-candidata a
revisioni moderate a fine
iniziativa-
“Attesa” @ COW-T. Assieme all'altro
prompt per questa settimana, “Amici”, questo Attesa
mi ha fatto
buttar via la pigrizia e ripassare tutta la parte Narayana del canone
di cui non mi ero mai molto curata... ecco qui Tamra, quindi, che mi
porta un passo più vicina all'aver scritto almeno una volta
di tutti
i personaggi principali della serie, come richiede il mio claim su
fanfic100.
Sarebbe dovuta essere un'attesa molto
più nostalgica e passiva, senonché mi son
ricordata che c'era una
guerra civile in corso... oops!
L'altra spiaggia dell'esilio
Tamra guardava il mare, quando l'albero
crollò. Non finì nel fuoco, come aveva temuto: il
fronte della
rivolta si era allontanato da tempo, ma aveva portato con
sé le mani e i cuori degli uomini che la alimentavano. Senza
le cure
che gli erano state rivolte fin dall'alba dei tempi, i rami
dell'albero erano cresciuti fino a sopraffare i sacchi di spore che
formavano le case del suo villaggio, finendo per spezzarsi sotto il
loro stesso peso. Lo schiocco secco del crollo riecheggiò
nell'aria,
scendendo oltre la coltre di nuvole e raggiungendo Tamra come un
colpo di frusta sull'intrico piano d'alghe in cui aveva trovato
rifugio. La donna strinse a sé le bambine, impedendo loro di
voltarsi quando la coltre si aprì e la loro vecchia casa
stramazzò
al suolo, sgonfia e marcita.
*
La barriera non era un cattivo posto in
cui vivere, quando si faceva l'abitudine ai piedi bagnati.
Nel suo stato naturale, l'albero-alga
che chiamavano l'Intrico era vigoroso e solido – oltre che
piatto.
Le sue radici acquatiche si stendevano per centinaia di passi sulla
superficie del mare, ammassandosi fino a creare un terreno sicuro
mentre l'acqua zampillava nelle intercapedini, a volte spinta ad
abbattersi con più violenza sulla superficie nodosa delle
radici. La
bassa nebbia che ricopriva tutto il mare conosciuto pesava sui loro
giorni, togliendo forza alla luce del sole, ma sembrava anche
proteggerle da tutto il male che si stava ancora diffondendo al di
sopra. C'era solo Tamra con le sue bambine, in un mondo orizzontale e
stabile.
Correre a piedi nudi sulle radici lucide d'acqua era il passatampo
preferito delle piccole, coronato da un tuffo quando la stanchezza le
coglieva. Tamra intrecciava e le osservava da lontano. Da sole,
potevano donare le loro cure alla base dell'albero, se i rami erano
ormai perduti. Da sole, potevano creare una piccola casa che non
avesse bisogno di molte attenzioni. Cercare una barca e una rete da
pesca. Sopravvivere al peggio, in attesa.
Quello che Tamra non poteva fare era
mostrarsi spaventata: per le bambine doveva restare un gioco. Tutto
il resto era permesso.
Se solo suo marito fosse tornato. I
“perché?” che era andato cercando le
sembravano già lontani e
inutili; la ricostruzione, un sogno da illuso.
La ricostruzione, in sé, non sarebbe
mai stata inutile, si corresse intagliando un nuovo flauto in una
radice spessa il giusto. Era il venir ricostruiti
che le
suonava storto: rispettava quell'uomo gentile che creava con la
scrittura, ma non era quella la via narayana: se anche le sue due
bambine fossero state le ultime figlie della Tessitura, il loro nuovo
inizio sarebbe avvenuto germoglio dopo germoglio, intessuto con amore
dalle loro mani callose.
E un giorno Saavedro sarebbe tornato da
loro e avrebbe sorriso alle loro nuove stanze, apprezzato i loro
simboli, avrebbe insegnato loro quello che loro stesse non avevano
visto nei loro intrecci.
*
Le sue ragazze non erano le ultime
figlie della Tessitura, come in cuor suo aveva sempre saputo.
L'intreccio che legava Narayan era più saldo di qualsiasi
rivolta:
se anche armi di un altro mondo avevano tranciato molti dei suoi
rami, i restanti li avrebbero sorretti. Salutarono con un fuoco le
barche che si avvicinavano all'orizzonte, sopravvissuti di un altro
albero che issavano colori di pace, e si prepararono a lasciare la
loro casa sulla barriera.
*
L'attesa è un concetto che resta sullo
sfondo dei pensieri circolari della gente della Tessitura. Diventa
azione, perché qualunque futuro dipende dalla cura
dell'Intrico e
delle spore, e i fasci intrecciati di quell'azione riportano al qui,
all'ora, al rituale che è bellezza e vita.
