Josef ci osserva riposare l’une affianco all’altra quando accade, tutto
troppo in fretta perché qualcuno possa reagire. Io ancora al tuo
fianco, in ago è inserito alla base del mio collo.
Degli uomini sono entranti in fretta hanno incatenano Josef, sento il
suo ringhio di rabbia, e drogato me. Un altro uomo entra e poi il buio.
– Che gli hai fatto?
– Quello che doveva essere fatto.
– L’hai uccisa?
– Ora dipende da lei.
– Sono 80 anni che dipende da lei, noi avevamo il compito di aiutarla,
io avevo questo compito!
– Tu non capisci …
– No, tu non capisci hai distrutto l’unico membro della mia famiglia.
Io non posso permetterlo.
Alex con le lacrime agli occhi, prende un ago del flebo della macchina
cui sei attaccata e lo infila nel suo braccio e attende, attende di
svenire. Josef legato e noi due riverse sul letto.
Mio padre sfila con delicatezza l’ago dal mio braccio, mi adagia con
cura al tuo fianco e ci regala un’ultima carezza, sembra affetto ma so
che non è cosi.
Ancora legato Josef non può far altro che osservare la scena.
– Si sveglieranno, non so come realmente staranno ma non mi importa.
Per quando mi riguardo puoi mangiartele.
E va via.
All’arrivo di Mick e Beth siamo ancora cosi.
Josef non stacca gli occhi dal tuo corpo, le parole di quell’uomo
risuonano ancora nelle sue orecchie: ti sveglierai.
– Che ci fai qui?
– Credevo …
– Che stai combinando?
– Cerco di salvarti.
– Cerchi di raggiungermi invece.
– No, preferisco il mio di mondo: molto più carino e abitato!
– Dimmi che devo fare con te.
– Amarmi e lasciare che sbagli.
– Non è facile sai.
– Tutto e complicato nella vita ma guadagnarselo combattendo rende
tutto molto più soddisfacente. Secondo te sta funzionando?
– Tra tutti i metodi che hai trovato dovevi iniziare proprio con il più
pericoloso?
– Non ho avuto scelta, comunque il nostro sangue batte quello di un
vampiro.
– Sei proprio sicura?
– Se sbaglio lo scopriremo presto.
– Con tutti i rischi del caso.
– I rischi fanno parte del mestiere.
Apro lentamente gli occhi.
– Sarah …
Siamo cosi vicini che sfioro le mie dite con le tue, tu sfiori le mie,
un leggero contato, un primo movimento. Dal sfiorarmi le dita stringi
forte la mia mano delle lacrime scorge dal mio viso, Josef è al tuo
fianco alla velocità che solo un vampiro può avere e cosi i tuoi occhi
si riaprono su di lui come avresti dovuto fare 80 anni fa.
– Il nostro sangue vince.
Dici in un sussurro.
– Io non ho mai dubitato. Io e te sorella possiamo affrontare tutto.
Mentre Josef ti sta stringendo forte a se, qualcosa dentro di me non è
felice come credevo, il mio cuore ha una fitta di dolore, svengo.
Al mio risveglio purtroppo ci sono solo brutte notizie, mi dicono che
le tue condizioni fisiche sono gravi, nonostante i tuoi occhi sono
aperti la tua condizione di stallo tra i due mondi continua. I tuoi
polmoni necessitano ancora d’aria e il tuo cuore rallenta a ogni
battito di ciglia, a breve si fermerà e allora ti avrò perso per
sempre. Puoi restare qui per pochi secondi o per giorni, nessuno lo sa.
Da brava guardiana rimando il dolore a domani e cerco di godermi la tua
presenza il più possibile.
Anche se so il finale della storia continua a leggere le sue pagine
facendo finta di ignorare il tragico finale, vivo come se ci sarà un
lieto fine.
Josef.
Rabbia, tristezza per averla di nuovo persa, ormai è l’unica cosa che
faccio perderti e continuare a farlo. Mi dicono che le tue condizioni
fisiche sono gravi, nonostante i tuoi occhi sono aperti la tua
condizione di stallo tra i due mondi continua. I tuoi polmoni
necessitano ancora d’aria e il tuo cuore rallenta a ogni battito di
ciglia, a breve si fermerà e allora ti avrò di nuovo persa amore mio.
Abbiamo poche ore, anche tu lo sai e cerchi di passarle con me, a
parlare, a sognare, a ricordare. Tutto è cosi bello, romantico, unico.
Allontano l’idea di perderti e per alcune ore ci riesco, il battito del
tuo cuore e cosi lento ormai che non posso sentirlo, penso che tu sia
vampira, vivo il mio sogno d’amore.
Sei bella, stupenda ed è magnifico
poter essere una coppia, amarti come anni fa, come Beth e Mick.
