Partecipante
al “The Fours Elements Challenge” con la tabella
Aria (che potete
trovare nella mia pagina personale) e che potete raggiungere
cliccando sul banner qua sotto.
Anche
questa fa parte della serie “Pensieri di un ragazzo
innamorato”
Spero
vi piaccia
*°*
Raccolta
12
Prompt
Aria
*°*
Parlare
con Riida a volte è come parlare con qualcuno che nel
cervello ha
aria pura.
Nulla.
Il
vuoto.
Tu
gli parli e lui continua a stare con la sua aria assorta, con la
faccia persa nei suoi pensieri.
Sembra
che nemmeno ti ascolta.
Come
mi arrabbio ogni volta che fa così!
Gli
vuoi parlare di cose serie, di importanza vitale e lui o cambia
argomento perché fino a quel momento non ti ha nemmeno
ascoltato o
proprio non guarda, si alza e se ne va a fare gli affari suoi.
Giuro.
Esperienze
di coppia vissuta.
Però
poi a volte ti stupisce.
Raramente,
ma ti stupisce.
Si,
sembra che abbia attaccato la spina. Si volta, ti guarda con un
guizzo di intelligenza negli occhi e inizia a parlare di cose
sensate.
Oppure
tu torni a casa, stremato dal lavoro, contando sul fatto che gliene
hai parlato talmente a lungo che dovrebbe saperlo meglio di te, ti
lamenti del lavoro e lui ti osserva da dietro la tela di pittura e ti
chiede su che cosa stai lavorando.
E
lì veramente non ci vedi più.
Gli
urli contro, ti alzi nonostante i tuoi muscoli non vogliono
più
rispondere ai comandi del tuo cervello ed esci di casa, magari anche
sbattendo la porta.
E
quello che ti fa imbestialire ancora di più, è
lui che ti viene
dietro e cerca di fermarti, chiedendoti che cosa hai o che cosa ha
fatto di così grave.
E
quando ti volti, lo accusi così tanto, fino a che il fiato
non ti
manca, fino a che non vedi i suoi occhi vacui e pieni di lacrime.
E
torni a casa, ancora più arrabbiato di prima, deluso da te
stesso
perché ti dici che ormai dovresti conoscerlo, che
è così di natura
non perché non tiene a te.
Stai
nel letto a fissare il soffitto a pensare a quello che hai fatto, a
quello che hai detto, a quello che hai visto.
E
quando è lui quello che torna a casa, quando ormai pensi che
non lo
avrebbe più fatto, vorresti alzarti e andare da lui per
scusarti.
Ma
non lo fai perché sei troppo orgoglioso, troppo pieno di te,
troppo
convinto che tu non devi mai piegarti davanti a nessuno.
E
allora lui entra nella stanza buia.
Sa
che sei sveglio, ma non ti parla. Si cambia, si mette il pigiama in
silenzio e si sdraia nel letto.
E
tu vorresti girarti verso di lui e vedere che cosa fa.
Ma
rimani immobile.
«
Starò più attento. Lo prometto. »
E
te lo dice con quella voce da bambino sperduto, che ti fa sentire
ancora più in colpa.
Sai che non lo fa apposta.
Sai
che in fondo è solo colpa della tua frustrazione, non lui
non pensa
mai a quello che fai o a quello che dici.
Sai
che è pieno di pensieri anche lui, di impegni, che pensa
sempre a
voi come fosse una specie di mamma chioccia preoccupata per i suoi
pulcini.
Sai
che forse la sua vita è più impegnata della tua,
anche se non
sembra, anche se non te lo fa mai pesare.
Socchiudi
gli occhi. Ti avvicini, stringendoti a lui e affondando la faccia nel
suo petto, senza avere il coraggio di guardarlo.
Lui
non dice nulla, stringe solo le sue braccia intorno a te,
stringendoti con forza a sé, perché sa che ha
rischiato di
perderti.
Rimanete
in silenzio, le ore.
