And...
I miss you Kate
“Smettila di
fissare il telefono
Richard”. Lo scrittore sobbalzò. Non sapeva ci
fosse qualcuno in
casa e di certo non si aspettava veder comparire sua madre.
“Non lo sto
fissando. Sto... cercando
l'ispirazione”
“Beh allora
perché non chiami la tua
ispirazione e
le chiedi se
vuole passare qualche giorno con noi?”
“Avanti
mamma
perché devi far ricondurre ogni singola cosa che faccio a
Beckett? E
poi sarà impegnata con il lavoro. A quanto pare gli
assassinii si
moltiplicano durante l'estate...” Martha sospirò e
si sedette sul
poggia braccio della poltrona avvolgendo un braccio intorno alle
spalle del figlio “Non hai scritto quasi nulla da quando vi
siete
lasciati. Gina non sarà molto contenta, ti ricordi cosa ti
ha detto
prima di ritornare in città?” Rick
rabbrividì al solo pensiero.
Per fortuna Gina era dovuta ritornare a New York prima del previsto
per degli impegni di lavoro, e questo significava più relax
e meno
strilli.
“Nonna
io sono
pronta! Andiamo?” Alexis scese le scale di corsa
“Dove
andate?”
“A
prenderci un
gelato in quel bar in centro.”
“Vengo
anche io!”
lo scrittore fece per alzarsi ma Martha lo spinse indietro
“No
caro tu te ne
starai qui a scrivere. Prima il dovere e poi il piacere.”
“Attenta
a non
ingozzarti troppo con quel gelato!” urlò mentre la
porta di casa
si chiudeva. Rick, ormai solo, sbuffò e fissò lo
schermo del pc con
aria annoiata. Era ora di mettersi seriamente al lavoro.
Iniziò a
scrivere un paio di righe poi, insoddisfatto del suo lavoro, le
cancellò.
Frustrato
si alzò
e iniziò a camminare avanti e indietro per il salotto:
faceva sempre
così quando non riusciva a scrivere. Poi all'improvviso,
come un
tuono a ciel sereno, ebbe un'idea. Si fiondò sul computer e
iniziò
a scrivere con fervore; le sue dita scorrevano veloci sulla tastiera
e in pochi secondi la pagina si riempì. Non si accorse del
tempo che
peggiorava e della pioggia fredda che entrava dalla veranda aperta.
In quello stato di trance non poteva accorgersi di nulla, nemmeno se
la casa fosse andata a fuoco.
“Richard!
Chiudi
la finestra!” urlò sua madre fiondandosi verso la
veranda. Lei e
Alexis erano zuppe, a quanto pare si erano ritrovate nel ben mezzo
del temporale sulla via del ritorno. “Si può
sapere come hai fatto
a non accorgerti dell'acqua che entrava?”
“Stavo
scrivendo.
Finalmente ho trovato l'ispirazione!” disse esultante con un
sorriso a trentadue denti.
Martha
sorrise
alzando gli occhi al cielo “Vieni Alexis andiamo ad
asciugarci
prima di prendere qualche malanno...”
Rick
aspettò di
sentire i loro passi salire le scale prima di continuare. Quando fu
sicuro di essere di nuovo solo finì ciò che aveva
iniziato.
Scrisse le ultime parole con estrema calma, come se le volesse
imprimere per bene.
E...
Mi manchi
Kate
Per
quasi un'ora
non aveva fatto altro che scrivere una stupida lettera d'amore per
Beckett.
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