Riempirci di baci, accarezzare il tuo corpo che reagisce, sentire la
tua voce e lasciarsi coccolare dalle tue premure. Purtroppo amore mio
l’ora, il tempo finisce e tu inizi a perdere forze, ti prendo in
braccio e ti trasporto sul letto, restiamo cosi, muti, ad accarezzarci,
a baciarci fin quando la morte non sopraggiunge portandoti via di nuovo
da me.
E cosi che Alex ci trova, ci ha lasciati soli ma ora deve
riportarmi alla realtà, si siede e osserva anche il suo sogno sfumato
versa lacrime silenziose, lacrime che io non riesco a versare.
Organizza il tuo funerale, organizzare un funerale è una cosa che non
ho mai fatto, ho perso tante persone certo, ho sempre partecipato ma
mai organizzato uno. Osservo ancora una volta la tua figura, non sono
riuscito ad allontanarmi da te e a breve non potrò più farlo. Non c’è
molta differenza da ieri, tranne il luogo in cui giaci, potrei ancora
credere che tu possa risvegliarti, potrei non far mai continuare la
cerimonia funebre e restare qui semplicemente ad aspettare che
l’eternità mi ricongiunga a te. E’ invece la cerimonia va avanti,
lentamente tutto prosegue, lentamente siamo al cimitero, lentamente la
tua bara scende ed io resto fermo semplicemente a osservare, a subire
passivamente. Il nulla sembra essersi impossessato di me, il nulla mi
circonda. L’unica cosa che ora mi distrae è una piccola mano affusolata
e leggera che s’insinua nella mia gelida e grande, stringe forte,
restano cosi, non ho bisogno di girarmi per vedere chi è, chi avrebbe
tanto coraggio in questo momento?
Alex ed io restiamo cosi a lungo,
osservo ogni granello di terra che è gettato su di te, se avessi un
cuore si spezzerebbe, se il mio cuore battesse si fermerebbe, se di
esso ora restasse parte di qualcosa dopo anni ora sarebbe solo polvere.
La mia tristezza è palese e prosegue nei giorni a seguire, per me sono
interminabili secoli senza neanche la speranza di poterti avere un
giorno, ricordi d'attimi d’amore, gli ultimi della nostra vita, Mi sto
lasciando morire nell’ultimo posto dove mi sono sentito vivo perché al
tuo fianco per cessare di farlo alla tua perdita. Non mi nutro
nonostante la scorta nel frigo, non rispondo al cellulare, ora non ho
nessuna identità, resto solo a fissare il letto dove giacevi, dove le
lenzuola hanno ancora il tuo profumo. Nient’altro m’importa ora.
Eppure
c’è ancora vita in questa casa, tra queste mura, non m’importa, neanche
quando questa vita prende forma in Alex che ferma sulla porta fissa
anche lei gli angoli di questa stanza ormai vuota. Restiamo cosi per
ore fin quando le sue guancie non sono bagnate da scie di lacrime
silenziose. Non so cosa sia ma l’attenzione su di lei aumenta
lentamente, ora non è più parte del mobilio, sento il suo sangue
scorrere, il suo cuore battere, i lievi singhiozzi non udibili a
orecchio umano, sento persino il lieve rumore delle lacrime che
continuano a rigare il volto. All’improvviso ho voglia di sentirne il
sapore salato e l’invidia nel suo sfogo, io non riesco a piangere
neanche la tua perdita. Non so come, non so perché ma mi ritrovo a dar
sfogo hai miei istinti, i peggiori quelli da vampiro. In piedi contro
la parete, il suo collo cosi invitante e i miei canini cosi affilati,
una combinazione mortale. E cosi mi trovo a nutrirmi di lei, un piccolo
sussulto quando gli lacero la pelle, bevo e dopo giorni ed emozioni mi
sento lentamente appagato, l’animale che è in me ringhia dal piacere
come l’uomo provava piacere nel starti accanto. Bevo non preoccupandomi
di lei, del dolore che anche lei prova, della quantità di sangue che
gli sto portando via. Penso solo a me, lei è solo cibo che mi sazia, né
la prima né l’ultima. Eppure …
Le mie prede lottano anche se non temano
la morte, cercano si allontanarmi da loro, l’istinto di sopravvivenza
naturale in ogni specie entra in azione oltre come le numerose frasie,
si lasciano andare al piacere, alla passione … Alex no, me ne accorgo
solo ora di quanta diversità celi questa magnifica creatura che è
ancora tra le mie braccia, tra i miei canini.
Dolcemente mi abbraccia,
le sue mani giocano tra i miei capelli, dolcemente mi accarezza,
dolcemente muore piano tra le mie braccia, dolcemente continua a
piangere per te. E’ una sensazione strana, come se oltre al suo sangue
mi nutrissi anche della sua dolcezza. Mi allontano da lei e mi ritrovo
stretto in un abbraccio, nonostante il collo ancora ferito e il sangue
perso non contava nulla come se nulla fosse successo, mi guarda negli
occhi e mi bacia. Mi bacia le labbra ancora sporche del suo sangue,
ancora il volto tramutato in vampiro, come se nulla fosse, un attimo
dopo il suo corpo si lascio andare tra le mie braccia priva di sensi.
