Rachel
aprì gli occhi lentamente combattendo contro i raggi del
sole che
penetravano dalle tende bianche. Con un gesto lento e che sembrava
racchiudere tutta la pesantezza del mondo si sollevò
mettendosi a
sedere. Indossava solo una canottiera bianca a bretelline e un paio
di caste mutandine. Voltò di poco lo sguardo mentre la
stanza invasa
dalla luce nel suo sterile bianco le donava una sensazione invernale.
Scostò
le pesanti coperte liberando le gambe nude e appoggiando i piedi
contro il parquet. Un brivido freddo le percorse la schiena mentre la
pelle si tendeva sopra ai muscoli della sua esile figura.
Puntò le
mani contro il materasso e fu pronta, in parte, ad alzarsi. Aveva una
voglia matta di buttarsi nuovamente sotto le coperte a dormire per un
altro po'.
Il
profumo pungente e invitante del caffè le inondò
le narici
strappandole un piccolo sorriso e una piacevole consapevolezza. Con
una scrollata di spalle optò per l'opzione che la allettava
di più.
Sollevò i piedi e li reimmerse in quel mare caldo e
confortevole che
erano le coperte mentre solo in quel momento si accorgeva di alcuni
rumori provenienti dalla cucina. Sorrise nascondendo le labbra sotto
le coperte e chiudendo gli occhi mentre la porta scorrevole della
stanza si apriva. Dei passi ovattati si avvicinarono al letto mentre
il materasso si piegava sotto un nuovo corpo. Due braccia strapparono
Rachel dalla sua comoda posizione e la trascinarono verso un petto
muscoloso e una fonte di calore non indifferente. Un soffio caldo le
invase parte del collo e la clavicola mentre due labbra iniziavano a
baciarle umide il retro dell'orecchio suscitando una scarica di
brividi e un tremolante sorriso sulle labbra della mora.
-Non
mi inganni Berry.-
Chiarì
una voce maliziosa e divertita interrompendo quella dolce tortura,
ricominciando subito dopo a scivolare con una calda scia di baci
lungo il collo perfetto e longilineo della ragazza. Rachel allora
aprì i grandi occhi castani da cerbiatta e il suo sguardo
vagò per
la stanza alla ricerca di quelli del ragazzo.
-Buongiorno.-
Esalò
inarcando un sopracciglio con fare sbruffone Puckerman dalla spalla
che pochi attimi prima stava martoriando di baci. Rachel rispose
debolmente stiracchiandosi e cercando di ignorare la sensuale
provocazione che il ragazzo le stava facendo tenendo la presa salda
sul suo corpo.
-'Giorno
Noah. Sai, sta notte ho pensato che...-
Il
ragazzo ruotò gli occhi al cielo sbuffando mentre avvertiva
la voce
di Rachel continuare a parlare nonostante si fosse appena svegliata.
Del resto era sempre Rachel Berry. Così mentre lei gli
esponeva i
suoi crucci sul fatto che a suo parere la stanza aveva ancora
qualcosa di freddo ed era necessario qualche decoro sulle
tonalità
calde autunnali per dare un senso più accogliente e
famigliare alla
stanza, non potè fare a meno di iniziare ad accarezzare la
vita
della sua ragazza.
'Questa
canottiera è d'impiccio...'
Si
trovò a pensare mentre sotto le sue dita il cotone morbido
della
canotta scivolava impedendogli di prendere contatto con quella pelle
profumata e calda che tanto gli piaceva mordere, accarezzare,
leccare.
-...
anche perchè quando Kurt è venuto mi ha detto la
stessa cosa.
Vabbene che ci siamo appena trasferiti però mi sento...-
Le
mani del ragazzo scovarono un tratto di pelle e mentre annuiva
distrattamente e ogni tanto poggiava un bacio sulla spalla nuda di
Rachel, i suoi palmi iniziarono ad accarezzare quella pelle calda e
liscia sollevando di tanto in tanto la maglia. Ogni pezzo di pelle
guadagnato era un brivido e un bacio in più.
-...perchè...
perchè è importante, lo dicevano sem... sempre
anche i miei papà
c...che del resto...-
Rachel
continuava a parlare con un leggero affanno mentre le sue guance si
imporporavano leggermente. Noah non potè fare a meno di
sogghignare
quando, lasciando scivolare una mano verso il basso che
tentennò sul
bordo delle mutandine, avvertì il corpo della ragazza
tendersi.
-Noah...-
Lo
chiamò lei con voce leggermente irritata nonostante una vena
supplice nella voce. Il crestato con una mezza risata morse la spalla
provocandole un leggero gemito. Lasciò intrufolare la mano
nelle
mutandine di Berry mentre l'altra la liberava con uno strattone della
canottiera. Lanciò via la canottiera in un angolo non
specificato
della stanza e con malizia puntò una mano sul cuscino vicino
al viso
di Rachel.
-...con
te non riuscirò mai a fare un discorso evitando questa fine.-
Piagnucolò
debolmente la ragazza tuttavia poggiando le mani sui pettorali nudi
del ragazzo aspettando che le sue labbra scendessero a torturare le
proprie con una febbrile impazienza. Noah allora si chinò su
di lei
sfiorandole le labbra e sussurrandole caldo e intimo.
-Già,
riprenderemo a parlare di tende e tendine più tardi.-
-Veramente
stavamo parlan...-
Non
finì che le sue labbra furono avidamente impegnate con
quelle del
ragazzo.
~The
End.
Chiedo
venia. Prima fanfiction sul genere, vi prego siate clementi!
Per
quanto riguarda la storia in se stessa diciamo che è uno
spezzone di
vita futura, e nonostante sostengo Finchel, visti gli ultimi
avvenimenti che vedono Finn un gran testa di pigna (per non risultare
volgare), penso che la Puckleberry non mi dispiacerebbe affatto ;)
HopelessGirl
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