Avevi un sogno, Aster.
Un sogno comune a tanti, un desiderio proprio della gente, normale, che
vuole solo vivere in pace.
Forse era proprio questo, forse non bisognava essere normali, per
arrivare vicini al realizzarlo.
Forse era necessario essere pazzi.
E tu lo eri, oh, si che lo eri.
Fissi le rovine del tuo palazzo, avverti il freddo del cristallo nero
sprigionare fiamme di sangue all’interno del tuo corpo, senti
il pavimento di pietra duro sotto le ginocchia piegate.
Sicuramente un pazzo è arrivato molto più vicino
a realizzare ciò che desiderava di quanto non sia mai
successo a persone normali.
Ma sei stato fermato, hai incontrato una barriera per te
insormontabile, fatta della tua stessa pazzia, unita alla follia
più profonda e totalizzante che la Natura abbia mai creato.
L’amore.
Ciò che tu hai dimenticato, ciò che mancava alla
tua pazzia, era l’amore.
Irrazionalità in grado di spingere gli esseri viventi oltre
ogni limite logico, in grado di far loro superare indenni gli abissi
più neri.
Una follia più grande, ciò che ti ha fermato.
La sorte è beffarda, e il mondo è in mano al
caso, pensi mentre il dolore esplode e il mondo ti chiude le sue porte
in faccia.
Non conta la grandezza del sogno, ma la follia in esso riposta.
Note dell'Autrice
Non so il perchè di questa cosa.
Chiamatelo il frutto di un'ispirazione momentanea, scritto senza
pensarci troppo su.
Grazie a chiunque leggerà :)
Bethan
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