chapter one
Era
tutto il giorno che quel disgraziato di Merlin non si faceva vedere.
Sembrava scomparso. Era in quella città da neanche un giorno
e già
si era cacciato nei guai. Poteva giurarci che era andata
così. Non
doveva essere andata altrimenti. Non c'era alternativa. Il vecchio
cerusico si aggirò per i corridoi finché non
incontrò Ginevra.
“Oh
salve Ginevra.”
“Buongiorno Gaius. È stata una buona
mattinata?”
“Oh sì grazie. Siete sempre molto
gentile.”
disse Gaius sorridendo. “Non è che per caso avete
incontrato un
ragazzo alto, moro, occhi azzurri, un po' spaesato girare per
Camelot?” la fanciulla ci pensò un attimo.
“Beh
effettivamente un ragazzo che corrisponde alla descrizione l'ho
visto. Era al campo di allenamento molto probabilmente per caso e si
è imbattuto in Arthur. L'ha fronteggiato. A mio avviso ha
fatto solo
bene. Arthur è solo uno sbruffone e quel ragazzo gli ha dato
una
bella lezione.” rispose lei annuendo come per confermare
ciò che
aveva appena detto.
“E
ora dove si trova.”
“Il principe lo ha fatto rinchiudere in
cella per aver osato...”
“Ho
capito. Grazie mille Ginevra.”
“Oh
di niente Gaius. Quando posso essere utile..” fece per poi
accennare a un inchino e allontanarsi.
Gaius
si allontanò nella direzione opposta. Ecco! Eh ma come
poteva essere
diversamente? Come aveva predetto si era cacciato nei guai. Proprio
lui che con i poteri che si ritrovava doveva essere il più
cauto e
attento a passare inosservato. Per tutti gli dei cosa gli era passato
in testa?! Mettersi in mostra e proprio con Arthur Pendragon, il
principe ed erede al trono! Arthur era l'essere più
arrogante e
presuntuoso del regno di Camelot e di tutti i regni vicini. Non c'era
da meravigliarsi che l'avesse mandato in prigione per una
sciocchezza, magari.
Con
questi pensieri il cerusico si recò dal re. Che
fortunatamente per
il medico di corte aveva appena terminato una riunione organizzativa
per l'arrivo di Lady Helen e per i festeggiamenti legati alla
celebrazione del ventennio di lotta contro la magia.
“Sire,
posso rubarvi qualche minuto?”
“Oh
Gaius! Certo. Qualcosa non va?”
“No
sire, io sto benissimo. Ieri è arrivato a Camelot il figlio
di una
mia cara amica e ho saputo che ha trascorso la notte in prigione.
Volevo sapere il motivo.”
“Io
non ne so niente, Gaius.”
“È
stato Arthur infatti a mandarlo nelle carceri.” Uther
sospirò e
chiamò una guardia. “Dite a mio figlio di
raggiungermi
immediatamente.”
“Sì
sire.” disse questi allontanandosi.
“Principe
Arthur, vostro padre vuole vedervi nella sala del trono.”
riferì
la diligente guardia una volta che fu entrato nelle stanze del nobile
asino arrogante.
“Arrivo
subito. Va pure.” fece il principe dirigendosi verso la sala
del
trono.
“Mi
hai fatto chiamare, padre?”
“Sì.
Esigo delle spiegazioni.”
“Per cosa?”
“Ieri
hai fatto arrestare un ragazzo che è ospite dal nostro
medico di
corte.” Arthur rifletté un attimo poi
scoppiò a ridere.
“Merlin?!”
“Non
so se sia questo il suo nome, ma..”
“Sì,
è Merlin.” confermò Gaius.
“Che
cosa ci trovi di tanto divertente?”
“Niente, padre. Ti chiedo
perdono.”
“Posso
allora sapere perché l'hai fatto imprigionare? Ha per caso
fatto uso
di magia? È uno stregone?” chiese leggermente
alterato.
“No.
