Avvertenze: i personaggi
non sono miei ma appartengono ai rispettivi proprietari, dal creatore
dei personaggi, Arthur Conan Doyle, agli ideatori di questa splendida
serie, Mark Gatiss e Steven Moffat. Questa fanfiction non è
scritta a scopo di lucro.
Nota introduttiva: volevo solo dire che entrare in una nuova sezione
è come andare ad una festa in ritardo e per di
più senza conoscere nessuno, quindi sì, l'ansia
è tanta.
Buona lettura a tutti!
Risveglio
Per il mio compagno
di fanfiction Arkadio,
per il suo quarto di
secolo,
perché
mi ha fatto scoprire questa serie,
perché
ogni tanto deve sopportarmi,
grazie.
John si alzò, nonostante il sonno che sentiva
addosso, passò in bagno, uscì dopo alcuni minuti
e cercò di stirare con le mani il pigiama acciaccato prima
di scendere le scale. Appena entrato in cucina vide Sherlock, di fronte
a una tazza di tè quasi vuota, intento a leggere il giornale.
Le prime volte a Baker Street, John aveva dormito meno ore del solito
e quando si svegliava trovava sempre il suo coinquilino
vestito di tutto punto già impegnato a pensare con o senza
violino oppure indaffarato in qualche esperimento con bulbi oculari o
parti di corpi umani non ben identificate.
Un giorno al dottore era baluginata in testa l'idea che il suo
coinquilino fosse un vampiro visto che non l'aveva mai visto dormire o
riposare. Dandosi dell'idiota immediatamente dopo aver pensato
quell'assurda e impossibile ipotesi, non si era più chiesto
se, quando e quanto dormiva Sherlock, però col passare dei
giorni aveva scoperto che dormiva, non molte ore per notte,
però lo faceva.
Il dottore aveva concluso in breve tempo che dormire non era da
annoverarsi tra le sue attività preferite.
John prese del caffè, si appoggiò sul piano
da lavoro della cucina e scrutò Sherlock con gli
occhi ancora fissi sul quotidiano, constatò che durante
tutto quel tempo trascorso a vivere insieme, non l'aveva mai visto con
un riccio fuori posto o con il segno del cuscino sul viso e
ricordò a se stesso che raramente il suo coinquilino si era
alzato dopo di lui. Inoltre John aveva notato che quando Sherlock
dormiva poco era in forma smagliante più del solito.
Come se potesse ascoltare i suoi pensieri Sherlock lo guardò
da sopra il giornale.
«Buongiorno.» disse il suo coinquilino
inchiodandolo con lo sguardo.
John piegò la testa a sinistra e dopo un sorriso storto
ricambiò il saluto.
Sì, Sherlock era impeccabile anche di primo mattino in
pigiama, vestaglia e pantofole: niente di lui faceva mai una piega.
Fine
Bene, è passata la paura. ^^
Spero che come mia prima apparizione sia andata bene.
Questa sarà la prima di una corta/media/lunga serie, non lo
so, un'altra è già pronta, ma non sono ancora
convinta del risultato.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e che recensiranno, un pensiero
speciale va a quest'ultima categoria.
Campagna pro-recensioni promossa dalla sottoscritta e il suo odio verso
i social network:
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Alla prossima!
free
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