Stretta al suo coniglio di peluche, Kelly guardava la pioggia scendere
dolcemente e bagnare il vetro della sua finestra, guardò il
cielo: -Papà senti, le persone che vanno in cielo poi
tornano?-
-No tesoro- Karl era seduto sul divano e leggeva gli ultimi documenti
che aveva lasciato la moglie, guardò l'orologio, erano le
21:30 in casa c'era troppo silenzio e fuori pioveva troppo forte. Kelly
a quel "No" del padre c'era rimasta male, ma si diede un'altra piccola
possibilità:-Papà...posso farti una domanda?-
Karl già sapeva cosa stava per chiedergli la figlia ma fece
finta di non saperlo:- Dimmi amore...dimmi pure...-
-Mamma torna??quando la posso rivedere??- ecco, Karl lo sapeva, da quel
giorno in cui Elisabeth era andata via per sempre Kelly gli faceva
sempre la stessa domanda, e lui le dava sempre la stessa risposta ed
era doloroso ripetergli sempre che la sua mamma non sarebbe
più tornata. Erano 10 giorni che Elisabeth era morta ed era
da 10 giorni che Kelly tutte le sere gli rivolgeva la stessa domanda,
sembrava non perdesse la speranza di poter riabbracciare la sua mamma.
Karl, rimase un attimo in silenzio poi, andò dietro la
finestra perse la sua bimba tra le braccia:- Tesoro ora siamo solo io e
te, la mamma è cielo che ci guarda e purtroppo non
può più ritornare, ma lei ti vede e ti sente-
-Ma sei sicuro?- chiese Kelly dubbiosa,
-Certo tesoro, ora è tardi andiamo a nanna...e stai
tranquilla ci sono io con te- disse Karl stringendola forte a se,
-Papà posso dormire accanto a te sul cuscino della mamma
così sento il suo profumo?- chiese ancora la sua piccola,
-Certo scricciolo- le rispose Karl sorridendo, la guardò e
rivide la sua amata Elisabeth, e si convinse ancora di più
che Kelly era uguale alla sua mamma, sorrise ancora, era felice di
questo,Elisabeth non si era "estinta".
Erano le 2:00 di notte, lei aprì gli occhi, aveva ancora il
suo coniglio di peluche tra le braccia, quel coniglio era molto
importante per lei, glielo aveva regalato la sua mamma, due giorni
prima di morire. Accanto a lei non c'era nessuno:-Papà-
sussurrò piano, poi si guardò intorno, lui non
c'era; sempre con il coniglio tra le braccia si alzò dal
letto ed uscì dalla camera si avvicinò al
salotto, si sentivano delle voci, entrò nella stanza, il
proiettore era acceso, e sul muro c'era una festa di compleanno, la sua
festa di compleanno dove lei compiva 3 anni, c'erano tutti e c'era lei,
la sua mamma. Poi distolse gli occhi da quella festa colorata, e vide
il suo papà seduto sul pavimento con la schiena appoggiata
al divano che dormiva circondato da tante foto dove c'era la sua mamma.
Poi il proiettore si fermò su di un'immagine, era una foto
di loro tre, della loro famiglia, erano abbracciati e lei era tra le
braccia della mamma. Kelly a quella vista sorrise, poi andò
vicino al tavolo, prese una sedia e piano la trascinò vicino
a quella grande schermata, poi ci salì sopra aprì
le braccia e le appoggiò sulla figura di Elisabeth tutta
sorridente: -Ciao Mamma, ti prometto che sarò sempre buona-
disse, poi scese dalla sedia e corse verso Karl, che dormiva tra le
foto, salì sulle sue gambe e lo abbracciò forte:
-Papà non ti preoccupare ora ci sono io con te- gli disse
sorridendo, Karl a quella stretta e a quelle parole così
affettuose aprì gli occhi e sorrise piangendo.
|