Nota dell'autrice: è la prima
fanfiction che scrivo e pubblico su Grey's. Sono abbastanza
soddisfatta, ad essere sincera. Ma necessito di commenti, positivi,
negativi..Qualsiasi commento che mi aiuti. Vi sarei grata se mi
segnalaste qualsiasi cosa. E se secondo voi merita un seguito.
Grazie a chiunque la leggerà
:)
Silvia
Pairing:
Teddy/Henry
Personaggi e tutto sono proprietà di Shonda e ABC. ;)
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Si avvicinò al bancone delle
infermiere del piano terra.
Scusi, mi sa dire dove posso
trovare la Dr. Altman? - chiese sorridendo all'infermiera, troppo
impegnata per accorgersi di lui.
Non saprei risponderle, signore –
rispose questa, alzando leggermente gli occhi dalle cartelle che
stava consultando – Provi a chiedere al secondo piano. -detto
questo ritornò alla sua precedente occupazione.
Henry rimase a fissarla ancora qualche
secondo, poi decise di avviarsi verso l'ascensore. Quel giorno si
trovava in ospedale per qualche esame che prevedeva il prelievo del
sangue, o l'urinare in un vasetto.. non ricordava.
Aveva deciso di passare a salutare
anche la sua “consorte”. Non la sentiva da un po', ma,
nonostante il loro matrimonio fosse solamente un modo per aggirare
quel piccolo problema
dell'assicurazione, aveva voglia di vederla.
Entrato
in ascensore con un paio di infermiere, decise cavallerescamente di
far scegliere a loro il piano. Non aveva fretta.
“Chissà
se lei mi avrebbe mai sposato...”
Ultimamente si trovava spesso a chiedersi quante altre donne
avrebbero fatto quello che Teddy Altman avrebbe fatto per lui. Si
rispondeva sempre allo stesso modo: nessuna.
Era
immensamente grato a quell'angelo biondo che gli stava salvando la
vita.
Al
piano successivo entrarono in ascensore due medici che Henry aveva
già visto, insieme a Teddy. Non ricordava il nome della donna,
ma sapeva che l'uomo era Owen Hunt. Il loro testimone di nozze.
Il
dr. Hunt era evidentemente troppo occupato a discutere con la
dottoressa che gli stava accanto per accorgersi di lui. Henry non si
risentì, ma decise di salutarlo ugualmente.
Salve
Dr. Hunt! -il traumatologo si voltò. Dopo qualche istante in
cui parve non riconoscerlo una scintilla attraversò il suo
sguardo.
Henry.
- disse Hunt, con un cenno del capo. Immediatamente tornò a
parlare con la collega.
“Ok
rosso, evidentemente non ti sto particolarmente simpatico”
pensò aggrottando impercettibilmente le sopracciglia.
Henry
scese al secondo piano. Trovò velocemente il bancone delle
infermiere, ma nel momento in cui stava per aprire bocca, la vide.
Teddy
era poco più avanti, gli dava le spalle. I capelli biondi
sciolti, le mani nelle tasche del camice, un piede che si strofinava
nervoso contro la caviglia.. e un uomo davalti a lei. Alto,
affascinante, bella presenza. Se Henry fosse stato omosessuale ci
avrebbe fatto un pensierino. Si avvicinò.
Teddy,
colta di sorpresa, si girò di scatto, spalancando gli occhi.
Beh,
non era esattamente questo l'effetto che voleva fare. Forse doveva
cambiare qualcosa del suo look.
L'uomo
le spiegò brevemente dei suoi esami. Poi decise di presentarsi
all'altro tizio.
Stavano
per uscire. Teddy doveva cambiarsi.
Henry
decise di aspettare in sala d'attesa con il nuovo spasimante di sua
moglie.
Un
tipo logorroico, con qualche problema di egocentrismo. Si annoiò
in fretta e si trovò a sperare che Teddy arrivasse il prima
possibile. Il che non accadde. Un'emergenza l'aveva trattenuta.
Più
passava il tempo, più Henry si rendeva conto che questo tizio
non faceva proprio al caso del suo angelo biondo. A Teddy serviva
qualcuno di diverso, che si interessasse a lei e non solo a se
stesso..un po' come lui. Nello stesso istante in cui formulò
questo pensiero si rese conto di quanto poteva essere sbagliato. Non
poteva volere che quella donna si legasse ad un relitto come lui. No.
Era semplicemente un'idea sbagliata. Pessima.
Ok,
erano sposati, ma solo per l'assicurazione. Non c'era sentimento.
Come
un flash, venne attraversato dall'idea di baciarla. Un improvviso
calore alle orecchie. No!
I
suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di..beh..dell'oggetto
dei suoi pensieri. Il tizio per tutto il tempo gli aveva parlato di
qualche viaggio epico in qualche dannata località. Teddy lo
avrebbe adorato. Forse. Non poteva dire di sapere se le piacessero i
viaggi o meno.
Il
cellulare dell'uomo suonò e lui si allontanò ammiccando
verso Teddy.
A
quel punto Henry si alzò e la raggiunse. Era splendida.
Teddy
si limitò a sorridergli, nervosamente. Uno sguardo strano.
Lei
voleva il suo appuntamento.
Il
tizio ritornò e se la portò via prendendola per un
braccio. Salutò Henry e si avviarono assieme verso
l'ascensore.
Teddy
si voltò un'istante, prima di sparire dietro le porte.
Improvvisamente
Henry sentì una fitta alla bocca dello stomaco.
“
Maledizione! Quale altro organo ha deciso di smettere di
funzionare?!”
Istintivamente
si portò una mano all'addome. Capì che non c'era nessun
dolore. Era solo il mostro verde. Come aveva fatto a non
riconoscerlo..
Non
era lì da solo. A fargli compagnia in mezzo a quella sala
d'attesa c'era anche lei. La gelosia.
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