Mi sollevo a mezzo
busto dall’erba fresca,
ma cosa mi
è successo? Mi guardo intorno, solo silenzio.
Mi sento
strana, mi sento leggera, cosa mi succede?
Mi alzo,un
vento fresco mi accarezza i capelli, poi una luce , una voce, dolce:
“Vieni Eva, vieni, non aver paura” mi avvicino, lo
vedo, è un angelo dai capelli biondi, una sensazione di
benessere mi avvolge, quella luce così forte non mi
abbaglia, sono felice, lui mi prende la mano : “Eva, vieni
con me” e insieme ci dissolviamo nella luce.
- Carlo,
vedrai che un giorno Eva tornerà, la troveremo - disse
Paolo, provando a consolare il ragazzo in lacrime.
- Mi manca
così tanto, ma com’è possibile che
nessuno l’ha vista? Com’è possibile che
sia scomparsa così? Io … Io non capisco! -
rispose Carlo piangendo.
Erano passati
23 giorni da quel giorno maledetto, in cui avevano un appuntamento ma
lei non è mai arrivata. Lui, aveva aspettato 30 minuti
davanti al locale dove avevano l’appuntamento, poi aveva
provato a chiamarla, il cellulare aveva squillato, poi la telefonata
era stata chiusa e poi infine era come morto.
“Ce
l’ha con me per qualche motivo” aveva pensato, ma
gli era sembrato strano quel comportamento, di solito Eva diceva spesso
quello che pensava, se qualcosa gli andava bene o meno e mai, quando
era arrabbiata, lo aveva evitato così. Decise che doveva
parlarle, voleva capire perché si stava comportando in quel
modo, così andò a comprarle un mazzo di rose
rosse, che lei adorava, prese l’auto e si avviò
verso la sua casa.
- Ciao Carlo,
Eva ha dimenticato qualcosa? - gli chiese la madre, vedendolo
- Come?
Signora ma Eva non è qui? -
- No,
è uscita un quaranta minuti fa, ha detto che veniva a
prenderti al lavoro, aveva un appuntamento con te alle 18:00, non
è vero? -
- Si, ma, non
è mai arrivata - annunciò Carlo con voce tremante
- Come non
è mai arrivata? Mio Dio dov’è? - chiese
la madre di Eva con una mano sulla bocca e gli occhi lucidi
- Stia
tranquilla, vedrà forse è con qualche amica
… -
- Ma
… hai provato a chiamarla? -
- Si, ma il
cellulare è spento - rispose Carlo andando via, poi si
rivolse alla donna: - Signora, stia tranquilla, appena la trovo la
avviso -
Si era fatta
sera e di Eva, neanche l’ombra, Carlo l’aveva
cercata dappertutto, aveva telefonato a tutti i suoi amici per sapere
se l’avevano vista, ma niente, nessuno gli aveva dato una
risposta affermativa. Poi aveva denunciato la scomparsa alla polizia
che si era subito messa a cercare ma non avevano trovato nulla, Eva
stava per entrare ufficialmente nella lista delle persone scomparse.
La polizia
aveva fatto domande a tutti, anche a lui, ma lui era pulito e
poi come avrebbe potuto far qualcosa di male alla donna che amava? La
voleva sposare, si, qualcuno lo aveva chiamato folle perché
erano troppo giovani per fare un passo simile, ma lui l’amava
così tanto che voleva viverla tutti i giorni, non sopportava
il fatto di vivere separato da lei, voleva svegliarsi tutte le mattine
e trovarla accanto, voleva condividere con lei ogni cosa, voleva
maturare con lei e si, voleva passare il resto della sua vita con lei.
Lei non
c’era più, ma dov’era? Intorno a Carlo
c’era solo silenzio, nessuno sapeva rispondergli, nessuno.
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