Bang bang
He shot me down
Fu un attimo.
Il primo colpo partì rapido. Forse troppo. Un dolore lancinante mi colpì alla spalla.
Alzai lo sguardo verso il suo viso. Nei suoi occhi freddi nessun segno di rimpianto.
Bang bang I hit the ground
Un secondo colpo sferzò l'aria. Non riuscii neanche a capire dove mi avesse colpito. Caddi in ginocchio sul freddo terreno fangoso, dove piccole gocce di pioggia avevano cominciato ad abbattersi con insistenza.
Bang bang
That awful sound
Sparò un altro colpo.
Ma forse non era suo. Probabilmente era partito da uno dei tanti fucili da cui eravamo circondati.
Una delle tante armi con cui i nostri due eserciti si stavano massacrando ormai da giorni.
Il suono di quegli spari diventava sempre più amaro. Sempre più insopportabile.
Bang bang
My baby shot me down
Le voci si confondevano nella mia testa e tutto scorreva più lento. Sembrava di sognare.
La ferita bruciò più forte. Abbassai il capo e vidi il sangue mischiarsi con il fango.
No. Non era certo un sogno, era tutto vero.
Gilbert Weillschmidt mi aveva sparato. Era la persona che amavo e mi aveva sparato. Più di una volta.
Seasons came and changed the time
When I grew up I called him mine
I would always laugh and say
"Remember when we used to play?"
Dicono che quando stai per morire tutta la vita ti passi davanti agli occhi.
E' vero.
In quel momento le immagini della mia infanzia mi si presentarono davanti, così nitide che avrei potuto toccarle.
Ci eravamo conosciuti da piccoli.
Quante mattinate avevamo passato giocando insieme, facendo finta di detestarci, litigando per tutto.
Ma senza che ce ne accorgessimo il tempo stava passando, le stagioni si stavano succedendo rapidamente e noi stavamo crescendo.
Stavamo crescendo e stavamo imparando a volerci bene. Bene veramente. Quel tipo di bene che si nutre giorno per giorno, con le piccole azioni.
Anche se non lo dimostravamo io e Gilbert ci amavamo.
Cercai nuovamente i suoi occhi, questa volta erano illuminati da una luce diversa.
Ti ricordi quando giocavamo, Gilbert?
Bang bang, I shot you down
Bang bang, you hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, I used to shoot you down
“BOOM! Ti ho preso!”
“Non è vero!” esclamasti ed un'espressione corrucciata apparve sul tuo viso da bambino.
“BOOM!” finsi di sparare un altro colpo dalla piccola pistola di legno che ti avevo puntato al cuore. “Ecco, ora ti ho colpito!” aggiunsi trionfante.
A malincuore ti buttasti a terra facendo finta di essere ferito.
“Avanti, ora devi dirlo!” dissi ridendo, incrociando le braccia la petto.
“Non se ne parla!” ribattesti storcendo il naso.
“Erano i patti. Adesso devi dirlo!”
Sbuffasti inginocchiandoti sull'erba “ Elizabeta Hèdervàry è la più grande guerriera che il mondo abbia mai visto e io mi inchino alla sua potenza”
Sulle mie labbra comparve un sincero sorriso, mentre un lampo di genuina gioia mi illuminava lo sguardo.
Tesi una mano e ti aiutai ad alzarti “Rivincita?”
Come era bello avere otto anni.
Per me, in quel momento, non ci sarebbe stata alcuna rivincita.
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