prendere
sonno, la notte era passata
tranquilla; l'unico inconveniente, la lotta interiore contro la voglia
di sedermi al tavolo da disegno e… fare quello che amavo più al mondo.
Non sapevo ancora quanto il mio risveglio sarebbe stato
sconvolgente!
~ Questa mattina, ore 10 a.m.
Mi rotolo nelle lenzuola del mio letto, lottandoci
furiosamente. Ho gli
occhi semi chiusi, dalle tende filtra la luce di una splendida
giornata. Nonostante ciò, non volevo proprio alzarmi. Almeno fino al
momento in cui una voce
troppo familiare mi giunse alle orecchie.
-Ehi, cosa fai stupido?
Non toccare niente!-
Voce alla quale seguì il rumore di ceramica che
andava in frantumi.
Era impossibile, però la voce che arrivava dal
mio salotto sembrava appartenere a lei. Alla mia ex-moglie….
-Minami? -
Dissi facendo il mio ingresso in salotto,
sbadigliando mezzo intontito. La bocca però, resta aperta non solo per
lo sbadiglio, ma per la sorpresa.
-Saaaalve. So cosa sembra, ma noi non siamo dei
ladri, stia calmo…- Dice il ragazzo più grande, un forte accento di
Osaka.
-Ora togliamo il disturbo. Se non le dispiace…- Aggiunge il bambino
occhialuto, scusandosi.
Prima che potessero fare un passo, farfugliai.
-C-cosa?
Shinichi… Conan…. Heiji. In… casa mia?-
Li stavo fissando come uno stupido, non posso
negarlo. Vorrei vedere voi, se
al mattino vi svegliassero due personaggi del manga che state
disegnando in carne ed ossa!
Continuavo ad osservare i due, da capo ai piedi.
Erano loro, indiscutibilmente. Identici a come li disegnava la mia
matita. Però in tridimensione. Un po' come il film Avatar di James Cameron.
Ad un certo
punto Conan lancia uno sguardo sconcertato verso Heiji, prima di fare
scattare il suo orologio -che conoscevo fin troppo bene!- e tenermi
sotto tiro
con uno dei suoi aghi soporiferi.
- - - -
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio,
in Giappone.
Sono un disegnatore di manga.
Da tutti sono conosciuto come padre, "geniale" (Muahaha...! *Risata matefica* Ah-ehm,
scusate) creatore di quello che da tutto il mondo è conosciuto come
“Meintatei Conan” o "Detective Conan", se preferite. Bhè, potrebbe
sembrarvi una gran bella cosa…. Già, lo pensavo anche io.
-Mi vuoi spiegare come conosci la mia vera identità e chi diavolo
sei, vecchio? -
Almeno fino a ieri sera.
Perchè ora -sì proprio adesso- un piccolo
detective occhialuto mi osserva con sguardo truce, tenendomi
sotto tiro con il suo orologio ad aghi soporiferi.
E per il fatto che mi abbia appena
chiamato “vecchio”. Detesto le persone che mi chiamano “vecchio”.
Fine
del primo capitolo.
Angolo
dell'autrice:
Dunque,
dunque. E' tantissimo tempo che manco da questo bellissimo fandom... E
sono tornata proponendo nuovamente una vecchia fiction, restaurata e
migliorata, che spero però piaccia ancora così come era piaciuta la
prima, abbozzata versione!
Bene, bando alle ciancie! Un po' di cosucce riguardo a questo 1°
capitolo + prologo.
~ Risposte & chiarimenti.
Ovviamente non conosco Gosho Aoyama. I personaggi di Detective Conan
giustamente gli appartengono. Perché dunque sprecare il mio tempo a
scrivere queste cose inutili? XD
Bella domanda. La risposta è che si tratta di un personaggio di cui so
poco, ma che mi immagino esattamente così. Un po' "pazzo", divertente,
sincero. E poi dai; non ci credo che nessuno si sia mai chiesto come
ACCIDENTI questo pover uomo farà finire la storia. E questa fiction era
nata proprio dalla seguente domanda... Alla quale arriverete, con i
capitoli (che devo ancora correggere) che vi condurranno, attraverso
un'avventura al limiti dell'impossibile, fino alla fine.
L'avvertimento che voglio farvi è questo: si tratta di argomenti
veritieri (ad esempio, davvero Gosho ha una ex-moglie che si chiama
Minami, che nella versione originale doppia proprio Conan) trattati con comicità ed ironia.
Spero vi piacerà questa piccola "pazzia" (il grado aumenta condinuando,
siete avvertiti/e! XD)e che commenterete
numerosi/e, per farmi sapere cosa ne pensate!
Ci tengo davvero molto! :3
A presto!
_Diane_
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