Cadeaux
Cadeaux
Fissava quella vetrina ogni volta che passava davanti a quel negozio. E
lo spettacolo non cambiava mai, sembrava quasi deriderla. Certo, niente
la tratteneva dall'entrare e provarsi l'abito. Avrebbe potuto farlo,
perché no? Nessuno l'avrebbe portata in un commissariato -
era successo solo due volte prima di allora, e sempre per piccole cose,
ma a sentire Gregoire sembrava essere una tragedia - e finalmente si
sarebbe messa l'anima in pace.
Ma
aveva fatto una promessa. Una promessa che doveva essere mantenuta.
-
Signorina Saint-Laurent.
Come
una secchiata di acqua gelida, quella voce la riportò alla
realtà. Si voltò di scatto, incrociando lo
sguardo divertito del suo superiore.
-
Di nuovo qui? - chiese Matthieu - Perché non se lo compra
quel benedetto vestito? Oltretutto è anche in svendita, non
graverebbe granché sulle sue finanze.
-
Non posso.
L'ispettore
Pérac le rivolse uno sguardo confuso.
-
Ho in cura una ragazza affetta da sindrome da shopping compulsivo - si
affrettò a spiegare la rossa - E questa non sarebbe nemmeno
la sua patologia più grave...
-
Chloé?
-
Sì, mi scusi. Volevo dire che per aiutare la mia paziente,
le ho promesso di non cedere alla tentazione di spese non strettamente
necessarie, a patto che lo facesse anche lei.
Matthieu
era sempre più perplesso. Davvero pensava che il suo "piano"
avrebbe funzionato? Beh, in fondo era lei la psicologa, ne sapeva di
certo più di lui. Una volta gli aveva parlato del rapporto
di fiducia che si deve instaurare tra paziente e analista...
chissà, forse era proprio quella la carta che voleva
giocarsi.
Rendendosi
conto di essere su un terreno minato, decise di tornare al discorso
principale.
-
Quindi niente vestito - commentò, volgendo nuovamente il
capo in direzione della vetrina.
Chloé
scosse la testa. Quel bell'abitino stile vintage sarebbe rimasto appeso
al manichino del negozio e non a una gruccia nel suo armadio.
-
Il fatto che non possa comprarlo non vuol dire che non possa averlo.
Prima
che la rossa potesse comprendere il senso delle sue parole, vide
Matthieu spingere la porta a vetri ed entrare nel piccolo negozio.
Seguì con lo sguardo la commessa avvicinarsi e prendere il
vestito, per poi sparire dalla sua vista. Dopo pochi istanti,
l'ispettore era di nuovo accanto a lei e le porgeva un sacchetto di
carta.
-
Ma cosa... - riuscì a malapena a biascicare.
Sul
volto di Matthieu si aprì un sorriso.
-
Lo prenda come un ringraziamento per quello che ha fatto per me quando
Delphine se n'è andata.
Chloé
prese il sacchetto, sorridendo a sua volta. A volte proprio non lo
capiva, quell'uomo. Il giorno prima la trattava come se fosse pazza, il
giorno dopo le faceva un regalo. Anche se lei, a dir la
verità, preferiva il Matthieu burbero e scontroso. Era
più... naturale.
-
Almeno così non passerà più delle ore
davanti a questa vetrina e si concentrerà maggiormente sui
casi.
Appunto.
Fanfiction partecipante al contest 2010:
a year together , indetto dal Fanfiction
Contest ~ { Collection of Starlight since 01.06.08 }
Prompt 299. Vestitino
vintage in svendita
Che schifezza. Dai, non dite che queste due parole non vi sono venute
in mente quando avete finito di leggere la storia.
Con questa, ho definitivamente rovinato il fandom. E, tanto per
aggiungere carne al fuoco, mi puzza anche un po' di OOC... se a voi
sembra che sia così, fatemelo sapere e inserirò
l'avvertimento!
Sperando di non avervi causato malesseri e/o danni permanenti,
ringrazio chiunque leggerà, recensirà e/o
inserirà questa storia in una delle tre liste!
E la frase che, ogni santa volta, suona come una minaccia:
Alla prossima! :)
Baci8
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