Toc
toc.
“Petunia!
Puoi aprire tu?” urlò l'uomo dalla sala.
Toc
toc.
L'uomo
sbuffò e roteò gli occhi.
“Proprio
adesso che
sta per iniziare la partita devono disturbare?”
sussurrò alzandosi
pigramente dal divano.
Toc
toc.
“Sì
sì sto arrivando!”. Se
è ancora quel ragazzo delle pubblicità giuro
che... Quando
aprì la porta si trovò dinnanzi le persone
più strambe che avesse
mai incontrato.
“Buonasera
signor Dursley mi chiamo Albus Silente. Se permette vorrei parlarle
un attimo”. L'uomo rimase impalato alla porta, incapace di
qualsiasi gesto. I suoi occhi continuavano a guizzare dall'uomo che
gli stava di fronte, alla donna che gli stava accanto, all'individuo
alle spalle dei due che incuteva soggezione con quella sua aria
trasandata, molto trasandata. “Vengo in vece dei coniugi
Potter”
continuò cercando di catturare l'attenzione del padrone di
casa.
“Non
ci interessa cosa hanno da dirci quei due” fece per chiudere
la
porta ma Silente lo bloccò. Vernon Dursley lo
guardò mentre la sua
bocca formava a rallentatore una grande O “Come
osa?”
“La
prego. E' una questione molto importante.”
“Tesoro
cosa succede...?” chiese Petunia spuntando alle spalle del
marito.
“Niente
cara, questi signori stavano andando via”
L'urlo
di un bambino ruppe il silenzio e iniziò a muoversi tra le
braccia
di Hagrid che sembrò un po' impacciato a gestire il neonato.
“Professoressa McGrannit se non le dispiace...”
disse in
direzione della strega.
La
donna lo prese premurosamente in braccio e lo coccolò fino a
farlo
calmare.
“E
quello cos'è?” proruppe il signor Dursley
La
McGrannit lo fulminò con lo sguardo “Chi
è signor Dursley,
non cosa” gli rispose acida
“E'
suo nipote Vernon.” concluse Silente
Gli
occhi increduli della coppia continuavano a guizzare tra i due
individui.
“Questo
è Harry James Potter” disse il vecchio mago
mostrando il
pargoletto alla coppia che lo guardò un po' incuriosita e un
po' con
disprezzo.
“Che...
Che cos'ha sulla fronte?” chiese Petunia indicando con il
dito “Una
malattia?”
Minerva
McGrannit sussultò stizzita “Non è una
malattia signora Dursley!
Harry è...” si blocco quando Silente fece un cenno
con la mano
“Signori
Dursley i genitori di Harry sono morti questa notte”
aspettò.
Nessuna reazione. “Una persona, un mago molto malvagio li
uccisi,
Harry è l'unico sopravvissuto. Quella che ha sulla fronte
è una
cicatrice causata proprio da quell'uomo. Ora Harry ha solamente
voi.”
Vernon
strabuzzò gli occhi “E noi dovremmo occuparci di
lui? Non se ne
parla nemmeno!”
Hagrid
perse la pazienza, andò verso l'uomo e lo sollevò
per il collare
della camicia “Ora stammi bene a sentire babbano: ogni
singolo mago
vorrebbe come figlio Harry...”
“P-prendetevelo
voi allora!” rispose paonazzo
Silente
fece segno a Hagrid di lasciarlo andare. Quest'ultimo
acconsentì di
malavoglia e prima di ritornare al suo posto gli rivolse uno sguardo
di fuoco. “Signor Dursley nelle condizioni attuali non
sarebbe...
Saggio affidare Harry a una famiglia di maghi. Ci sono ancora troppe
questioni che devono essere risolte e il bambino potrebbe ritrovarsi
in pericolo. La soluzione migliore è che venga affidato ai
suoi
parenti.”
“Ma...
Noi non possiamo tenerlo. Abbiamo già Didino...”
rispose Petunia
“E
non vogliamo uno di voi nella nostra famiglia” concluse Vernon
Il
volto di Silente si rabbuiò ed ergendosi in tutta la sua
statura
urlò “Ottusissimi babbani che non siete altro!
Harry è rimasto
solo al mondo e voi non alzate neanche un dito per aiutarlo? Mi fate
schifo” scandì quest'ultima parola con tutto il
disgusto che aveva
e fece dietrofront. Se quegli individui non volevano allevarlo che
andassero al diavolo. Se necessario l'avrebbe cresciuto lui stesso.
“A-aspetti.”
disse Vernon “Va bene... Lo terremo noi” sapeva che
si sarebbe
pentito di quell'affermazione.
“Grazie...
State facendo la scelta più giusta per Harry”
Ho
qualche dubbio pensò tra sé e
sé Vernon.
“Addio
Harry Potter. Ci rivedremo un giorno” sussurrò al
bambino prima di
consegnarlo nelle braccia di Petunia.
Poi
veloci come erano arrivati se ne andarono. A tutti era venuta una
fitta al cuore lasciarlo nelle mani di coloro che non l'avrebbero
trattato come avrebbe meritato. La McGrannit si asciugò le
lacrime
“Starà bene Minerva”. La strega
annuì soffiandosi il naso.
L'avrebbero tenuto d'occhio per tutto il tempo necessario
finchè non
sarebbe stato pronto a unirsi alla comunità magica.
Ritornarono
nel mondo magico dove tutti, chi felici, chi tristi per la morte di
qualche amico o parente, cercavano di ritornare alla vita di tutti i
giorni coscienti che un neonato aveva salvato le loro vite.
NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti! Spero che la storia vi sia piaciuta!
L'ho scritta di getto durante un periodo di ispirazione quindi
perdonate i possibili errori XD
Ho
pensato “perchè non scrivere dell'inizio, di
quando Harry viene
affidato ai suoi zii?” ed ecco qua una ff bella pronta.
Aspetto le
vostre critiche (sia positive che negative), fatemi sapere cosa ne
pensate ;)
A
presto!
MrsLovett
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