Happy (?) ending

di nimrod_
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Happy (?) Ending

Il suono insistente della sveglia lo richiamò dal mondo dei sogni alla 7 di mattina. Si rigirò nel letto ancora un paio di volte e poi ecco che mettendosi le ciabatte pelose si diresse verso il bagno. Giunse in cucina a fare colazione e accese la radio. Sospirò, fini in fretta la tazza di cereali e vestendosi ascoltò una canzone. No hope, no love, no glory . Fece un sorriso sghembo e pensò che quella anche se aveva una melodia trascinante, quasi felice, fosse davvero pessimista.
Sollevò la cornetta del telefono che lo destò dai sui pensieri.

- Pronto?
- Hey, ho una notizia bellissima tesoro!
- Davvero Emily? Sono contento. Potresti dirmela in fretta che sono in ritardo?
- Va bene, dunque oggi ho preso due biglietti per andare a vedere una partita di hockey che è stasera. Sarà bellissimo perché abbiamo dei posti fantastici a quanto sembra. ”
- Ma, honey, ti sei dimenticata che oggi devo andare a quella sfilata di moda? Mi dispiace. Lo sai che ci sarei andato volentieri, ma stasera non posso. Proprio no.
- Quand’è che me lo avresti detto scusa? Comunque se non sei disposto a venire, non preoccuparti, troverò qualcuno con cui andare.
- Non fare così. Io te lo avevo detto con un mese di anticipo, non è colpa mia se ti scordi!
- Adesso è colpa mia. Io ho altre cose che mi passano per la mente. Sempre così finisce, la colpa è mia. Fai come vuoi e divertiti alla sfilata di moda con le tue colleghe dalle gambe lunghe!
-Lo faccio solo per guadagnarmi da vivere. Io non ti ho dato la colpa, ti ho solo detto che …

Emily aveva già messo giù il telefono. La odiava quando faceva così. Be’, forse odiare è un termine un po’ esagerato ma rendeva l’idea. Prese la giacca e si avviò al lavoro con la macchina.
Entrò nel palazzo e andò dritto in uno studio: doveva posare per una rivista. Jamie aveva 23 anni, era alto e magro. Non era uno di quelli pompati ma neanche uno stecco. Faceva il modello per poter pagare l’affitto della casa e l’università. I suoi genitori vivevano in Texas e lui a San Francisco, da quando si era trasferito non erano mai andati a trovarlo e spesso non riuscivano a mantenerlo.
Come si può dedurre, Emily era la sua fidanzata. L’aveva incontrata per la prima volta in un parco in una situazione un po’ strana. Lei era sola su un prato a mangiarsi un panino ed ecco che un gabbiano le ruba un pezzo di un altro tramezzino. Jamie rise a vedere quella scena ma poi vedendo lo sguardo truce di lei si affrettò ad aiutarla a scacciare gli altri gabbiani che nel frattempo avevano già guardato con avidità le noccioline. Tutto ciò accadde un anno prima, circa.
Mentre il fotografo scattava e scattava, la sua mente era altrove. Pensava al comportamento di Emily. Più volte erano finiti a litigare e per cose piccole, insignificante.

- Più carattere. Più naturalezza!
- Mi scusi, ma..
- Niente ma. Ci sono altri ragazzi disposti a posare, quindi a te la scelta!

Cercò di scacciare le parole di Emily dalla sua mente. 
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Vi ringrazio per aver letto. ^^ mi farebbe piacere sapere se vi è piaciuto questo capitolo.
Sì è un po' corto ma il prossimo sarà più lungo. (;




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