Note
introduttive:
Fic ambientata durante gli episodi “L'ascesa dei cyber-uomini – prima e seconda
parte” (qui).
Non è comprensibile senza averli già visti, e comunque contiene un sacco di
spoiler. Scritta per la terza settimana del COW-T, con il prompt-famiglia (qui).
About the family
1
– Rose Tyler
Quando
aveva scoperto che i suoi genitori, in quel mondo, non avevano avuto figli –
nonostante fossero entrambi vivi – aveva provato una forte sensazione di
tristezza. Per un attimo l’aveva sfiorata il pensiero che avrebbe potuto rimanere
con loro: avrebbe avuto entrambi i suoi genitori, sarebbero potuti essere
felici tutti e tre assieme.
Ma
poi si era resa conto che questo avrebbe voluto dire abbandonare la Jackie del suo mondo, la
madre che l’aveva cresciuta da sola, che l’aveva voluta e l’aveva amata.
Avrebbe dovuto abbandonarla in cambio di due genitori che forse neppure la
desideravano… no, non l’avrebbe fatto.
Però doveva
vederli. Doveva vedere suo padre, almeno questo.
Sapeva che il dottore
non avrebbe mai approvato, che avrebbe tentato di impedirglielo. E poteva
capirne i motivi. Ma non lo avrebbe ascoltato.
Quando vide suo
padre, sentì un tuffo al cuore. Era esattamente come lo ricordava, come il
padre che aveva conosciuto nel suo passato. Simpatico, intelligente, sveglio.
Aveva organizzato una festa grandiosa per sua moglie, per Jackie, perché fosse
felice.
Eppure lei non lo
sembrava.
Quando ne scoprì il
motivo, Rose si sentì immensamente delusa: Jackie e Pete erano entrambi vivi,
eppure il loro matrimonio si stava sgretolando.
Si domandò se fosse
davvero così che doveva andare, se in ogni mondo possibile la loro famiglia
fosse destinata ad essere sempre divisa, in un modo o nell’altro.
2
– Mickey Smith
Non
era stata una decisione facile da prendere. Rimanere in quel mondo parallelo, prendere
il posto di Ricky, combattere assieme a Jake. Non sapeva come avrebbe fatto a
dirlo a Rose, se ne avrebbe avuto davvero il coraggio.
Ma
era sicuro che la ragazza avrebbe potuto capirlo: quello che provava lui, lì,
in quella Terra dove la sua esistenza aveva un senso e poteva salvare delle
vita, probabilmente era lo stesso che aveva provato lei quando aveva scelto di
rimanere assieme al dottore, di viaggiare sul Tardis: mondo dopo mondo, epoca
dopo epoca, la loro presenza incideva sempre sulla storia e lasciavano un segno
indelebile su coloro che li incontravano, che lo volessero o meno. Senza di
loro, probabilmente la Terra ora non sarebbe la stessa.
E
anche per Mickey era così, ora: lui poteva fare la differenza, per la prima
volta in vita sua. Poteva essere un eroe, poteva salvare gli altri; non doveva
essere più il terzo incomodo che solo raramente combina qualcosa di buono, il
cagnolino da tenere fermo.
Già,
ma non era solo questo: lì c’era anche sua nonna. L’unica persona a cui sentiva
importasse davvero qualcosa di lui. Ed era patetico a pensare questo –
dopotutto sulla Terra aveva degli amici, aveva Rose – ma nessuno aveva saputo
dargli tanto affetto come lei, nessun altro aveva altrettanto bisogno di lui, e
nessuno avrebbe lasciato un vuoto altrettanto grande, se mai se ne fosse andato
per sempre.
Per
questo, soprattutto per questo, volle restare.
Ora
gli era stata data un’altra possibilità per avere una vera famiglia. E lui non
l’avrebbe gettata al vento.
3
– Pete Tyler
Aveva
organizzato quella festa di compleanno in modo che fosse perfetta: sua moglie
meritava solo il meglio, e lui glielo avrebbe dato.
Ancora
ricordava quando l’aveva incontrata la prima volta, quando avevano iniziato a
conoscersi, quando aveva capito di amarla. L’aveva sempre trovata bellissima, e
continuava ad esserlo, anche dopo tanti anni.
Com’erano
potuti finire così? A fingere di stare assieme solo per un branco di ipocriti conosciuti
appena, a litigare ogni qualvolta non c’era nessuno ad ascoltarli. Eppure lui
la amava ancora.
Per
questo, quando i cyber uomini erano entrati dentro casa, il suo primo pensiero
era stata lei. Per questo sarebbe voluto rientrare e tirarla fuori di lì, anche
a costo della propria vita.
Per
questo aveva accettato una missione con ogni probabilità suicida, solo per
salvarla.
Vederla
trasformata, come tutti gli altri, era stata l’esperienza più orribile di tutta
la sua vita.