Non è uno stregone. È un totale idiota. Ieri ha
osato frapporsi tra
me e il mio servitore. Mi ha mancato di rispetto e l'ho punito come
si meritava.” sostenne il giovane Pendragon una volta che si
fu
fatto serio.
“Sul
fatto che sia un idiota concordo pienamente, principe Arthur, ma vi
assicuro che se vi ha risposto in tal maniera era solo
perché,
immagino, ignorasse totalmente il vostro rango. Se avesse saputo chi
voi foste, sono certo che non avrebbe mai osato sfidarvi. Merlin
è
un bravo ragazzo.” concluse Gaius. Arthur sorrise quando
sentì il
vecchio medico affermare che quel ragazzo impertinente fosse .
“
Arthur, per quanto io sia d'accordo con te sul fatto che nessuno
debba osare sfidare un proprio superiore, questa volta mi vedo
d'accordo con Gaius. Probabilmente egli non ne era a conoscenza del
tuo rango.”
“Di sicuro. Se vi mancherà ancora di rispetto,
Sire, potrete farne ciò che volete e non mi
opporrò.” fece Gaius
in modo da cercare di convincere il giovane rampollo a cedere.
“Arthur”
fece Uther. Il giovane biondo rifletté qualche istante. Poi
gli
comparve un ghigno malefico.
“D'accordo,
ma a una condizione. Deve essere messo alla gogna.” Gaius
annuì.
“E
sia, sire. Glielo riferirò.”
“D'accordo,
Arthur.” fece il re.
Il
principe sorridendo si allontanò dai due tornando in camera.
Con un
sorriso trionfante.
Poche
ore dopo il principe si affacciò alla finestra e
guardò fuori. In
cortile. Quell'idiota di Merlin era alla gogna come si meritava.
Forse, effettivamente la prigione era stata una punizione troppo
dura, considerando il fatto che quel moretto era nuovo. E poi, con
Merlin alla gogna, si godeva di un'ottima visuale..
***
“Verrai
nominato valletto del Principe Arthur” aveva detto Uther
tutto
entusiasta a Merlin, quell'idiota coraggioso che gli aveva salvato la
vita. Ora era tutto passato. Dopo che a Lady Helen, o meglio, alla
strega che aveva assunto le sembianze di Lady Helen, era caduto il
lampadario addosso e Merlin aveva salvato la vita al nobile asino, e
dopo che il re aveva avuto la brillante idea di nominare quel moretto
tutto pelle e ossa come suo valletto, le guardie si erano preoccupate
di togliere la salma della vecchia strega e i resti del lampadario
dalla sala e il banchetto aveva continuato come se nulla fosse
accaduto. Beh.. più o meno. Quello era ciò che
tutti avevano
cercato di fare. Ma tra i commensali era rimasta comunque
un'atmosfera fredda, d'imbarazzo e nessuno sapeva bene come gestire
la situazione. Persino Lady Morgana che di solito riusciva sempre a
smorzare queste situazioni distraendo se stessa e le dame da eventi
del genere, quella sera non era stata di grande aiuto e compagnia.
Infatti, non appena aveva terminato di cenare, si era ritirata nelle
sue stanze e Uther non aveva avuto nulla da obiettare. L'unico
argomento che era riuscito a distrarli per qualche minuto era stato
il miracoloso salvataggio che quell'impavido giovane aveva compiuto.
Era riuscito, solo tra tutti gli uomini presenti in sala a salvare la
vita del principe. Ben presto, tuttavia, anche quell'argomento era
stato messo da parte. Ed era calato nuovamente il silenzio.
Arthur
ora si trovava nella sua camera. E pensava a quanto in quei pochi
giorni la sua vita fosse cambiata. Quanto quel ragazzo pur
irriverente, fosse stato coraggioso a mettere a repentaglio la
propria vita per salvare la sua. Che ne avesse ricordo nessuno fino a
quella sera, l'aveva mai fatto. Non senza un secondo fine. Merlin non
aveva avuto alcun motivo per farlo con un secondo scopo. Egli l'aveva
mandato in prigione, alla gogna, lo aveva massacrato con la mazza
ferrata, -ebbene sì, era consapevole di averlo ferito
fisicamente- .