Io non so come curarla, come prendermi cura di lei.
La stendo sul tuo
letto, con un fazzoletto premo con forza sul collo, il respiro c’è,
debole ma c’è. Non voglio che Alex muoia, non volevo ucciderla, non
volevo procurargli altro dolore. Chiamo Mick lui farà milioni di
domande ma mi aiuterà, lui può capire o almeno proverà. I soccorsi
arrivano in tempo, Mick in silenzio la soccorre.
Resto di nuovo fermo in questa stanza ad aspettare che una donna riapra
gli occhi, un’altra donna giace in quel letto per qualcosa che io ho
fatto. Alex riapre gli occhi quasi subito, come detto una guardiana
guarisce in fretta, anche se il suo volto è ancora pallido.
– Josef …
– Sono qui.
– Sappi che potevo liberarmi con facilità ma non ho voluto …
– Perché?
– Volevo condividere il tuo dolore, volevo che provassi sollievo,
volevo che ti nutrissi del mio e insieme andassimo avanti.
– Farti vampirizzare è l’unica soluzione che hai trovato?
– Sarah mi ha fatto giurare che avrei pensato a te …
– Un paletto nel cuore sarebbe stata la scelta più opportuna.
– Non per me.
I nostri occhi s’incatenano, il dolore al cuore si allontana. Lo faccio
di nuovo, ti bacio anche se ora le tue labbra non sono sporche del mio
sangue e tu rispondi con dolcezza.
– Patti chiari amicizia lunga: non sono e mai sarò la tua freshie!
La vita scorre tranquilla, la società va a meraviglia, posso ancora
utilizzarla come copertura, caccio … tutto scorre felice e tranquillo
anche se qualcosa non va. 80 fa Sarah fu morsa e si addormento per un
motivo ben preciso: la divisione tra i due mondi ora esistere
nuovamente.
La missione non è finita!
Un pomeriggio di due mesi e mezzo dopo il funerale di Sarah ci
ritroviamo nell’ufficio di Josef: Josef, io, Mick, Beth.
– Qualcuno di voi sa come nascono gli antidoti?
– L'antidoto per
un particolare veleno può essere scoperto iniettando il
veleno stesso in circolo e poi si estraggono gli anticorpi che il
sangue produce.
– Antidoto a cosa di preciso?
– Al vampirismo. Lo ricavato dal mio sangue dopo … Sarah.
– Tu hai una cura al vampirismo.
– Già, bella e intelligente. Ti avevo detto che eravamo destinati a
fare grandi cose. Allora chi di voi due vuole essere il primo vampiro
della storia a ritornare umano, beh non del tutto umano e sempre sangue
di due guardiane … Ho proprio qui due dosi che non vedono l’ora di
essere utilizzate.
– Sicura che non mi uccida?
– E’ ricavato dal mio sangue Jo, male che vada ti farai una dose
sparata dritto in vena!
– Provare non costa nulla.
– Se ha dei dubbi signor Kostan passerai direttamente al signor St.
John.
– Fai quello che devi fare .
– Io ti faccio tornare umano ma devi sapere considerate
questo il mio regalo da
testimone della sposa, il matrimonio è
un optional incluso nella terapia.
Beth e Mick ridono.
– Il mio optional?
– Sei un multimiliardario è pretendi un regalo per tornare umano?
– Beh … si!
– Spiacente per te non ho optional.
– Vuol dire che ci penso da me.
Mi attira a se e mi bacia, dal funerale Josef ed io abbiamo iniziato
una strana relazione, strana per entrambi perché io esco con un
multimiliardario vampiro che per anni ho sognato di uccidere e lui esce
con un’umana da cui non si nutre e che potrebbe sterminarlo in una
frazione di secondo.
Inietto in vena e resto ad aspettare.
– Non succede nulla.
– Che pretendevi fuochi d’artificio? Non sono mica Maga Magò.
– Si ma niente differenze risultato inesistente.
– Sei sicuro?
E l’ultima cosa che sentono prima che entrambi cadano sul pavimento.
– Forse era meglio farli sedere ora ci vorrà una gru per sollevarli!
Il tempo passa e dopo due interminabili, estenuanti e preoccupanti ore,
che passano sul pavimento dell’ufficio perché sollevarli è stato
impossibile, Josef Kostan e Mick St. John riapro per la prima volta i
loro occhi su un nuovo mondo, un mondo dove sono di nuovo uomini a
sangue caldo!
Angolo dell'autore:
Con grande gioia vi annuncio che partecipa hai Nesa.
Sarei curiosa di sapere cosa pensate di questo finale, questo è il
secondo che ho scritto nel primo ...
non sveliamo il finale dell'altro, anche quello è un happy end ma di
personaggi diversi.
Sono indecisa se pubblicare la variante o no.
Voi che mi consigliate??
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