Ma resta un concetto.
Il giorno in cui Tamra perse la
speranza fu quello in cui si unì a una spedizione verso il
vecchio
villaggio, in cerca di
utensili e
ricordi. Scavando fra le macerie trovò un piccolo dipinto
incorniciato, sfondato al centro e sbiadito per l'umidità,
ma ancora
riconoscibile: l'aveva dipinto Saavedro qualche giorno dopo il loro
matrimonio e da allora era rimasto appeso nella loro camera. Da
principio voleva essere solo un ritratto dell'amata ma Tamra aveva
insistito fino a che, riluttante, il pittore non si era ritratto alle
sue spalle, cingendo la figuretta in un abbraccio. Tenendo il quadro
in mano con la delicatezza con cui avrebbe sorretto un uccello ferito
e sentendosi trafitta dallo sguardo penetrante del suo sposo, si rese
conto che l'aveva dimenticato. Prima del quadro le sue memorie
ammontavano a forme indistinte, fatto che sarebbe stato tragico e
tuttavia naturale, dopo anni e anni senza sue notizie, immersa nel
presente eterno di Narayan.
Ma sentì che la
perdita del ricordo stava pesando più della perdita
dell'uomo.
Torna,
amore mio. Qualunque strada ti abbia rapito e si sia cancellata alle
tue spalle, ritrova la via di casa,
scrisse quella sera, ma smise di crederci non appena ebbe richiuso il
calamaio.
*
Discese per le scale di corda fino
all'attracco della goletta dove l'aveva salutato all'inizio della
rivolta e gli aveva promesso che l'avrebbe atteso per cena. La sua
struttura di metallo era rimasta immutata e sembrava ancora aliena
sotto i suoi piedi, nonostante i licheni dell'albero avessero
iniziato a reclamarla come propria. Legò un nastro al primo
pilone e
lo srotolò dietro di sé al ritorno. Quando
qualcuno fosse giunto a
quell'attracco, lei l'avrebbe saputo. E, con quella certezza, si
sarebbe potuta perdonare quando avesse smesso del tutto di pensarci.
*
Tamra intrecciava per sé e per le sue
giovani donne, abili figlie di una nuova Narayan che non sarebbe
stata più facile della precedente, né
più bella, ma più attenta.
Intrecciava sopra il passato senza mai coprirlo del tutto,
affinché
il loro nuovo inizio rimanesse impresso a lungo come monito alle
generazioni future. Intrecciava i simboli di tutte le perdite
ingiuste, unendole ai rami nuovi in un'unica storia che portasse le
radici di tutti.
*
Vide il nastro tendersi mentre cantava
al ritmo dell'intreccio, con gli occhi socchiusi e i pensieri tutti
protesi sulle mani callose che lavoravano il ramo e la membrana. Da
qualche parte in fondo alla coscienza riconobbe l'evento e
ciò che
significava, ma aveva atteso a vuoto per troppi anni per disimparare
la calma in qualche breve secondo. Continuò a cantare e
pregare e
intrecciare, serena.
Eeee l'arrivo di Saavedro sarà per
un'altra volta! Quei due devono avere il loro lieto fine ;_; Devono
;_; Note:
@ Intrico, Intreccio ecc.: Lattice,
Weaving etc. La scadenza è prossima e mi pesano le chiappe a
riprendere la mia partita avviandola in italiano XD
@ primo rifugio sulla barriera:
Saavedro scrive nel suo diario che aveva pregato Tamra di rifugiarsi
con le bambine “to the reef”, qualsiasi cosa
ciò significhi dato
che non abbiamo immagini di Narayan sotto la coltre di nubi. Io
m'immagino un grosso groviglio di radici accavallate a pelo d'acqua.
@ “ritrova la via di casa”: ♫
You're in exile from me,
because it's you that I
can't see... why did you leave me to be alone... ♫
@ tradizioni
Narayane: non so se so contravvenendo a due lustri di onorato fanon,
onestamente non ho mai cercato materiale su Saavedro & co
(fanon
= fan canon, idee non presenti nel materiale originale ma diffuse fra
i fan al punto da venir prese per buone). Riflettendoci in
quest'ultima settimana prima di mettermi a scrivere, mi è
venuto da
immaginare che una società del genere potesse pensarla
così come
l'ho descritta.
@ “Perché quando
scrivi dei primi quattro giochi spesso i tuoi periodi hanno un
inizio, uno svolgimento e una fine e quando scrivi del resto,
invece...?”: ...guilty as charged, Vostro Onore. È
tutta colpa di
Yeesha.
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