Chiedimelo domani
Aveva
promesso ai sui papà di riportarla a casa sana e salva, e
così avrebbe fatto.
Ovviamente
però le avrebbe lasciato una certa libertà,
dopotutto anche lui aveva i suoi
problemi.
Erano
andati in un bar poco distante da casa sua e si erano seduti al
bancone. Rachel
era dell’idea di sbronzarsi per affogare il suo dolore per
Finn, e Puck era
dell’idea di lasciarla fare e portarla a casa quando sarebbe
stata troppo
stanca o troppo vivace.
Rachel,
presa da un suo monologo, aveva cominciato ad ordinare qualche drink e
infastidita da Puck l’aveva cacciato, volendo rimanere sola.
Puck ovviamente
non l’aveva lasciata lì, si era solo spostato ed
aveva iniziato una
conversazione con una bionda alta e sorridente.
Era
stato un errore farsi catturare da quegli occhi blu e perdere di vista
Rachel.
Dopo
il primo bicchiere era già molto allegra ed aveva iniziato a
fare la carina con
alcuni ragazzi che le si avvicinavano divertiti, figurati dopo tre o
quattro.
Si era velocemente tolta il maglioncino con le renne, scoprendo una
canottiera
nera e troppo scollata. Puck appena la vide dovette abbandonare la
bionda e
recuperare Rachel.
Le
si avvicinò da dietro, lei rideva divertita mentre il
ragazzo che aveva di
fronte le passava un bicchiere pieno di una bevanda così
attraente e profumata.
Rachel aveva quasi afferrato il bicchiere quando si sentì
sollevare.
-Ehi
tu, lasciala – sbottò il ragazzo con ancora il
drink in mano.
-Taci
–rispose Puck gelido – lei ora viene a casa con me-
continuò rivolgendosi a Rachel
che si agitava sulle sue spalle e tirava deboli pugni sulla schiena
dell’amico.
-Ma
io voglio restare, quel ragazzo è così simpatico-
brontolò, lasciando poi
penzolare le braccia, arrendendosi.
-Più
simpatico di me?- le chiese Puck sorridendo
-Oh,
no Noah, nessuno è come te- ridacchiò lei. Noah
l’appoggiò delicatamente sul
sedile del passeggero, legandole la cintura , dopo averle fatto
infilare il
maglione. Si era poi messo al posto del guidatore ed aveva messo in
moto.
Rachel aveva acceso la radio e aveva cominciato a cantare ridacchiando
e
muovendo i capelli sciolti. Puck sorrideva divertito. In poco tempo
furono a
casa della ragazza. Puck la prese in braccio appena scese dalla
macchina poiché
non si reggeva in piedi. Lei si accovacciò comoda contro il
suo petto, sentendo
il suo buon profumo. Giunse nella camera troppo rosa e, dopo aver
spostato le
coperte, le tolse le scarpe e l’adagiò
sul letto lentamente, dopodiché la coprì.
-Notte
Berry- le sussurrò prima di schioccarle un bacio sulla
fronte. Lei sgranò gli
occhi preoccupata.
-Non
andartene Noah, non voglio rimanere sola. I miei papà non ci
sono stasera,
resta con me –lo implorò tirandogli la maglia. Lui
la guardò seccato.
-Veramente?-
domandò alzando un sopraciglio. Lei annuì,
facendogli spazio nel letto
matrimoniale. Puck sospirò, si levò le scarpe e
si sdraiò vicino a Rachel. Lei
intanto si era persa a fissarlo, sorridendo maliziosamente. Lui non era
Finn,
no, lui era molto meglio pensò solo, confusamente. Gli si
avvicinò sfiorandolo
-
Sai Noah, se vuoi, stasera potremmo divertirci –
sussurrò sensualmente al suo
orecchio. Puck sorrise amichevolmente.
-E’
un’offerta allettante, ma no Rachel. Ora tu dormirai e domani
ti sveglierai
ancora vergine – le rispose lui, fissando i suoi occhi
nocciola. Lei mise il
broncio.
-Sei
cattivo, solo perché non sono sexy come Quinn o Santana-
borbottò girandosi
sull’altro lato.
-Chiedimelo
domani quando sarai sobria ed io accetterò volentieri-le
disse per poi
abbracciarla da dietro.
-Notte
Berry- le mormorò piano.
-Notte
Noah- rispose lei, arrendendosi al sonno.
