Obliviate
~Run~
Smettila, di fare la bambina.
Asciuga via quelle piccole lacrime prima che colino oltre le tue
guance, prima che diventino visibili al mondo attorno a te.
Lo sapevi che sarebbe andata a finire così, lo sapevi che
prima o poi avresti dovuto farlo. Lo sapevi, perché
è tutta colpa tua.
Hai tenuto per te troppi segreti, troppo dolore, e anche troppa gioia,
perché le cose avessero la possibilità di andare
in modo diverso. Sei tu che hai rovinato tutto, tenendo per te
ciò che doveva restare vero, intatto. Perché loro
non avrebbero capito.
Avrebbero frainteso le tue lacrime, facendoti sentire cento volte
peggio di quanto tu non stessi già soffrendo. E tu non ne
avevi bisogno, di stare ancora peggio.
Non avrebbero condiviso i tuoi sorrisi, perché semplicemente
non sarebbero stati in grado di vedere quanta felicità stavi
effettivamente provando. E tu non hai voluto le loro espressioni
perplesse.
Ci sono stati troppi sbagli. Da parte tua, da parte loro… in
realtà non importa. Ci sono stati, e non importa quanto
proverete a rimettere a posto le cose. Non potrete mai dimenticare
tutto davvero. Né tu, né loro.
È finita.
Accettalo, e alzati. Non hai due anni, ne hai
già più di diciassette. Comportati come la
persona matura che sai di essere. Assumiti le tue
responsabilità, caricati addosso anche il dolore di coloro
che ancora non sanno nulla delle tue intenzioni.
Fa’ quello che
devi.
Scendi le scale, gli occhi
pieni di lacrime che non piangi. Perché tu sei forte.
È questo che ti dici, mentre ti affacci timidamente oltre lo
stipite della porta. C’è la tua famiglia,
lì in salotto. Seduta sul divano, a guardare la tv.
Sorridente. Ignara.
Fallo.
Lo sai, come. Hai studiato un piano per riuscire a portare a termine
l’obiettivo che ti sei prefissa. Tu non vuoi che soffrano per
colpa tua. Non vuoi che si sentano responsabili, non vuoi che si
preoccupino, non vuoi che si disperino. Ma tu lì non puoi
restare, e non puoi semplicemente parlare con loro; perché
non capirebbero. E questo ti lascia una sola possibilità.
Fallo.
Stringi i denti, ingoi il dolore e ricacci indietro le
lacrime. Prendi un bel respiro, perché non puoi permetterti
che la voce tremi o esiti. E la voce lascia le tue labbra in un
sussurro.
--Oblivion.--
L’incantesimo è preciso, ma il tono è
amaro. Un tono che porta in sé le note di un’addio.
Ora vattene.
Corri fuori prima che la tua famiglia si riprenda dalla
confusione che lascia l’incantesimo. In mano stringi forte la
tua borsetta di perline, tutto ciò che ti è
rimasto della tua casa.
Una casa che ormai non è più tua, e che non lo
sarà mai più. Perché sebbene continui
a ripeterti che rimetterai a posto le cose una volta finito tutto, sai
in cuor tuo che non è vero.
Non c’è perdono per ciò che hai fatto.
Quella non sarà mai più la tua famiglia. Non hai
più un posto da chiamare casa. E lo sai anche tu,
perché ormai le lacrime ti rigano il viso,
inarrestabili.
Puoi solo continuare a correre, per raggiungere i tuoi amici, gli unici
legami che ti sono rimasti. Dovete partire, salvare il mondo. Ma non
riesci a trovare la concentrazione per Smaterializzarti, hai bisogno di
sfogarti un po’, di calmarti.
E allora, corri.
Angoletto!
Ave,
gente!
Ho pensato che la Rowling sia stata un po' troppo lapidaria, quando ha
raccontaro ciò che Hermione ha dovuto fare ai suoi prima di
scappare, in "Harry Potter e i Doni della Morte". Ho voluto immaginare
una situazione molto più difficile, e in una giornata densa
è venuto fuori questo... Che ne dite?
Per chi è interessato, questa storia avrà dei
collegamenti con la mia long-fic Just For Love, comunque ci
sarà un link per spiegare quando viene esattamente tirata in
ballo.
Oggi sono di cattivo umore, quindi vi propongo un piccolo gioco:
qualcuno ha qualche idea su quale sia l'idea dell'apprendistato che ha
in mente Hermione?
Chi indovina riceverà la risposta al commento in anticipo e
avrà diritto a farmi una domanda a piacere!
Grazie a chiunque abbia letto questa shottina senza pretese!
Un bacio,
;*
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