Sweet Nightmare.

di Cicciopalla
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CICCIOPALLA'S CORNER: *coff coff* Yeah ._. Che teneri sti due fratellini mamma mia çVç Ci stavo pensando proprio mentre mi rotolavo nel letto cercando di dormire, senza successo ovviamente DD: BeH, non ho nient'altro da aggiungere, penso o_ò Sì, forse è un po' Shared-dosa, ma rimango fedele a Tomo don't worry ;D *powa* -come se a qualcuno importi pft- 

 

 

Sweet Nightmare

Il tuo sguardo vaga per la stanza poco illuminata dalla fioca luce della lampada sul comodino al tuo fianco. Gli occhi spalancati, non li chiudi da un po’. Hai paura. Hai fatto un altro stupido, maledetto incubo. Chiami a te quel poco di forza per smuoverti da quella situazione e smetterla di farti sembrare un cretino. Giri piano la testa, rivolgendo la tua attenzione all’orologio digitale che per qualche secondo ti acceca gli occhi. Li strizzi e poi focalizzi nuovamente.
Le 3.45 a.m.
Sprofondi nuovamente nel cuscino, sospirando. C’è solo un modo per uscirne. Ti liberi delle coperte calde e sgusci fuori dal letto. Ti accorgi di essere anche sudato: la maglietta appiccicata al tuo splendido corpo, la fronte imperlata di sudore, i capelli bagnati. Imprechi piano e ti dirigi alla porta. La spalanchi e il freddo del corridoio t’invade, provocandoti dei leggeri brividi su per la schiena. Non ti eri accorto di quanto caldo facesse nella tua stanza.
Non badandoci poi molto, ti dirigi alla sua, di stanza. Apri la piano la porta impiegandoci qualche minuto buon per richiuderla, e scivoli dentro senza fare il minimo rumore, anche se sai benissimo che lui non si sveglierà nemmeno con la banda passante sotto casa. Aspetti che gli occhi si abituino al buio e appena inizi a distinguere le prime sagome, ti addentri cercando il suo letto. Non è molto lontano, è abbastanza grande perciò lo individui subito. Evitando di sbatterci contro i piedi, arrivi al lato libero. Sfili le coperte e, cauto, ti ci infili dentro.
Lui ti volge le spalle, spoglie e un sorrisino malizioso ti si stampa in faccia. Non riuscendo a resistere alla tentazione, passi un dito su e giù per la sua schiena tracciando delle linee immaginarie.
-…Shan-ni-no…- lo chiami sottovoce scandendo sillaba per sillaba, sperando di svegliarlo. Senti un mugugno leggero provenire dalla sua gola e sorridi compiaciuto. Lui si gira, muovendo le coperte quasi fosse arrivato uno terremoto e ti guarda dritto negli occhi, perdendosi in quel mare blu così perfetto per essere reale. Sorride anche lui.
-Un altro incubo?- ti chiede, abbracciandoti. Ti sistemi stretto sul suo petto e ti senti subito al sicuro.
-Penso sia colpa della tua cucina- constati, assaporando il sapore della sua pelle calda.
-Ma che scherzi? Io cucino divinamente. Sei tu che hai lo stomaco fragile!- risponde di rimando Shannon, che intanto incomincia ad accarezzarti i capelli. Qualche secondo e poi prorompete entrambi in una risata liberatoria.
-Posso dormire con te?- domandi, alzando la testa così da ritrovare nuovamente i suoi occhi.
-Certamente! - ti stampa un bacio sulla fronte e ti stringe forte.
-Ti voglio bene, fratellone!- esclami, prima di cadere in un sonno profondo, candido e senza incubi.
-Anch’io te ne voglio, fratellino- Shannon ti scompiglia un po’ i capelli, addormentandosi con te.
 
Ogni volta che c’è anche lui non hai mai paura, ti senti forte, protetto come nelle ali di una fenice. Per questo non smetterai mai di volergli bene.




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