***
-Starà
ancora dormendo, non svegliarla – disse l’uomo
trattenendo l’altro.
-Rachel
starà già facendo la sua corsetta mattutina, come
minimo- rispose Leroy
sorridendo ed aprendo la porta. I due uomini sgranarono gli occhi
allibiti.
-Puckerman!-
strillò uno.
Puck
sentendo l’urlo stropicciò gli occhi e
sbadigliò. Vicino sentiva la calda
schiena di Rachel e il suo profumo dolce. Appena capì che i
papà della ragazza
non erano un sogno si staccò da lei sgranando gli occhi.
-Non
è come sembra- cominciò mentre quattro occhi lo
stavano fulminando- vi posso
spiegare tutto, e come potete vedere- continuò alzandosi-
siamo entrambi
vestiti.- cercò di spiegare. Gli sguardi dei due uomini non
cambiarono.
-Abbiamo
solo dormito, giuro su quello che volete che non ho fatto altro che
dormire a
fianco di vostra figlia. Nient’altro!- cercò di
precisare senza fare troppo
rumore per non svegliare la ragazza.
-Non
sono ancora sicuro- borbottò Hiram
–però intanto vieni giù a fare
colazione,
lasciamo riposare Rach – disse facendo uscire il ragazzo
dalla camera.
***
Qualche
ora dopo Rachel si alzò dal letto stordita. Si
voltò per cercare Noah, ma lui
non c’era. Sospirò delusa, avrebbe dovuto sapere
che non l’avrebbe trovato lì a
tenerle compagnia. Probabilmente se ne era andato poco dopo che lei si
era
addormentata. Decise di farsi una doccia e cambiarsi prima di scendere
per fare
colazione con i genitori che sicuramente la stavano aspettando.
Scendendo le
scale sentì delle risate provenire dalla cucina. La
raggiunse in fretta,
incuriosita.
-Buongiorno-
disse sorridendo. Vedere Noah che sorseggiava un cappuccino con i suoi
papà la
lasciò di stucco.
-Buongiorno
tesoro – la salutarono i due uomini passandole lo yogurt e il
succo di frutta.
Noah le sorrise solamente. Lei si sedette, distogliendo lo sguardo.
-Come
mai stavate ridendo?- chiese rivolta a Leroy.
-Bè,
parlavamo di te- le rispose lui accarezzandole la testolina mentre lei
spalancava la bocca contrariata.
-Di
me?- sapeva che non era un buon segno.
-Già,
mi raccontavano alcune tue avventure molto divertenti, mentre io
raccontavo
loro alcune che si erano persi – ridacchiò Puck
seduto di fronte a lei. Rachel
era visibilmente irritata.
-Vi
odio- sbottò cominciando a mangiare lo yogurt. I tre risero.
-E
non sto scherzando- aggiunse lei seriamente.
-Sì,
certo cara- annuì Hiram – Noi pensavamo di andare
a fare una a passeggiata-
disse –pensi di riuscire a restare sobria finchè
non torniamo?- chiese
ironicamente il padre infilandosi il cappotto.
-Puckerman!-
urlò Rachel lanciandogli contro il cucchiaino che lo
colpì al petto mentre lui
sogghignava.
-A
dopo cara- disse Leroy per poi darle un dolce bacio sulla fronte.
-A
dopo papà- rispose lei tenendo il broncio. Dopo poco i due
uomini furono fuori.
Rachel
era arrabbiata, fissava imbronciata Puck
che invece sorrideva tranquillo.
-Dovevi
raccontargli proprio di ieri sera?- domandò acida stringendo
il pugno.
-Sono
entrati in camera tua e ci hanno visti abbracciati nel tuo letto.
Volevano
spiegazioni – rispose lui alzando le spalle.
-Oddio-
sospirò lei arrossendo -Ma, noi non abbiamo fatto nulla
vero? Dormivamo solo,
no?- chiese per accertarsi dell’accaduto. Non ricordava
granchè a parte il
fatto di aver diviso il letto con Noah.
-Mah!-
rispose lui, alzando le spalle ancora, trattenendo un sorriso.
-Noah-
strillò lei alzandosi in piedi – Cosa hai fatto?-
chiese ansiosamente.
-Io
nulla- disse scuotendo il capo – Eri tu quella che
“voleva divertirsi”- le
spiegò. Rachel si prese il viso tra le mani, respirando
lentamente. Tutto ciò
divertiva molto il ragazzo. Lei cominciò ad andare avanti e
indietro,
mordendosi il labbro inferiore, senza proferire parola.
