errval_ cap1
Primo errore di
valutazione.
E’
stato un errore, uno stupido errore di
valutazione. Pensò Emily sedendosi sul divano con in mano il libro del suo
prossimo esame.
“Come se riuscissi
a studiare ora!” mormorò sbuffando e contemporaneamente aprendo il libro
incriminato.
Un errore. E’ stato solo un errore.
Dannazione. Ogni tanto se ne fanno
nella vita, giusto? Chiese a se stessa arrotolandosi una ciocca dei lunghi
capelli castani sul dito della mano destra.
Dio, quanto sono stata stupida. Stupida è un
eufemismo. Cogliona? Sì, potrebbe andare.. Il flusso di pensieri di Emily venne interrotto da una voce
solare e allegra che entrò improvvisamente nella sala del loro appartamento nel
campus dell’università.
“Ehilà
principessa! Vedo te, seduta sul divano e sbuffante. So che i neuroni nella tua
magnifica testolina stanno pensando, riflettendo, elaborando, meditando a una
possibile scappatoia, pensando ancora, perché di pensare non smetti mai Em, sminuzzando ogni piccolo
dettaglio, ogni minima finezza, ogni particolare di sabato sera.” Disse Rebecca
con un enorme sorriso stampato in viso.
Rebecca
era la classica bella ragazza alta, magra, con delle curve da infarto, la pelle
sempre abbronzata soprattutto d’estate, occhi verdi e capelli biondi. La
classica ragazza che se ne fregava del giudizio di tutte le persone che
conosceva, faceva tutto quello che preferiva e conosceva chiunque con la sua
parlantina e il suo carattere da amicona di tutti. Faceva quello che voleva,
ogni giorno, ogni sera soprattutto, incluso andare ad ogni party o ogni festa
organizzata dalle varie confraternite del campus. Tutti la conoscevano, tutti
le volevano bene, tutti sapevano chi era.
Emily
era quasi l’opposto di Rebecca per quando riguardava la vita sociale: in quel
campo le due coinquiline erano i due perfetti estremi che si tenevano in un equilibrio
magnifico. Non che ad Emily non piacessero le feste.. Ma era tutta quella
gente, tutto quel casino che ogni volta la rendevano nervosa, così tendeva ad
esagerare con i drink per cercare di lasciare che le sue inibizioni svanissero
e così si ritrovava a ballare, scatenarsi e lasciarsi andare.. E questo lato,
ad Emily, faceva, soprattutto all’inizio, paura. Perché lei era una patita del
controllo, dell’equilibrio, ma sapeva che dentro di sé non era così
equilibrata.. Aveva bisogno che qualcuno tirasse fuori quella parte di sé della
quale aveva così paura.. E quella persona era solo una: Rebecca.
Dopotutto
era uno scambio equo: Rebecca tirava fuori la “party girl” sepolta in Emily, ed
Emily cercava di equilibrare Rebecca a suo modo, cercando di farla studiare il
più possibile e farla andare a lezione o a qualche esame. Nessuna delle due
sapeva come avessero fatto ad ottenere quell’equilibrio, ma era davvero
meraviglioso. Le ragazze inoltre, si volevano bene, erano abituate a vivere
insieme ed era come se fossero due sorelle.
Se
dal lato caratteriale erano diametralmente opposte, dal lato fisico Emily gareggiava
molto con Rebecca, solo che non mettendosi in mostra né con abiti stravaganti o
con accessori vistosi, nessuno si era mai accorto di lei.. Non proprio nessuno,
dato che Emily era “La coinquilina di Reb..”
– perché per tutti Rebecca era Reb, Becca era solo per gli amici “veri” – non “Emily”, ma a lei non
dispiaceva quel titolo né si era mai proposta di cambiarlo. Le piaceva quella
tranquillità di quel titolo e sembrava che nessuno l’avesse mai realmente
notata. Ma sotto quegli strati di diffidenza, Emily nascondeva un corpo da
favola, delle curve perfette, un viso da angelo e dei meravigliosi occhi verdi
sotto gli occhiali da vista dai quali si separava solo se strettamente
necessario. Lo “strettamente necessario” includeva le feste alle quali Rebecca
la trascinava di tanto in tanto. Una di quelle feste era appena “capitata”
sabato sera.
“Ma guarda chi è
tornata a casa.. Volevo far mettere la tua miglior foto sul cartone del latte o
andare a quegli stupidi programmi in tv sulle persone scomparse..” le rispose a
tono Emily sistemandosi gli occhiali.
“Touché madame..”
disse sghignazzante Rebecca.
“Dove sei stata?”
chiese Emily tra il preoccupato e il divertito.
“Chiusa in camera
di Chad..” le rispose la sua coinquilina alzando tranquillamente le spalle.
“E chi è Chad?”
“Il nuovo dio del
sesso, Em..”
“Oh no Becca..”
“Cosa no?”
“L’hai fatto di nuovo..”
“Cosa ho fatto di
nuovo?”
“Andare a casa di
uno sconosciuto dopo una festa e passarci tutto il giorno successivo?” disse
Emily alzando un sopracciglio.
“Sì lo so che ti
avevo detto che non l’avrei più fatto.. Ma Chad..”
“E’ il nuovo dio
del sesso..” dissero insieme le due coinquiline prima di scoppiare a ridere.
