Guardandoti
Negli Occhi
Capelli arruffati, rossi come le fiamme che
avvolgono i villaggi distrutti dalle bombe.
Occhi smarriti, azzurri come il cielo sopra le città
– prima che una corazzata lo frantumi.
Pelle chiara, segnata da cicatrici nerastre, laddove
le piume non si sono ritirate del tutto.
Howl guarda nello specchio e sul volto del ragazzo
riflesso si dipinge un’espressione a metà tra il
disgusto e il
terrore.
Oh, cielo… ma chi è costui?
Colto da un orribile sospetto, solleva le mani con
estrema lentezza e si tasta le guance, quasi che quel viso non gli
appartenesse. Il ragazzo allo specchio lo imita, volta leggermente la
testa verso sinistra e si esamina con cura.
Sono… io…?
Quasi dimentica di afferrare un asciugamano con cui
coprirsi, mentre corre fuori dal bagno, lontano dallo specchio,
lontano da quell’obbrobrio dal volto di guerra –
rosso e azzurro,
rosso e azzurro, oh cielo – lontano, lontano, lontano.
«Nonnetta…! Sophie, non dovevi toccare niente di
sopra, niente! Guarda cosa hai fatto!»
Tira una ciocca di capelli rossi come volesse
strapparseli, e forse è proprio quello che vorrebbe fare; ma
riesce
a vedere il loro disgustoso colore, tendendoli a quel modo, e allora
li lascia andare.
Vorrebbe morire.
Sarebbe molto meglio che dover sopportare d’essere
conciato a quel modo.
Ti prego, fammi morire.
Chiude gli occhi sulla guerra e si abbandona
all’Inferno. Il castello errante scricchiola.
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