Addio Amici

di telesette
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Il Gran Demone, Shabranigdu, era stato sconfitto...

Lina e Gourry, assieme a Zelgadis, non riuscivano ancora a credere di essere sopravvissuti allo scontro, eppure ce l'avevano fatta. Ormai non c'erano più pericoli, il sole era tornato a splendere e tutto era di nuovo pace e serenità. Più avanti i tre eroi capirono che era giunto il momento di salutarsi: Lina e lo spadaccino proseguirono verso Atras; Zelgadis invece prese la direzione opposta.

Ora che anche il Monaco Rosso era scomparso, Zelgadis non aveva più nessun altro scopo nella vita, se non continuare il suo viaggio come un qualsiasi vagabondo. Prima di mettersi in cammino però, c'era ancora un'ultima cosa che non poteva dimenticare...

 

***

 

In silenzio, davanti ai resti fumanti della Torre di Rezo, Zelgadis rimase immobile davanti a due pietre verticali appena sbozzate. Quelle due pietre bianche erano lì a ricordo di due uomini coraggiosi che non sarebbero più tornati; due uomini che avevano sacrificato la propria vita contro il Gran Demone; due compagni... gli unici amici che Zel avesse mai avuto!

 

- Ciao Rodimus... Ciao Zolf...

 

La chimera mormorò i loro nomi sottovoce. Entrambi lo avevano accompagnato e seguito ovunque, prima ancora che Rezo trasformasse il suo corpo, e avevano vissuto insieme per molto tempo. Sia Rodimus che Zolf avevano uno spiccato senso della lealtà e, anche se Zel alla fine aveva deciso di ribellarsi, loro erano rimasti ugualmente al suo fianco.

 

- Gh - gemette Zel, stringendo nervosamente il pugno.

 

Se era sopravvissuto allo scontro col Gran Demone, in parte lo doveva anche a loro. Ciononostante non riusciva a dimenticare il modo orribile in cui erano morti: distrutti, cancellati, spazzati via... Shabranigdu li aveva semplicemente "dissolti" nel nulla.

 

- Questa pietra è tutto quello che vi posso offrire, amici miei, mi dispiace...

 

Così dicendo, Zel si chinò davanti alle pietre, rivolgendo una muta preghiera alle anime dei suoi amici, affinché adesso potessero trovare la pace. Dopodiché si alzò e, senza voltarsi indietro, si allontanò da quel luogo per non farvi mai più ritorno. Shabranigdu era morto, Rodimus e Zolf erano stati vendicati, ma ciò non bastava a rinfrancarlo: in quella battaglia aveva perso due persone a lui molto care; non li avrebbe mai dimenticati e il loro ricordo sarebbe rimasto vivo dentro di lui... per sempre!

 





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