Amata mia

di suni
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150 – Amata mia


Amata mia lontana,
Quali parole cercare per esprimere quello che la voce e le lettere non possono dire,
quando nemmeno l'alfabeto mi basta soltanto a chiamarti? E allora ti chiamo, amata mia,
Terra,
e non Patria, come chi muore per una bandiera,
e non Stato, come chi ingrigisce e marcisce per importi il suo potere,
e non Nazione, come chi ti ingabbia nelle linee dei confini,
e non Paese, come chi ti incasella in una geografia,
ma Terra, madre e padre, sorella, figlia, gravida e umida d'acqua e di vita, terra che mi hai dato la luce, terra di alberi, fiumi e montagne che porto negli occhi e nelle vene, ogni giorno.
Terra, ridente collina di noccioli, orto e prato su cui ho mosso i primi passi, terra su cui ho imparato a correre, a saltare, a parlare, terra mia.
Terra,
in cui affondo le dita ad ogni ritorno,
terra che respiro e che percorro,
ti faccio un augurio, in questo giorno.
Ti auguro, Terra, di vedere un futuro migliore del passato.
Di non essere più mercato da vendere e comprare, perché il tuo valore è infinitamente maggiore di qualunque moneta.
Di non essere più teatro di buffonate, di intrighi, di menzogne, di tragedie grottesche che vedono soccombere fratelli per mano di altri fratelli.
Di non ospitare più sul tuo suolo vigliacchi e ciarlatani, tristi strozzini che svendono vite, tangheri senza scorza che comandano soli per la vergogna di tutti.
Di non dover più vedere morti infami, morti sul lavoro, morti di mafia, morti di stato, morti di chiesa, morti di guerra, morti di razza, morti di colore.
Di ritrovare la dignità del tuo nome.
E allora lo potrò urlare con orgoglio, quel nome benedetto, non con la fierezza nazionalista ma con l'amore della tua figlia che sono, e che sempre rimango, con tutta me stessa, Terra.
Tutto l'amore del mondo per te,
Italia.






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