-Tranquilla,
non è successo niente- la rassicurò vedendola nel
panico – Ti ho risposto che
non avremmo fatto nulla-. Rachel tirò un sospiro di
sollievo, rasserenandosi.
-Ma
certo, avrei dovuto pensarci- mormorò – io non
sono come Quinn, non ti attraggo
minimamente- disse annuendo. Puck si alzò e le si
avvicinò.
-La
vuoi smettere con questa storia? Tu sei sexy almeno quanto Quinn, se
non di più
– le disse – Ed io, essendo Puckzilla, ho fatto un
grande sforzo a rifiutarti,
perché sei molto eccitante Berry –
esclamò.
-Allora
perché mi hai detto di no? Non è affatto da te!-
disse sbalordita, arrossendo visibilmente
per il complimento.
-Perché
io sono tuo amico, sapevo che se l’avessi fatto ti avrei
privato di una cosa
che tu consideri molto importante. Mi avresti odiato per sempre. Ti ho
detto di
no perché eri ubriaca e non sapevi quello che facevi-
sorrise ebete – se me lo
chiedessi ora risponderei sì senza pensarci due volte
– le spiegò.
-Eppure
quando sei stato con Quinn lei era ubriaca- ribattè lei
incrociando le braccia.
-Ero
una persona diversa, e poi Quinn era Quinn- le rispose. Rachel si
voltò di
scatto.
-Ma
certo, Quinn è Quinn. Allora vedi che avevo ragione io-
esclamò. Lui la fermò
facendola voltare, dopodiché le prese il volto tra le grandi
mani.
-Possibile
che tu non capisca mai Berry. Tengo molto di più a te di
quanto tenessi a Quinn
allora. Volevo solo portarmela a letto. Con te è diverso,
noi due abbiamo un
buon rapporto- le chiarì, accarezzandole le guance calde.
Certo
che quella ragazza era proprio complicata; se non avesse capito
così sarebbe
dovuto arrivare a confessarle che l’amava, pensò.
-E
che rapporto abbiamo noi?- domandò lei, non ancora contenta.
Era proprio testarda
a volte, inoltre i loro volti erano così vicini che Puck
riusciva a trattenersi
a malapena dal baciarla.
Lui
ciondolò la testa sorridendo.
-Bè,
per ora siamo amici- sospirò- poi, quando avrai dimenticato
Finn, si vedrà-.
A
Rachel le si illuminarono gli occhi. Noah stava dicendo che voleva
essere più
che amici? Aprì leggermente la bocca, non riuscendo a
trovare le parole per
replicare. Lui intanto si era staccato e si era infilato il giubbotto.
-Bè
penso che ora tornerò a casa- disse – aspettando
che tu torni la Rachel forte,
decisa e che ti dimentichi quell’imbecille di Hudson-
mormorò avvicinandosi
alla porta.
-Noah
aspetta!- lo fermò lei, prendendogli la mano –
Posso chiederti una cosa su ieri
sera, perché ho solo ricordi sfocati- domandò
tenendo bassi gli occhi.
-Quello
che vuoi- rispose lui.
-Cosa
mi hai risposto esattamente ieri sera quando io ti ho chiesto quella cosa? –
bonfichiò imbarazzata.
-Chiedimelo
domani da sbronza e accetterò- ripetè lui, non
capendo la domanda dell’amica. Rachel
alzò gli occhi, coraggiosamente, buttandoli in quelli del
ragazzo.
Respirò
lentamente e sorrise.
-E se te lo
chiedessi
ora?-
***
Bè
nella mia testa loro sono felicemente sposati, quindi potete capire
come la
continuerei =)
Questa
ff è dedicata a JJ_28
che in cambio
di una Puckleberry ha promesso di sposarmi U.U
Non
so se accetterò perché il suo amore per Artie
potrebbe farci litigare XD
Coooomunque
facendo le persone serie, Leroy e Hiram sono i nomi dei papà
di Rachel, Leroy
sarebbe quello di colore e Hiram quello con gli occhiali. I nomi li ho
visti su
wiki.glee ma non so quanto sia affidabile -.-‘
Spero
vi piaccia e mi scuso per gli errori di battitura :)
Ah,
e a tutti voi che non state scrivendo ff Brittana o Puckleberry, cosa
state
aspettando? XD
Anyway,
baci Miky :)
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