“Fidati, ci sa
davvero fare..” proseguì Rebecca facendole l’occhiolino.
“Oh non avevo dubbi
Becca! Tu vai sempre con i migliori!”
“Uhm no.. Questa
volta no Em.. Tu, ebbene sì tu, cara la mia coinquilina, ti sei presa il più
figo di tutti i presenti a quel party!”
Merda pensò Emily. “In realtà non me lo sono presa.. C’è stato solo
un bacio.. E’ stato un errore Becca..” Uno
stupido errore di valutazione, dannazione. Aggiunse Emily mentalmente.
“Bha, errore o no
la ragazza di quello lì si è incazzata parecchio..”
“Ma non mi dire..”
rispose sarcastica Emily.
“Come se non avessi
visto la scena..”
“In effetti no..”
“Ups, dimentico
degli occhiali e della tua scarsa capacità a vedere le persone distanti a
queste feste..” rispose Rebecca spostando qualcosa di invisibile con la mano
destra a mezz’aria.
“Appunto..” disse
annuendo Emily.
“E’ stata epica..
Davvero! Epica!” le rispose saltellando sul divano Rebecca.
Di epico c’è stato quel bacio tra di noi.. Dio
mio, le sue labbra sulle mie, le nostre lingue che danzavano insieme, quella
sua lingua che sembrava fatta apposta per stare con la mia, il suo profumo su
me, la sua mano sulla mia vita che mi stringeva forte e salda a lui, le mie
mani sulle sue spalle larghe, il suo sorriso dopo quel bacio e le sue parole
“Non ti dimenticare di questo bacio Emily..”.. Dio, come se potessi togliermi
dalla mente quel dannato bacio..
E’ il dopo che vorrei togliermi dalla
mente: un’altra ragazza che si avvicina, che mi dà della puttana per aver
sedotto il suo fidanzato.. Lui che è confuso sulla situazione, chiede
spiegazioni a lei.. Io che me ne vado via in fetta e furia da quella stanza
mezza brilla e barcollante sui miei tacchi alti, poi recupero la mia pochette e
me ne torno a casa.. Ecco perché è stato un errore di valutazione il mio. Non
avevo minimente tenuto in considerazione che lui non fosse solo.. Non ho tenuto
in considerazione nulla dato che non ricordo nemmeno il suo nome.. Dio che
stupido errore di merda.. Un dannato errore di valutazione.. pensò Emily
totalmente assorta nei suoi pensieri.
“Terra chiama Em..
Em, ci sei?” chiese Rebecca toccandola con un dito.
“Epicità a parte,
ho fame ed è sera. Che ne dici se ordiniamo cinese?” rispose Emily alla sua
coinquilina scuotendo la testa.
“Sei rapida a
ambiare argomento, eh?” chiese ridendo Rebecca.
“Ho imparato dalla
migliore..”
“Mi lusinghi, Em..
Ecco perché pagherò io.. Ma prima che arrivi il cibo vado a farmi una doccia..
Chiami tu?” disse Rebecca alzandosi dal divano e andando nel suo bagno.
“Sì, non ti
preoccupare.. Solito?”
“Solito!” le
rispose una voce dal bagno.
..
Il cibo cinese era
stato ordinato ma i pensieri di Emily tornavano a quel ragazzo. Ai suoi occhi
blu, ai suoi capelli ricci e corti castani, alle sue spalle larghe e muscolose,
alla sua altezza.. Aveva imprecato numerose volte contro se stessa, perché non
riusciva a concentrarsi, non riusciva a studiare o a fare altro.
Basta Em, basta. Lui è stato uno stupido
errore di valutazione. Non era libero, non era per te.. Quindi basta fare altri
errori di valutazione..
pensò Emily spostando il libro e alzandosi dal divano per andare ad aprire ad
aprire alla porta al cibo cinese arrivato.
Cibo cinese, arrivo.. pensò Emily girando le chiavi nella
serratura della porta.
Ma anche quello lo
era, uno stupido errore di valutazione. Emily lo capì subito quando aprendo la
porta si ritrovò davanti il ragazzo della festa al posto fattorino del take
away.
***
Piccolo spazio
di E.
Benvenutissimi a
tutti coloro che hanno letto questo primo capitolo o che non mi conoscono, e
ben tornati a chiunque abbia già letto qualcosa di (schifosamente) mio. Grazie
per la fiducia, davvero..
Questo è il primo
capitolo di questa nuova folle idea che mi è passata per la mente l’altra sera,
non so bene perché certe idee passano per la mia testa ma questo è il
risultato.. Sarà una mini ff, non so ancora quanti capitoli totali saranno,
spero comunque che Emily entrerà nel vostro cuoricino.. La narrazione è esterna
alla storia, così, per cambiare un po’ le carte in tavola, il rating un
arancione (ma sì, proviamoci..), e le parole saranno tutte intorno alle 1500.
Ok, ho quasi finito
e non divago, giuro: ringrazio quel geniaccio assurdo di Fabrizio che è un
grafico bravissimo e ha creato il banner, io gli ho chiesto “gentilmente” come
lo volevo, con chi e perché e lui come suo solito ha tirato fuori il coniglio
dal cilindro magico; ringrazio Tania (“Allora la smetti di citarmi?”) che ha
letto questo coso qui in anteprima e infine ringrazio tutti voi che avete
letto..
Alla prossima!
Un abbraccio.
E.
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