Chocolate
Aveva appena terminato di riporre gli ultimi prodotti sullo scaffale
quando la voce di Kakei lo raggiunse facendolo sobbalzare.
«Kudo, sei
ancora qui?» Domandò l'uomo,
sorridendogli in modo fin troppo gentile.
«S..si,
Kakei-san. Ho finito proprio ora.» Esclamò il
giovane, togliendosi il grembiule per poi tornare a fissare l'uomo. Ed
era sempre in uno stato di estremo nervosismo quando si trattava di
lui. Quei suoi modi di fare, quei sorrisi che a detta di Saiga-san
celavano intenti affatto genuini, tutto di lui lo faceva rabbrividire.
«Voleva dirmi qualcosa?» Si sforzò di
chiedere, sperando che l'altro gli desse il via libera.
«In
effetti… Mi chiedevo come mai sei ancora qui in una giornata
simile.» Replicò Kakei senza dar segno di voler
cogliere la tensione del più giovane.
«Eh?
Non… non dovrei?» Domandò questi,
facendosi pensieroso, notando improvvisamente l'assenza di Rikuo.
«Oh,
apprezzo la tua lealtà verso il lavoro»
Continuò l'altro. «Ma sai… oggi
è San Valentino. Alla tua età dovresti essere
già fuori, magari a comprare del cioccolato per il tuo
amato…»
Il mio amato...
«Immagino
che non sia il mio caso.» Commentò il
più piccolo amaramente, chiedendosi se l'errore dell'uomo
fosse stato intenzionale o del tutto casuale.
Kakei
sospirò, posandogli una mano sulla spalla. «Sai
Kudo… Rikuo è già andato
via… Certo potrebbe essere con una ragazza
ma…» Strinse gli occhi a quello, rivolgendogli uno
sguardo che al più piccolo diede letteralmente i brividi.
«Se non lo fosse… non credi gli piacerebbe
ricevere del cioccolato?»
«Eh?!»
Commentò Kazahaya, arrossendo visibilmente.
«Certo, se
non provi niente ti suggerirei di evitare, però…
in caso contrario... Sarebbe il momento ideale, non
trovi?.» Concluse l'uomo allontandandosi.
«Il momento ideale,
eh…» Borbottò Kazahaya qualche
minuto più tardi, fermandosi davanti la vetrina di una
pasticceria.
Per qualche strana
ragione si trovò a pensare se a Rikuo avrebbe fatto davvero
piacere ricevere del cioccolato.
Negli ultimi tempi il
loro rapporto si era fatto via via più profondo, eppure...
Non avrebbe saputo
dire cosa ci fosse tra loro.
A conti fatti forse
non potevano considerarsi neppure amici.
Sospirò a
quello, continuando a fissare i dolciumi ordinatamente esposti, quasi
impossibilitato a scollarsi da quella vetrina.
«Dannazione,
e va bene!» Sbottò contro ignoti, decidendosi
infine ad entrare.
Riuscì a
muovere giusto un paio di passi che si trovò a sbattere
contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno.
«Ri..Rikuo…» Mormorò
incredulo, arrossendo per l'imbarazzo.
«Come mai ti
imbarazza vedermi?» Domandò l'altro
sorridendo sarcastico, come suo solito.
«Eh?!»
A quelle parole Kazahaya si rizzò come un gatto.
«Non lo sono affatto!» Esclamò nervoso,
chiedendosi subito dopo come mai il collega si trovasse in quel
negozio. «Tu piuttosto… che ci fai qui?»
Domandò quindi, curioso ed improvvisamente nervoso.
Che fosse in compagnia?
Dei, che cavolo gli
importava, poi.
«Avevo
voglia di cioccolato. Ne ho ricevuto parecchio…»
Spiegò il moro, mostrandogli una busta carica di pacchetti.
«Ma nessuno è all'altezza di questa
pasticceria.» Continuò, addentandone uno che
Kazaya non aveva neppure notato, preso com'era a guardarsi intorno, in
cerca di presenze femminili.
Rikuo
sembrò accorgersi della cosa, sporgendosi al punto da
sfiorargli il volto con il proprio respiro. «E tu,
inveve?» Domandò in un soffio.
Quel gesto
sembrò paralizzare l'altro. «I..io… ne
avevo voglia, ecco!» Esclamò il più
piccolo dandosi subito dopo dell'idiota.
«Oh…
non ricordavo ti piacesse a tal
punto.» ironizzò Rikuo, uscendo e
spingendo l'altro verso la strada. «Dai, te ne do un po' del
mio.» Commentò, incamminandosi, seguito
da un Kazahaya particolarmente imbronciato.
Avrebbe voluto
comprarglielo lui ed invece…
Dannato Rikuo, finiva
sempre col mettersi in mezzo per rovinare i suoi piani.
Continuò a
rimuginare su quanto appena accaduto quando ad un passo da casa si rese
conto di una cosa.
«Hey…
non hai un appuntamento o qualcosa del
genere?» Domandò fissandolo.
«Io? In
effetti si. Pensavo ad una serata romantica davanti alla
tv…» Replicò l'altro, salendo ed
aprendo la porta di casa.
«Significa
che devo lasciarti il campo libero?» chiese Kazahaya
improvvisamente turbato all'idea.
A quello, Rikuo gli
fece segno d'entrare, chiudendo a chiave la porta, fissandolo con
espressione improvvisamente più calda.
«No, scemo.
Significa che intendo passare la serata con il mio
micetto…» Dichiarò, ghignando
all'espressione confusa dell'altro.
«Col
tuo…» Esitò il più piccolo.
«Ma noi non abbiamo…» Il ghigno di Rikuo
lo portò a comprenderne le reali intenzioni.
«Hei!»
Esclamò avvampando, interrompendosi nel trovarsi le labbra
calde e morbide dell'altro sulle proprie e… Dei, sapevano di
cioccolato, un cioccolato assai più buono di quelli
assaggiati fino ad allora.
«Buon San
Valentino, micetto…» Sussurrò
il moro, leccandosi le labbra con fare sensuale prima di tornare a
posarle sulle sue.
E si, sarebbe stata
una serata davvero perfetta, pensò Kazahaya prima di
perdersi del tutto in quel bacio.
Un bacio al sapor di
cioccolato.
)o(
Ok,
questa fanfic, la prima su Lawful Drugstore, è stata scritta
su richiesta in poco più di mezz'ora.
Chiedo venia,
quindi, per eventuali errori e per la trama davvero minimal.
Ci tenevo ad accontentare la richiesta improvvisa, giunta sul finire di
S. Valentino.
Per te Drew...
spero ti piaccia. :P
Buon amore a tutti
e visto che ci siamo e che se siete qui a leggere probabilmente seguite
e amate LD, vi invito sul primo forum italiano ad esso dedicato!
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