Quale motivo poteva avere quel ragazzo di salvargli la vita? Beh
qualunque fosse stato la sua intenzione, l'avrebbe scoperta presto.
Chiamò la guardia che stava fuori dalla sua porta.
“Vai a chiamare
il mio nuovo servitore e digli che voglio vederlo subito.”
gli
ordinò guardando fuori dalla finestra, senza neanche
guardarlo. La
guardia annuì e uscì dalla stanza.
“Merlin
il principe vuole
vederti.”
Dopo
pochi minuti, era appena passato un quarto d'ora, vide il moro
attraversare il cortile dove due giorni prima era stato messo alla
gogna. E dopo pochi istanti sentì bussare alla porta.
“Avanti.”
disse sempre guardando fuori dalla finestra. Sentì la porta
chiudersi e si voltò: Merlin era lì, contro la
porta probabilmente
timoroso che lo guardava. Aveva soggezione di lui, finalmente. E
sorrise beffardo.
“Noto
con piacere che la gogna ti è servita da lezione.”
fece mentre si
avviava al tavolo per versarsi vino nel calice.
“Oh
sì. Devo ammettere che mi è stata molto
educativa.” fece con il
tono di sempre. Il principe sorrise e finse di non aver notato il
tono.
“Non
ne avevo dubbi.” fece per poi appoggiarsi al tavolo e
guardarlo
mentre beveva.
“Allora,
Merlin” fece con una nota sarcastica nel tono. “E
così mio
padre ha pensato bene di affidarti a me.” pensò ad
alta voce.
“A
quanto pare.” Fece nervoso. Arthur posò il
bicchiere mentre rideva
divertito.
“Sei
nervoso, Merlin?”
“No,
sire.”
“Sembra
di sì.”
“È
solo apparenza.” fece lui ancora più nervoso.
Arthur rise ancora
di più.
“Non
sei bravo a mentire, Merlin. Il che è un grande vantaggio
per me...
e un'immensa disgrazia per te.”
“Temo che sarò costretto a
darvi ragione questa volta.” lui sorrise
“Abituati
perché da ora in poi sarai costretto a farlo, anche quando
non
vorrai. Sei il mio servitore. E i pareri dei servitori non contano
niente.”
“Ne
sono certo.” fece lui sempre irriverente.
Arthur
gli voltò di nuovo le spalle. E si allontanò.
“Svegliarmi
tutte le mattine in perfetto orario, portarmi la colazione, portare a
passeggio i miei cani, strigliare i miei cavalli, pulire le
stalle..”
affermò il principe continuando il lunghissimo elenco di
doveri che
spettavano al giovane servitore.
“Sì,
mio signore.” rispose Merlin con il mal di testa al solo
pensiero a
quell'elenco che sembrava non finire più.
“Bene.
Da domani inizierai il tuo lavoro.”
“Sì, Sire. Buona notte.”
“Buona
notte.”
ok
ragazze so che dovrei continuare le altre due storie che ho in
sospeso, ma quando oggi ho visto la prima puntata della prima
stagione (dove secondo me Artù è molto
più figo che in qualsiasi
altro episodio di qualsiasi altra stagione per la sua aria
strafottente e boriosa di maledetto bastardo.. sbavsbavsbav), mi
è
venuta in mente un'idea brillante (spero): scrivere una o due scene
che non si vedono ma di cui si fa accenno negli episodi di questa
serie. Questo capitolo, come tutti gli altri che verranno in seguito,
desidero dedicarlo alla mia grande e unica AG, senza la quale ora non
sarei qui e di cui ho davvero tanto bisogno. Ti voglio bene, tesoro.
;) <3
PS:
so che in italiano sarebbero Artù e Merlino, ma l'amore
della mia
vita non riesco a immaginarmelo stronzo.. mi veniva meglio usando
Arthur.
Grazie
in anticipo a tutte coloro che recensiranno o leggeranno
semplicemente questo primo capitolo.
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