Io ci voglio bene, a 'sto posto ;_; E, come qualcuno potrebbe ricordare
da Vacanze
sull'isola silenziosa, mi struggo spesso a guardare
l'orizzonte. Prima o poi una storia del genere doveva arrivare! (l'idea
precisa è dell'anno scorso, segnata in preda a un raptus
tutta in maiuscolo sul quadernino di turno^^)
Figli dell'Isola
Giunsero con vele
blu e mappe e canti. Giunsero portando doni per genti ignote:
trovarono solo legno e pietra ad accoglierli, assieme allo stridio
lontano di un harrukh , che nella loro lingua era
un gabbiano.
La donna che li
guidava scese per prima sulla spiaggia, a palmi aperti e piedi nudi
per saggiare l'umore della terra e dell'aria, mentre lo strascico
liso trapuntato di simboli vorticava alle sue spalle seguendo i
capricci della risacca.
Mormorò un
saluto. Rispose una brezza fra gli alberi. Ordinò lo sbarco.
La pietra mantenne
il riserbo sulla sua storia. Le colonne lisce, due file da quattro,
rimasero solo processioni votive verso un santuario vuoto: cenere
sugli scaffali e la polvere di anni, ma non una traccia, non una
parola se non su una tomba e iscritta sulla cima della torre
solitaria dell'arrivo. Portavano un carattere in comune; entrambe
rimasero un mistero. La chiamarono la civiltà della pietra
levigata,
ma la pietra non si crea né si trasporta per mare da oltre
un
orizzonte piatto. L'isola si ergeva solitaria, essenziale e formata,
senza una fonte, senza uno scavo, senza conservare traccia della fine
dei suoi abitanti.
La donna interrogò
la terra. Mischiò con i pollici, fra i palmi raccolti,
terriccio e
granelli di sabbia, polvere e sassi del sentiero, e ascoltò
la loro
storia.
Quando ebbe
finito, richiamò la sua gente soffiando tre note basse in
una canna
intagliata.
“Questo suolo
non ci sostiene”, disse, mentre si radunavano in cerchio
attorno a
lei. “È fragile per le troppe ferite e chiede il
riposo.”
Tacque che uno di
quei sassi le avesse raccontato un altro mondo. Ma vide che ognuno
dei compagni di viaggio aveva raccolto un aspetto del mistero e
l'aveva già legato al cuore. Mormorò un
ringraziamento. Rispose una
brezza fra gli alberi.
Partirono con vele
blu e mappe e canti e un punto fermo d'inchiostro sulle carte bianche
dei mari dell'Est. Partirono lasciando i loro doni sotto la sabbia,
fra i rami degli alberi, legati a sventolare alle colonne.
Le fronde delle
foreste di casa stormivano un richiamo incessante nella memoria dei
viaggiatori, ma quell'isola diede loro una nuova speranza di rive
chiare e fertili al di là dell'orizzonte.
Proseguirono
all'Est, ciascuno serbando in sé una benedizione segreta.
Forse potrà sembrare superflua, un po' ficcata a forza fra
la succitata Vacanze e Sei
milioni di visite discrete e forse a dirla tutta anche Primavera
incognita, ma la sensazione che vuole evocare è
abbastanza diversa. Non so, a me piace tanto...^^; Note:
@ concept di altre
terre oltre l'Isola: come esemplificò un fan di cui
purtroppo non
ricordo il nome... a me questa
cosa qui non par mica tanto credibile. L'Era poi sostiene
vita
umanoide, a giudicare dal fatto che egregi umanoidi ci hanno vissuto
per trent'anni...
@
maga-strega-sciamana-qualcosa: boh, era il prompt per questa
settimana e ho pensato ci stesse bene con questo concept, che
già ha
il difetto di non avere azione ma sostanzialmente solo descrizioni.
Metterci almeno un mezzo personaggio-pov secondo me ha aiutato.
@ tomba: quella di
Ti'ana, mostrata in realMyst (e che ha una T maiuscola in comune
col MYST della torre dell'orologio)
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