Ragazza
N. 1: Gieselle
“Complimenti,
Giselle.
Di
nuovo sola.
Di
nuovo, ancora, sempre...
Sola.
Oh,
non dire che non ti avevo avvisato... lo sapevi, lo sapevamo entrambi
molto bene!
L'amore
uccide, Giselle.
Eppure
eri stata così brava... l'avevi combattuto, respinto,
soppresso
totalmente! Ne eri diventata immune, avevi creato da sola il tuo
vaccino... e allora perché hai eseguito l'operazione inversa?
Perché
hai annullato il condizionamento ipnotico?
Lo
sai che sarà molto più difficile adesso...
Ti
prego, dimmi...
quante
ragioni hai per odiarlo?
Non
così tante, non è vero? Non quante vorresti...
Ha
tradito la tua fiducia, certo. Il tuo amore. Avrebbe molto volentieri
violato il tuo corpo.
Ha
violato la tua anima, di sicuro.
E
adesso cosa pensi di fare? Cercherai vendetta? Cercherai sollievo
nell'infliggergli un dolore pari a quello che stai provando?
Ma
ce la farai, Giselle?
Io
ti ho insegnato bene, ma tu non sei mai stata un'allieva
disciplinata.
È
questa la sfortuna di dover trovare accoliti tra i babbani.
Ti
danno così poche soddisfazioni, sempre legati da Legge e
Morale...
ma
nonostante ciò sei sempre stata così
promettente!
Sono
certo sceglierai la cosa giusta, quella migliore per te.
E
tu sai di cosa sto parlando.
Forza.
Indovina.”
“mio
Signore... no... lo sapete che non potrei mai.”
“Giselle,
così mi deludi. Ti ho detto di indovinare, non di dirmi se
ce la
farai o no. Quindi parla.”
“io...
lo devo distruggere. Psicologicamente. Emotivamente. Si
innamorerà
di me. Lo farò innamorare di me. Non importa come, mio
Signore. Ma
ho piena fiducia nelle mie capacità.”
“Brava.
Inizi a vederci chiaro. E poi? Una volta fatto ammalare,
cosa farai?”
“Innamorare,
mio Signore”
“E'
la stessa cosa. Va' avanti.”
“Gli
mostrerò la realtà. Gli farò vedere
che cosa è. Una nullità. Uno
sciocco. Lui non ha capito che è l'amore la vera fonte di
tutto il
dolore del mondo. È un povero e miserabile essere che crede
di
sapere tutto. Ma in realtà scoprirà che una cosa
non la conosceva
di sicuro: il dolore.”
“Ottimo.
Ma scusami... se si innamorerà di te, non è che
ricadrai
nell'Errore?”
“No,
mio Signore. Non lo permetterò. Praticherò di
nuovo l'autoipnosi.
Eliminerò i ricordi dei momenti belli passati con lui. Mi
resteranno
solo gli aspetti negativi della nostra relazione. Ed il dolore.
Vincerò
io, mio Signore. E Voi sarete fiero di me.”
*Cara
ragazza... lo sono già.*
Saaaalve...
incredibilmente eccomi con uno scritto in prosa! L'ho ritrovato oggi
dopo tanto tempo in una cartella dimenticata e mi dispiaceva davvero
lasciarlo lì.
Credo
di dover fare alcune precisazioni: il testo è ambientato in
un
universo alternativo, dove un frammento di anima di Lord Voldemort
sopravvive rilegato in un horcrux e confinato nel mondo dei babbani.
Ho
riflettuto molto in passato su questa possibilità, e ho
pensato che
nell'impossibilità di riottenere in fretta la sua magia il
Signore
Oscuro avrebbe volentieri passato il suo tempo a corrodere anime
babbane, traendo da lì il suo nutrimento.
Questa
ficcy ne è un esempio.
Se
avete letto fino a questa nota e siete arrivati fin qui, mi lascereste per favore
un
commentino?
|