All’improvviso
aveva capito quanto era stato stupido a litigare con lei per delle futilità,
quando ancora potevano stare assieme. E il peso di ciò che aveva perso l’aveva
colpito in tutta la sua interezza. Era come se fosse morta una parte di lui, di
ciò che era. Senza Jackie, la sua intera vita non aveva più significato alcuno.
Così,
quando quella ragazza che sembrava così giusta, così simile a lui, a cui si era
anche affezionato senza sapere il motivo, gli aveva rivelato di essere sua
figlia, non aveva più voluto continuare ad ascoltarla.
Perché
non riusciva ad accettare il fatto che in un altro mondo, chissà dove, lui
avrebbe potuto essere felice e avere una bambina, simbolo dell’amore che lui e
Jackie provavano l’uno per l’altra. Non riusciva ad accettare il fatto che
questa possibilità, per lui, fosse svanita per sempre.
4
– Jackie Tyler
Quando
quella cameriera aveva parlato del matrimonio suo e di Pete, era andata su
tutte le furie. Come si permetteva, quella ragazzina sconosciuta, di dare
giudizi su cose che nemmeno conosceva?
La verità, però, era che la ragazza aveva ragione: lei amava ancora suo marito,
e questo probabilmente non sarebbe mai cambiato. Mai.
Nonostante
fosse un idiota troppo dedito al lavoro e troppo poco a lei, nonostante non le
fosse stato sempre fedele, nonostante sbagliasse più spesso che no… nonostante
tutto, era l’uomo giusto. L’unico che le aveva fatto battere il cuore quando
era giovane. L’unico che non avrebbe mai potuto scordare.
Non
avrebbe potuto scordarlo neppure dopo aver subito la trasformazione, dopo che
l’inibitore di sentimenti era entrato in azione. Lo aveva riconosciuto e, a
modo suo, lo aveva protetto.
Quando
l’inibitore di sentimenti era stato disattivato, era stata dura. All’improvviso
era consapevole di dove si trovasse, di cosa era diventata. Un cervello
prigioniero di una scatola di acciaio. Non avrebbe più potuto abbracciare suo
marito, non avrebbe più potuto baciarlo.
Ma
non voleva abbandonarlo per sempre. Anche così, anche senza un corpo degno di
tale nome, avrebbe voluto restargli accanto.
Quando
aveva visto il dirigibile allontanarsi, e quella ragazza sfacciata salire con un
uomo e Pete su di una scaletta di emergenza, aveva abbandonato ogni
commiserazione ed era corsa a raggiungerli.
Si
era arrampicata, ed aveva sperato che suo marito sarebbe stato felice di
vederla, anche così.
Ma
si era sbagliata.
Suo
marito sembrava arrabbiato e spaventato. Si era fatto passare uno strano
congegno dall’altro uomo, un oggetto sottile che emetteva un’intensa luce
azzurra, e aveva urlato «Questo è per Jackie!»
“Non
capisco,” pensò lei, “io sono qui. Che cosa è per me? E perché non mi vuoi?”
Ma
non era riuscita a dire nulla, mentre suo marito armeggiava con quello strano
congegno per rompere la scala.
Solo
un urlo inarticolato era uscito dalle sue labbra metalliche, nel momento in cui
finalmente la corda aveva ceduto, e lei era precipitata, schiantandosi al suolo.
Non era morta subito, il metallo era resistente e, nonostante la gravità dei
danni, il cervello aveva resistito per diversi minuti. Tutto il tempo
necessario per vedere suo marito volare via, lontano da lei.
Se
avesse potuto ancora farlo, avrebbe pianto.
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«Dottore?»
«Sì,
Rose?»
«Stavo
pensando…»
Silenzio.
«Stavi
pensando… a cosa?»
«No,
niente, è una sciocchezza.»
«Dai,
dimmi.»
«Beh…
mia madre è sola, ha dovuto vedere suo marito morire tanti anni fa, e ancora
adesso non si è rifatta una vita. Anche mio padre di questo mondo è solo.
Perché noi…»
«Non
possiamo.»
«Ma
perché no? Dopotutto Mickey è rimasto qui! Quindi, perché una persona di questo
mondo non dovrebbe poter venire nel nostro?»
«Tua
madre non è la stessa Jackie che viveva qui, lo sai. Credi davvero che i tuoi
genitori sarebbero felici di vivere con un sostituto della persona che
amavano?»
«No,
ma…»
«Se
Mickey fosse morto, tu avresti voluto che Ricky si unisse a noi?»
«No,
hai ragione. Era un’idea stupida.»
«Meno
male che ci sono io a fartelo notare. Cosa faresti senza di me?»
«…Idiota.»
«Oh,
andiamo. So che non lo pensi.»
Uno
sbuffo.
«Ehi,
Rose?»
«Sì,
dottore?»
«Era
un’idea idiota, è vero. Ma era anche molto dolce.»
Rose
sorrise.
«Allora,
qual è la nostra prossima destinazione?»