Tu
rimani sveglio fra le sue braccia e lui non fa altro che
abbracciarti.
Vorresti
parlargli, ma le parole ti muoiono in gola. Lui non sa che dire,
già
lo sai. E se anche ci provasse, non sarebbe da lui.
Non
parla di queste cose. Si vergogna troppo. Rischia sempre di
sbagliare. Quindi rimane in silenzio. E paradossalmente è la
cosa
migliore che può fare. Perché ti permette di
pensare
tranquillamente, di fare auto critica.
«
Ti amo. » dici solo, senza guardarlo, dopo ore di silenzio.
Senti
il suo cuore battere più forte. Lo senti distintamente. Hai
l'orecchio posizionato sul suo petto e lo senti battere, battere,
battere sempre più forte.
Le
sue mani si stringono ancora con più forza su di te.
Nasconde il
volto nei tuoi capelli.
«
Anche io. Senza di te sarei perduto. »
La
sua voce trema per l'emozione. E ti senti ancora più in
colpa,
perché lo senti innamorato come il primo giorno che te lo ha
detto,
che ti ha placcato perché tu lo evitavi, spaventato dai tuoi
stessi
sentimenti.
Lui
ti guardava con i suoi occhioni scuri, pieni di passione. E
lì i
tuoi muri sono crollati e hai deciso che avresti accettato tutto di
lui.
E
anche adesso, che ripensi alla rabbia che hai provato poche ore fa,
sai che lo ami anche te come il primo momento che ti ha placcato,
quando avevi paura di te stesso.
«
Cercherò di essere migliore. » sussurri con voce
talmente strozzata
che fai fatica a respirare.
«
Tu... vai benissimo così. Anche se mi insulti, anche se ti
arrabbi
sempre. Tu sei fatto così. Lo sapevo quando ti ho detto di
amarti
per la prima volta. E so di non essere una persona facile. So che a
volte mi perdo nel mio mondo e mi dispiace per questo. »
Le
sue parole sono pugnalate. Perché lo sai già.
Perché lo ami anche
per questo. Perché ami tutto di lui, incondizionatamente.
«
Ti amo Riida. » ripeti.
«
Anche io Nino. » ti sussurra dolcemente all'orecchio.
Lo
vedi sorridere. E' buio, ma tu sai che sta sorridendo. Lo senti,
passando lentamente le tue dita sul suo volto, sulle sue labbra.
Lui
ti bacia i polpastrelli. Lo baci.
Lo
baci a lungo, a fondo. Come se fosse l'ultima volta.
Fino a che
non ti manca il fiato, fino a che non senti lui che respira per te,
dentro la tua bocca.
Le
sue mani passano febbrilmente sulla tua schiena, scivolando sulla
maglietta del pigiama, fino ai tuoi capelli, stringendo sulla testa
per riprendere a baciarti.
Le
tue di mani sono invece sulle sue spalle, passando sui suoi muscoli
tesi, sul suo petto, sui suoi fianchi.
«
Ti amo. » lo senti sussurrare « Ti amo. »
continua « Ti amo Nino.
»
Lo
senti prenderti fino in fondo. Fino a in fondo.
Lui
spinge dentro di te, mordendoti il collo. E tu, sopra di lui
appoggiato con la schiena al muro, ti stringe a sé.
E
quando viene, tu sai che tutto può tornare come prima.
Normale.
Canzoni,
drama, talk, concerti.
Non
vuoi e non puoi permettere alla tua frustrazione di allontanarti da
lui.
Perché
anche se non glielo dici spesso, anche se lo tratti male
perché è
l'unico modo che conosci per amare una persona, tu sei follemente
perso di lui.
Dell'uomo
che non ti ascolta ma che ti stupisce.
Dell'uomo
che non ti parla, ma che ti stupisce.
Dell'uomo
che è semplicemente sé stesso. E ti stupisce.
E
che ti ama.
Con la stessa passione che tu provi per lui.
Lo
ami.
Ti
ama.
E
questo vi basta.
Per
sempre.
Fine
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