Credere per vedere ~
prompt: #012, impossible/stubborn
«Ehi...!»
Probabilmente
ha soltanto creduto di aver visto
ciò che ha visto. Si è sicuramente sbagliata. Dopotutto è
normale: i suoi nervi sono stati messi a dura prova, nelle ultime settimane [già,
peccato che in questa realtà
sia passata soltanto una notte]. Ed è
impossibile che sia davvero come crede. Lui non può aver fatto una cosa
simile, perché lui non esiste, ecco. Giusto?
«Ehi,
aspetta!»
Ma
le serve comunque una conferma. Dio, non può essere! Che sensazione
fastidiosa... Ma a chi sta cercando di darla a bere? In realtà sarebbe
felice se – oh, no, no. Torna
sulla Terra, Miranda. Va bene sognare e tutto il resto, ma è appunto di
questo che si tratta: di sogni. Non è possibile che un sogno all’improvviso salti su
così e venga ad assistere alla tua esibizione – per poi
allontanarsi in tutta fretta dandoti le spalle, maledizione!
«Vuoi
fermarti o no?!»
Finalmente
lo blocca, giusto accanto al juke-box della caffetteria. Il ragazzo che tanto
le ricorda chi sa lei si volta.
Oh, Dio.
«Ehm,
sì?»
È
incerto, timido, ma gli occhi azzurri indugiano più del dovuto sul suo
viso. Arrossisce. Proprio come faceva il
folletto.
Miranda
non ci prova nemmeno, a dissimulare lo shock. «Non ci credo. Non puoi
essere stato così cocciuto da
seguirmi fino a qui; non puoi aver convinto Malachia
a fare una cosa simile!»
Lui si ritrae impercettibilmente, e il
suo nervosismo sembra aumentare. Tipico.
«I-io non so di cosa tu stia parlando...»
Sì che lo sai, stupido che non sei
altro.
Lo sa,
cavolo, lo sa che è lui. Glielo
legge negli occhi. In quegli occhi rivede l’Unicorno, quella folle
avventura per mare in un mondo diverso e infinitamente più bello,
Oberon e Titania, il Minotauro, la Medusa, la Sfinge, l’Idra, il drago,
tutti, tutto. È lui. Non ha
idea di come accidenti abbia fatto, ma è lui. E poi, non è un po’ a punta il suo
naso?
Non c’è
che un modo per costringerlo a smettere di fingere, e di nuovo lei non esita.
Lo
attira a sé, chiude gli occhi e gli cattura la bocca nella sua – come allora, come allora – ed è
improvviso e strano e forte, e poi a un tratto è dolcissimo e perfetto. Come
allora.
Sebastian
respira più forte, esita, e infine ricambia. E quando il fiato sta per
finire sorride sulle sue labbra, colpevolmente, e confessa.
«Non
ce l’ho fatta a lasciarti andare via.»
Credendo vides,
Miranda. Non dimenticarlo mai.
[ 410 parole ]
Nota: Vediamo un po’ se sono l’unica
EFPniana a impazzire per questo film. <3
Da cosa nasce questa flash? Beh, dal solito dei miei viaggi mentali, direi.
Nello specifico mi sono ritrovata a fantasticare sul finale de Il viaggio dell’unicorno e, in
particolare, sulla scena in cui si vede Miranda suonare la chitarra in un
locale che sembra una caffetteria, voltandosi a un certo punto a guardare ‘qualcuno’
di non meglio specificato. E ho pensato: ma se, una volta tornati alla loro
dimensione, il professor Aisling ha potuto incontrare
una donna che incarnava le fattezze della Medusa, allora perché Sebastian
– quell’adorabile elfo impacciatissimo
e innamoratissimo <3 – non potrebbe tornare a trovare Miranda? In fin
dei conti Malachia ha pur sempre gli strumenti
necessari per il viaggio interdimensionale. Così, ecco qui il risultato
delle mie elucubrazioni – e probabilmente il tizio che Miranda stava
guardando nel locale era una pura e semplice comparsa, ma che volete farci, io
perdo la testa sempre per i fandom e i pairing più misconosciuti. ^^
Sfigafandoms RULE x3